capitolo 20

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Era tornato.

Le porte si spalancarono ed entrò con tutto il suo fascino: si guardò intorno, cercava qualcuno.
Guardò verso il tavolo dei serpeverde e mi vide.
Ero io la persona che stava cercando.
Mi guardò con un ghigno spaventoso e un brivido attraversò il mio corpo.
Dopo tutti i miei sforzi per farlo allontanare lui era qui, non potevo crederci.
Andò verso la professoressa McGranitt e si fece mettere il cappello in testa.

- Un altro Riddle! Questa scuola non smette mai di stupirci; so benissimo dove collocarti, SERPEVERDE!

Come non detto.

Si andò a sedere e per giunta proprio di fronte a me.

- Ti sono mancato?

- Per niente. Sputai acida.

- Così mi ferisci    Disse con sarcasmo. Lo odiavo.

- Non mi interessa.

Mi rivolse un ghigno e io ricambiai con un dito medio.
Di fianco avevo Pansy e Merula che nel frattempo stavamo guardando la scena scioccate.
Avevo gli occhi grigi di Malfoy puntati addosso. non stava capendo la situazione.
Finì la cena e mi diressi in sala comune.
Ormai non c'era nessuno per i corridoi visto che erano le 21 passate.
Mi sentii una mano calda e forte che mi strinse il polso e senza neanche capire mi ritrovai al muro con il braccio sopra la mia testa stretto dalla mano.

- Noi avevamo una discussione in sospeso 3 anni fa.   Disse Mattheo con voce roca.

- Si, come per esempio quando ti ho fatto sbattere ad Azkaban? Bello quel giorno.   Ribattei incalzandolo.

- Sai, volevo giocare ancora con te 3 anni fa, però non me lo hai permesso.   Sussurrò con un ghigno.

- Sei uno psicopatico di merda, ora sparisci.   Stavo iniziando ad arrabbiarmi quindi alzai un po' di più la voce.

- No, noi non abbiamo ancora finito sorellina. Pure lui si stava arrabbiando, potevo notarlo dai suoi occhi.
Io ero più arrabbiata di lui, guardai il suo braccio e all'improvviso iniziò a bruciare, si staccò da me con la mano che pulsava, era tutta rossa, faceva impressione.
All'improvviso i suoi occhi diventarono verdi, stessa cosa i miei, non stavo capendo che cosa stesse succedendo, iniziò a bruciarmi la gola, come se qualcuno mi stesse strangolando: lui era più forte. Sentivo il sangue non fluire più in tutto il corpo e mi arrivò solo al cervello creandomi dei fortissimi giramenti di testa.
Da lì capii che anche lui era il diamante di Salazar Serpeverde.

All'improvviso tutto si fece buio.

********

Mi svegliai in una camera da letto, era mattina, mi sentivo stanca, senza forze, come se qualcuno mi avesse fatto un prelievo di almeno 2 litri di sangue.

Vidi vicino a me una persona che conoscevo benissimo, stava dormendo beatamente, i suoi riccioli bruni, quasi neri, le sue labbra carnose, la pelle calda le sue mani che mi cingevano la vita.

Mattheo Marvolo Riddle, colui che mi aveva torturato per anni, ora dormiva con me, per giunta abbracciato a me.
Strinse la presa sulla vita e mi baciò la fronte.

- Mattheo ma che cazzo fai! Leva immediatamente le tue manacce luride da me.
Urlai in preda al panico e per poco non lo spinsi giù dal letto. Non mi ero scordata quello che mi aveva fatto.

- Buongiorno, come ti senti? disse con voce roca e sensuale.

- Hai pure la faccia tosta di chiedermi come mi sento? Giuro che ti ammazzo.

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