capitolo 18

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mi svegliai di soprassalto.
avevo fatto uno dei miei soliti incubi. c'era tanto, tantissimo fumo, poi una porta, una grande porta coperta di ghiaccio, da fuori lanciava degli spuntoni di ghiaccio contro di me, poi una chiave, era stata intrappolata nel ghiaccio, la dovevo prendere, dovevo assolutamente aprire quella porta.
era tutto molto confuso e contorto tanto da non ricordarmi bene la vicenda.
ormai tutte le notti facevo incubi e mi tormentavano, ogni notte un incubo diverso.

mi alzai e mi diressi verso il bagno pensando sia al sogno sia alla condizione di Astoria.

mi misi la divisa e scesi per andare a fare colazione, dopo sarei andata a fare un salto a vedere come stava la Greengrass.

non avevo per niente fame e Merula e Pansy se ne erano accorte, eccome se lo avevano notato.
mi portarono in un posto più appartato.

- ci spieghi che cos'hai? è da ieri sera che stai così. ammise Merula.

- no, nulla, sto bene sono solo un po' preoccupata per Astoria, poverina.

- andiamo, non te ne è mai fregato della Greengrass Clarissa, c'è qualcos'altro. disse Pansy preoccupata. 

- se vi dico questa cosa promettete di non dirlo ad anima viva?

- lo giuriamo su noi stesse.

con solo uno sguardo qualcosa scattò in loro e feci vedere loro un episodio dell'altra sera.

~

tutti stavano ballando e all'improvviso l'istinto mi fece perdere il lume della ragione.
"uccidi, Clarissa."
una voce mi disse di uccidere e le diedi ascolto.
"Astoria Greengrass"
mi disse ancora.
il mio cervello non captava più niente, pensavo solo ad avvelenare Astoria.
mentre stavo mettendo il composto in un drink mi bloccai all'istante.
che stavo facendo?
"se non lo fai ti costringerò a prenderlo e berlo."
rabbrividii e feci come mi disse.
versai tutta la bustina nel drink e mescolai col dito in modo tale che si diluisse.

mi avvicinai a lei e glielo porsi.
non guardò nemmeno di cosa si trattasse e lo bevve tutto d'un fiato spaccando anche il bicchiere per terra tanto era ubriaca.

mi sentivo orribile, ma dovetti fare una scelta: o me, o lei.

quando cadde a terra Pansy e Merula mi guardarono impietrite.

l'ultima parola che mi uscì dalle labbra fu: "Oblivion".

~

- Clarissa... che cazzo hai fatto.
Merula mi guardò impaurita e mi sentii uno schifo.

- qualcuno ha controllato la mia mente per piegarla a fare quello che voleva. io non avrei mai avvelenato Astoria se fossi stata in condizioni normali. lo sapete meglio di me.

- come hai fatto a spezzare un oblivion? di solito è molto difficile per uno studente anche molto bravo.
disse Pansy perplessa e non seppi dare una risposta alla sua domanda.

- sono scandalizzata anch'io. è da un po' che riesco a fare cose che i maghi non riuscirebbero a fare con una certa disinvoltura.
mi dispiace un sacco per Astoria, so che è difficile da credere, ma non sono stata io!
Merula e Pansy fecero un passo indietro e si guardarono.

- unica soluzione: Silente, devi dire tutto quello che hai detto a noi in questo momento. dissero preoccupate.

- ci volevo andare oggi pomeriggio.

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