capitolo 7

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mi svegliai di soprassalto, avevo fatto un incubo.
una creatura mostruosa con il corpo di drago e la testa da serpente aveva iniziato a mordermi, mi iniettava il suo veleno nella carne; le urla erano ben distinte: ad ogni morso, un dolore lancinante.
quando stetti per chiudere gli occhi, mi si presentò davanti una luce, così tanto forte da poter rendere cieco chiunque.
cercai con tutte le forze di raggiungerla, ma il mostro mi trascinava via nell'oscurità.

erano le 6:20 e così decisi di andarmi a fare un caffè per evitare di riaddormentarmi.
scesi in sala comune in condizioni pietose, sembravo un gatto spelacchiato.
e ovviamente chi incontro? Malfoy! vorrei fare una considerazione, ma questo non dorme mai? oppure se dorme, lo fa in sala comune? ma una stanza non ce l'ha? sembra un barbone che vive sotto i ponti. beh, lo trovo sempre là a sorseggiare un bicchiere di whisky.

- buongiorno, purtroppo.
dissi infastidita mentre mi incamminavo verso la cucina.

- vorresti dire "menomale" ma sei troppo orgogliosa, Riddle.
la sua voce da appena sveglio mi fece sussultare.

- se mai mi sentirai dire una cosa del genere probabilmente starò già morta dentro una tomba sottoterra.

mi preparai il caffè e mi sedetti sul divanetto opposto al suo.

rimanemmo in silenzio finché io non finii il mio caffè, ero felice di andarmene, di scomparire dalla sua vista, quindi iniziai a camminare a passo svelto, ma lui era più veloce di me.

- sei veramente una troia clarissa.

- scusa? come mi hai chiamata?

- troia, e sai perché? beh te lo dico io, prima mi provochi, poi non vuoi scopare, poi la vai a dare al primo che passa e poi picchi le tue compagne di casa. più che troia sei pazza.

- scusami? mi alzai di scatto e mi guardò serio.

-mi hai sentito benissimo, Riddle.

- non ti conviene, Malfoy.

- non ho paura di te. sei la persona più innocua che abbia mai incontrato quindi se vuoi picchiarmi fai pure.

- punto primo non sono cazzi tuoi se non voglio scopare con te, secondo non la vado a dare in giro e terzo, non sopporto le persone che mi mancano di rispetto in questo modo. e di certo non ti darò il lusso di insultarmi.
lo lasciai su due piedi e tornai in camera per prepararmi.
Merula e Pansy stavano ancora dormendo, così decisi di farmi un bagno caldo per passare quella mezz'ora di anticipo.

ore 8:25

nonostante mi fossi svegliata molto presto, non so come, ma facevo sempre ritardo!
per fortuna il professore non era ancora arrivato e così mi sedetti vicino a Merula.

PUNTUALMENTE avevo gli occhi puntati addosso: sia da Draco che da Stefan. eccolo! ci risiamo! il senso di oppressione che ormai è diventato il mio migliore amico, più di Merula.

dopo le lezioni volevo stare tranquilla, così decisi di andare nel mio nuovo posto, il "giardino segreto". mi portai un libro ed entrai nel quadro.
avrei dovuto fare delle ricerche su questo posto, ma non avevo voglia di passare il tempo sulle enciclopedie.

ci passai molto tempo, nessuno conosceva questo posto, lo avevo notato a stento sulla mappa del malandrino, ma c'era qualcosa che mi attraeva particolarmente.
tutti si stavano chiedendo dove fossi finita, ma non mi importava, questo era l'unico posto in cui potevo avere un po' di tranquillità.
avevo la possibilità di sprigionare tutte le mie emozioni, belle o brutte che fossero, tanto nessuno mi sentiva.

nessuno mi giudicava, faceva commenti, parlava. era un vero e proprio paradiso.

ritornai ad "Hogwarts" e vidi Malfoy e "Astroia" che si stavano baciando attivamente e sentii un peso allo stomaco allucinante.
clarissa! che ti sta succedendo? tu sei senza cuore ricordi? ricomponiti!
il mio subconscio aveva ragione e li ignorai completamente andando in sala grande a cenare.

- ei tesoro, tutto okay?

- oi, si si. non preoccuparti, è lo studio che mi fa venire mal di testa.

- ah... prenditi una medicina per fartelo passare.
- si si, provvederò sicuramente.

entrarono nella sala grande Malfoy e Greengrass a braccetto. vidi Astoria completamente persa negli occhi di Draco e invece lui non provava niente.

quel peso allo stomaco si ripresentò più forte e inventai una scusa per andarmene dalla sala grande.

corsi per i corridoi e cercai il bagno delle ragazze che trovai subito dopo.

svuotai lo stomaco nel gabinetto e mi sentii subito meglio.
mi sciacquai la bocca al lavandino e mi guardai allo specchio.

perché hai avuto una reazione così spropositata?
si stavano solo baciando... non dovevi avere-

dovetti vomitare di nuovo.
mi accasciai continuando a svuotare lo stomaco e, ogni volta che lo facevo, mi sentivo sempre peggio.

è un pazzo psicopatico.
è un maniaco.
è ossessivo, non te ne deve importare nulla.

vomitai ancora e ancora fino a che non mi misi a piangere dal nervoso.

mi lavai la faccia ancora una volta e salii sulla torre di astronomia per cercare la tranquillità che non mi era stata data.

dopo pochi minuti sentii dei passi.

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