/16/

284 28 21
                                    

Era notte fonda quando Jungwon venne convocato dal capo per decidersi il da farsi.

"Buona sera" disse il ragazzo entrando in sala conferenze di un palazzo apparentemente abbandonato e inutile.

La sala era piena di gente, la maggior parte di esse pregiudicati. Il ragazzo andava d'accordo con tutti, era piccolo e carino, ma anche pericoloso.

Si sedette accanto a Hoseok "tieni" gli sussurrò passandogli un caffè freddo "grazie" rispose sorseggiando l'amara bevanda.

"Il piano deve essere attuato entro fine mese! O Jay accumulerà troppo potere e non potremmo ucciderlo", la sala si riempì di sussurri e robe del genere.

"STATE ZITTI!" Urlò un ragazzo sbattendo la mano sul tavolo, si vede che era stanco del contino rumore.

Aveva un lecca lecca in bocca e teneva in mano il telefono con la cover di Angel, personaggio di Hotel Hazbin.

Tutti si girarono verso il ragazzo, così appoggiò il telefono e si tolse il lecca lecca dalla bocca alzandosi.

"Potremmo colpirlo con il suo punto dolente, così... sarà impegnato con la sua crisi di autostima, e allora" fece cadere il lecca lecca e lo schiacciò con la scarpa "lo faremo fuori". Completò il tutto con un sorriso.

Alcuni annuirono, mentre il ragazzo si risedette vittorioso, Jungwon non l'aveva mai visto... devono averlo reclutato da poco.

"Bene, ora Jungwon, il nostro caro inviato, sai dirci qualcosa su Jay, come ad esempio... il suo punto debole" il nominato si alzò di scatto.

"Be'... le vostre supposizioni sono completamente errate, non è sua madre il suo punto debole, nemmeno il padre..." con questa affermazione attirò l'attenzione di tutti i presenti.

"Allora qual'è?" Chiese una ragazza "sono io, esatto... lui è caduto nella mia trappola, a quanto pare le mie fossette sono davvero irresistibili".

"Quindi per annientare Jay, dovrò semplicemente voltargli le spalle quando meno se lo aspetta".

—————-

La riunione era giunta al termine, tutti avevano ben in mente il piano, ma per realizzarlo...

"Hey tu" Jungwon si avvicinò al ragazzo che aveva fatto quell'intervento durante la riunione "dimmi" disse seccato.

"Oh non parlarmi così! Il capo vuole che andiamo d'accordo per il pia-" non lo lasciò finire "chiamami" gli diede un bigliettino con scritto il suo numero e il ragazzo sparì "wow" pensò.

—————-

Mattina del 24 dicembre

Le strade innevate lasciavano un senso di vuoto nella psiche di Jay.

L'unica cosa positiva era Jungwon che girava per casa con un pigiama a forma di renna e le ciabatte abbinate.

"Buongiorno" disse Jay buttandosi sul divano "hey", Jungwon si avvicinò a lui appoggiando la testa sul suo petto, "fa freddo..." il più piccolo chiudendo gli occhi "poverino".

L'americano iniziò ad accarezzargli la testa e giocare con le sue ciocche di capelli.

"Non lo fate l'albero di Natale?" Chiese rilassato sotto il tocco della calda mano del maggiore. "No, non abbiamo mai festeggiato Natale".

Jungwon si mise seduto sulle sue gambe e lo guardò negli occhi "a me piace il Natale... possiamo festeggiarlo?" Chiese facendo lo sguardo più dolce che poteva.

Per sua fortuna funzionò "va bene Wonnie, manderò Chan e Agust D a prendere le cose... perché ti piace tanto il Natale?" Il moro lo abbracciò "ho sempre avuto ottimi ricordi con questa festività"

————

"NON CI CREDO CHE JAY VOGLIA FESTEGGIARE QUESTA FESTA PER CREDENTI SOTTOMESSI!" Urlò Agust D stringendo con furia il volante.

"Hey, non dire così, il Natale è bello!" Cercò di calmarlo Chan.

I negozi erano pieni, e sinceramente non era il massimo comprare le cose di Natale il giorno prima della festività.

Per fortuna trovarono l'albero e le decorazioni, scontate per di più! "E i regalo?" Chiese l'australiano mettendo nel bagagliaio le buste.

"Oh andiamo Chan, sono anni che non festeggiamo Natale... non dirmi che ti manca?" Lo stuzzicò Agust D "be'... no".

————-
⚠️SE SIETE SENSIBILI SALTATE QUESTA PARTE FINO ALLA FINE DEL CAPITOLO!⚠️

Finalmente Jay era uscito di casa per stare con i suoi pensieri e riflettere, così Jungwon decise di leggere il suo diario.

"Dicono che mettere su carta i propri sentimenti sia liberatorio... ma io non credo... ci sono tante cose che non vanno in me, ad esempio, vorrei cambiare il mondo ma non ho neanche le forze per cambiarmi i vestiti... oppure vorrei trovare l'amore ma se non riesco neanche a trovare il mio telefono. Continuo a sognare la vita che non potrà mai appartenermi, vorrei essere libero, ma se ogni giorno sono costretto a sparare contro animali innocenti per esercitarmi con la mira..."

Jungwon non si aspettava tutto ciò, ha sempre visto un Jay felice e dolce... ma se non fosse così?

"Il fatto che ho sempre la polizia attaccata al culo mi costringe a stare solo, solo con i miei pensieri e fare i conti con la realtà. JAY NON SEI IN UNA FOTTUTA FAVOLA DEL CAZZO! Parole sentite e risentite nella mia vita quotidiana... ammazzatemi o lo faccio io per primo."

"Jay..." sussurrò il ragazzo "bello leggere i miei pensieri" l'americano era appoggiato allo stipite della porta e guardava il più piccolo.

Il moro si girò di scatto "scusa... ma la tentazione era troppa..." Jungwon cercò di abbracciarlo, ma l'americano lo spinse via facendolo cadere sul letto.

"Non pretendere ancora di avere la mia fiducia, sai Jungwon, è meglio che per un po' non ci parliamo" con queste parole il biondo lasciò la stanza.

Il viso di Jungwon iniziò a bagnarsi di lacrime, non sapeva perché... lui non amava Jay, lo usava per i soldi che gli avrebbe la sua morte.

Ma allora perché si ritrovava con la faccia affondata nel cuscino...? Singhiozzava così tanto che in alcuni casi smise di respirare.

Ma la situazione peggiorò ancora, la paura di aver fallito la missione non era importane, ma aver ferito Jay lo riempiva di tristezza.

Si ritrovò sul pavimento della stanza con le braccia sanguinanti, il taglierino con la punta ricoperta di liquido rosso e il cuore a pezzi.

—————-
Hey persone carine,
Nuovo aggiornamento
Fa schifo lo so ed è molto confusionario
Ma non so cosa mi sia preso...
Vabbè, con questo buonanotte :)

~Do or Die~ 🖇🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora