capitolo 10

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con la fortuna che avevo avuto con Gazza, presi la mappa e vidi tutti i luoghi tranquilli di Hogwarts.
il mio giardino segreto non c'era più sulla mappa.
vidi una torre un po' più bassa delle altre, dicevano che era infestata da creature mostruose e che quindi nessuno ci aveva mai messo piede.

iniziai a camminare verso quella struttura, era veramente lontana dal mio dormitorio, ma farei di tutto pur di sparire dai sotterranei.

mentre procedevo, vidi una luce che avanzava proprio verso la mia direzione.

presi subito la mappa e controllai: era quello sfregiato di Potter, ma che ci faceva sveglio a quest'ora?
si stava avvicinando sempre di più, fino a che non mi vide.

- Riddle, che ci fai sveglia a quest'ora?

- Potter, potrei dire la stessa cosa di te, per caso sei sonnambulo che giri così nel castello? gli rivolsi un ghigno che lo fece rabbrividire.

- no, diciamo che mi piace esplorare il castello.

- anche a me, ora sparisci prima che ti cruci.

- non mi fai paura clarissa, so che non sei come tuo padre.

- tu! non ti azzardare a dire, nominare o solo pensare il nome di mio padre! urlai nel mezzo della notte.
pensai ad un incantesimo, mi venne in mente una delle maledizioni, e poi sussurrai: imperio.

- bene Potter, ora è vero che andrai nel tuo lurido dormitorio a sognare  insieme a quegli altri sfigati vero?

- si.

- che bravo, sei pure obbediente, ora vai! ah, approposito, tu non ricorderai niente di questa notte: Oblivion.

Potter se ne tornò al dormitorio e io proseguii la mia ricerca.

finalmente ero arrivata, salii la lunga scala a chiocciola e mi ritrovai un panorama bellissimo, era uno spazio abbastanza piccolo, con delle sedie tutte intorno ad un tavolo, sembrava una sorta di biblioteca solo senza libri.

mentre ammiravo la sala notai delle scale di ferro, erano un po' arrugginite, mi pare che salivano sul tetto.
mi imbattei in loro e arrivai proprio sul tetto.
si vedeva il lago nero, il cielo era pieno di stelle che andavano a formare delle costellazioni che non avevo mai visto prima.

L'aria era fredda, anzi, gelida.
c'era un leggero venticello, era piacevole. si sentiva il rumore del vento e il fruscio delle foglie, una vera e propria pace.
preferivo di gran lunga il mio giardino, ma questo posto non era niente male. sentivo nostalgia di casa, dei miei amici, famiglia, di mia madre.

lei era morta in un incendio tre anni fa, non sono mai riuscita a superarlo.
mio padre nemmeno, subito dopo il suo addio cadde in depressione e per liberarsi del suo dolore lo manifestava con noi, torturandoci.
ormai la maledizione cruciatus quasi non mi faceva più effetto, non cadevo a terra urlando dal dolore, rimanevo impassibile con le lacrime che minacciavano di cadere sul mio viso.

si, urlavo dentro per il dolore ma non lo davo a vedere troppo.
per il fatto di Stefan, mi era successo che un anno fa fumavo, bevevo e mi drogavo per via di mia madre; una volta un ragazzo mi offrii della coca e io la accettai volentieri, dopo ne volevo sempre di più, perché mi manteneva brilla sempre in modo tale che io non ricordassi quello che era successo a mia madre e quello che faceva mio padre.
dopo qualche tempo sono stata ricoverata gravemente, stavo per morire per overdose: mi sono salvata per un pelo. ogni volta che vedo droga mi viene in mente quel periodo nero e brutto della mia vita.

decisi di annebbiare i miei pensieri e scendere dal tetto della torre.

tornai nel mio dormitorio e stranamente non trovai nessuno sveglio, entrai in camera e mi misi a dormire pensando a tutto quello che era successo.
ma perché odiavo Potter? in fondo non mi aveva fatto nulla.
e poi perché proteggevo mio padre, lui non se lo meritava, quindi perché dovrei essere arrabbiata con Harry anche se in fondo mi ha fatto quasi un piacere? ok, domani andrò a parlargli.

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