capitolo 1

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Per tutta la mia vita sono stata nell'ombra, ignara di quello che stesse succedendo intorno a me, non me ne importava nulla di quello che pensava mio padre, o mio fratello.
Ho sempre sognato una sorellina minore con cui giocare, parlare, confidarci, mi sarei sentita più vicina, come avere un'amica no?
invece avevo mio fratello che usciva alle 10 di mattina e tornava a mezzanotte ubriaco, alcune volte con una ragazza, altre con i suoi amici, e altre ancora da solo senza espressione o nessun segno di vita in particolare.

mi sentivo un vuoto nel cuore incolmabile, cercavo un po' di conforto in Merula, la mia amica d'infanzia babbana, era messa nella stessa situazione, ma non lo dava a vedere. era sempre sorridente, qualsiasi cosa sarebbe successo, lei mi avrebbe salutato con un sorriso a 32 denti.

Ore 12:30 mi ero svegliata per colpa di un incubo, mi alzai e poggiai i piedi su quel parquet freddo, avevo il corpo pesante e una voce cupa.
sono abbastanza magra, un po' bassa per la mia età, ho dei lunghi capelli biondi mossi e con delle onde naturali.
ho degli occhi azzurro chiaro che riuscivano a far attirare l'attenzione di tutti.

Andai in bagno e mi lavai per poi scendere in sala da pranzo per fare colazione.

sinceramente non volevo vedere mio padre, non volevo andare ad Hogwarts, ma lui mi aveva costretto.
Diceva che sarebbe stato meglio non frequentare scuole di babbani e che ormai ero grande e che potevo cavarmela da sola.

Una volta lavata e vestita scesi le scale buie della villa e arrivai in sala da pranzo.
C'era mio padre che stava leggendo la Gazzetta del Profeta e mio fratello che stava mangiando il pane tostato con il burro.

- Finalmente Clarissa, ben svegliata, era dalle 10:30 che aspettavamo il tuo arrivo qui.
Disse mio padre sempre con il suo atteggiamento autoritario che mi dava sui nervi.

- Sorellina, è arrivata un po'di posta, c'è una cosa che potrebbe interessarti.
Disse indicando una busta con una "H" al centro fatta di ceralacca rossa con lo stemma della grande scuola di magia, sapevo di che cosa si trattava, la lettera per Hogwarts.
La aprii con controvoglia e lessi le seguenti parole:

___________________________________

Cara signorina Riddle,
Siamo lieti di informarla che lei ha diritto di frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1⁰ settembre. Restiamo in attesa della sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v
con ossequi
Minerva McGranitt.
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Non ero molto contenta, ma non volevo deludere mio padre;
il giorno dopo andammo a comprare il necessario a diagon alley, Voldemort era talmente contento che io avessi accettato che mi regalò un gattino, lui non era solito fare regali e questa cosa mi risaltò all'occhio subito, tutte queste smancerie per?

Il gattino era minuscolo, aveva un pelo morbidissimo e bianco, era totalmente bianco! aveva solo una macchia sulla coda di color marroncino.
Era stato amore a prima vista, la chiamai Brittany.
mio fratello faceva il 6⁰ anno e doveva prendere solo i nuovi libri.

per fortuna sarei stata smistata al 4⁰ anno perché sapevo fare molti incantesimi, specialmente quelli più difficili, come il patronus e la maledizione cruciatus.
ero un'alunna esemplare nella mia vecchia scuola di babbani, devo dire che mi mancava particolarmente stare là, avevo nostalgia dei miei amici babbani che probabilmente non avrei più visto.

1 settembre.

Mi alzai con controvoglia per l'arrivo di questo incubo, una parte di me era felice di andarvi perché avevo sempre sognato frequentare una scuola di magia, dall'altro odiavo mio padre per quello che mi aveva fatto, lì c'erano tutte persone perfettine e con la puzza sotto al naso che se la tiravano alla grande.

alle 8:30 ero pronta e insieme a mio padre e mio fratello ci siamo diretti verso il binario 9¾.
Una volta oltrepassato il muro, vidi un treno a vapore rosso e nero con scritto "Hogwarts Express".
L'ansia mi soffocava, non ero pronta ad affrontare tutto questo, ma strinsi i denti per rendere mio padre orgoglioso di me.
Diedi i bagagli ad un folletto che praticava quel mestiere e salii sul treno insieme a mio fratello.
Mio padre ci salutò è lì iniziò la mia avventura.

Per fortuna io e mio fratello ci separammo e io trovai una cabina vuota e così iniziai a scrivere alla mia amica, nel frattempo Brittany si era addormentata sulle mie gambe, era così carina e pelosa, la adoravo.

CHAT TRA CLARISSA E MERULA

Clarissa: ei Mary! Ho troppa ansia! lì come va? mi manchi tanto!

Merula: ei! Qui tutto alla grande, mi manchi da morire, chissà quando ci rivedremo...

Clarissa: Mary stai tranquilla, a Natale ti verrò a trovare!

Merula: va bene! ci sentiamo!

FINE CHAT TRA CLARISSA E MERULA

dopo circa 2 ore stavo beatamente leggendo un libro quando un ragazzo insieme ad altri tre ragazzi aprì la mia cabina.

- vattene, qui ci stiamo noi sporca mezzosangue.

- scusami? chiesi perplessa.

- ho detto che devi andartene. il ragazzo ripetè l'affermazione una seconda volta e lo squadrai per bene: aveva degli occhi color ghiaccio, quasi grigi, una chioma di capelli color biondo platino divisi in due parti che gli coprivano la fronte, labbra carnose al punto giusto e l'altezza nella media.

- perché? io sto qui da prima! e poi perché mi hai chiamato mezzosangue? io non sono una di loro! mi alzai in piedi frustrata e i nostri occhi si scontrarono.

- chi sei...
mormorai debolmente.

- Draco Malfoy e tu?

- Clarissa Riddle...

- ah, scusami per averti chiamata in quel modo. abbassò il capo, ma con un dito gli alzai il mento per farlo riscontrare di nuovo con i miei occhi.

- non fa niente, però la prossima volta chiedi prima il suo nome, non andare a conclusioni affrettate.
gli sorrisi e lui ricambiò

- loro sono Tiger, Goyle e Blaise
disse presentandomi i suoi amici.

- piacere Clarissa. abbozzai un sorriso e rimasero impassibili.

nella cabina si creò un silenzio inquietante e imbarazzante, io e Malfoy ci stavamo ancora guardando, mi accorsi subito che quei occhi rapivano lo sguardo di tutte le ragazze esistenti, lui si specchiò nei miei pozzi color del mare e sorrise.

- se volete potete sedervi. cercai di rompere il ghiaccio, ma nessuno rispose, solo Draco si fece avanti.

- tranquilla, troveremo un'altra cabina. mi mise una mano sulla spalla e avvampai.

- ci rivedremo Clarissa?
il suo sguardo preoccupato per la sua domanda mi fece pensare: perché mi sentivo così attratta? sarebbe stato un quesito che avrei risolto più tardi.

- credo proprio di sì Draco. Sorrisi e lui mi salutò con un cenno della mano chiudendo la porta della cabina e se ne andò insieme al suo gruppo.

______

Passarono altre tre ore e ormai si era fatta sera, Brittany si era addormentata sulla mia spalla e io ormai ero stanca per il mal di testa e per il tempo trascorso nel treno a fare niente.
all'improvviso la porta della cabina si aprì, era mio fratello.

- sorellina, siamo arrivati mettiti la divisa. mi canzonò e alzai gli occhi al cielo sbuffando.

- grazie fratellino.
odiava quando lo chiamavo "fratellino", lo faceva sentire più piccolo e lui ovviamente voleva fare il superiore.
mi lanciò un occhiataccia e se ne andò, mi misi la divisa e nel frattempo il treno era arrivato a destinazione.

Spazio autrice:

ciao! spero che il primo capitolo vi sia piaciuto! sono nuova, mi ci sono veramente impegnata per questa storia e spero che vi piaccia! ❤️

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