9. Confessione

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Erano le undici di sera, quando il mio cellulare squillò per la terza volta negli ultimi cinque minuti e, ormai stufa, lo presi per rispondere.

«Cosa c'è?»

«Cazzo [T/n] ti mando messaggi e ti chiamo da tutta la giornata! Perché non mi rispondi?» Dalla sua voce potevo chiaramente sentire che era arrabbiato, ma anche preoccupato.

«Perchè forse non voglio?» Ironica, incrociai le gambe sul mio letto e mi appoggiai alla parete.

«Non capisco perché non vorresti parlarmi. Cosa ho fatto?»

Mi morsi l'interno guancia, prima di sputare il rospo, più acida che mai. «Potresti chiederlo alla tua ragazza, Mikasa, che cosa hai fatto no?»

Eren non rispose e interpretai quel silenzio come un "mi ha scoperto e non so che scusa accampare."

Lo sentii però sospirare sommesso. «Armin ti ha detto che sono fidanzato perché non sa ancora che ho rotto con Mikasa sabato scorso, vero?»

Questa volta fui io a rimanere in silenzio, senza sapere cosa dire.

«Posso venire un attimo da te? Adesso? Lascia almeno che ti spieghi tutto invece di chiudere i rapporti con me in questo modo...» Teneva la voce bassa e pacata, e aspettò una mia risposta, ma non sentendola arrivare riprese. «Sai che non smetterò di chiamarti e messaggiarti finché non vorrai ascoltarmi.»

Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi. «Va bene. Ti aspetto sotto.»

Chiusi la chiamata e dopo qualche minuto misi una felpa e aprii la finestra. Volevo evitare le domande di mio fratello, dunque scesi di nuovo dalla grondaia.

Dopo una decina di minuti sentii una moto fermarsi in lontananza, così da non fare troppo rumore davanti casa mia, e guardai Eren venirmi incontro.

«Sbrigati. E non tralasciare nulla.»

Con le mani nelle tasche del suo giubbotto in pelle, guardandomi negli occhi iniziò a raccontarmi tutto.

«Ho conosciuto Mikasa tramite Armin, che all'epoca era il mio vicino di casa. Come ben sai ha un anno in meno di me, ma andavamo nello stesso liceo e così legammo molto velocemente. Mi presentò Mikasa a quindic'anni; era una vecchia amica di famiglia e aveva la mia stessa età. Lentamente ho legato molto anche con lei e, dopo circa un anno, ci siamo messi insieme.»

Appena ebbe concluso feci un brevissimo calcolo mentale e sgranai gli occhi. «Siete stati insieme per... quattro anni?»

Mi guardò serio, come per confermare, e distolsi lo sguardo perplessa, quando mi venne in mente una cosa.

«Hai detto di averla lasciata sabato. Quando?»

«Dopo che ci siamo visti al Mc.»

Aggrottai la fronte e ripresi a guardarlo. «E appena l'hai lasciata non hai perso tempo ad invitarmi ad uscire vero? Se non hai rispetto per me abbilo almeno per lei, con cui sei stato così a lungo!»

«[T/n] non saltare subito a conclusioni e ascoltami.» Portò una mano avanti con l'intenzione di fermarmi e continuò. «La mia relazione con Mikasa ha cominciato a peggiorare dall'inizio di quest'anno. Soprattutto quando ha scoperto che lavoro come stripper; abbiamo deciso entrambi di prenderci una pausa il mese scorso ed è da quando sono tornato in questa città, quasi due settimane fa, che pensavo di lasciarla. Poi quando ti ho rivista... Mi sono convinto di farlo. E lei è stata d'accordo.»

Mi guardava dritto negli occhi e faticai a mantenere quel contatto visivo, tant'è che dovetti abbassare il capo. Ero intenzionata a scoprire se Eren provava veramente qualcosa per me o se fossi solo una dei tanti flirt, ma diedi la precedenza a un'altra domanda che mi assillava, da quando mi aveva detto che stava con quella Mikasa da così tanto tempo.

𝐃𝐨𝐰𝐧𝐭𝐨𝐰𝐧 𝐁𝐚𝐛𝐲 «Eren x Reader»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora