Vero

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James Potter
La Evans avvolge le braccia attorno al mio collo, mentre le mie mani si infilano sotto il suo maglione, vagando sulla sua schiena.
La stringo di più a me e lei ricambia mentre le nostre bocche di muovono dolcemente l'una sull'altra.

"Non avevamo detto di evitare proprio questo?" domando tra un bacio e l'altro "L'avevamo detto" risponde solo la ragazza. Ci separiamo per qualche secondo e la rossa mi guarda negli occhi.

"Non so se me ne pentirò, ma" mormora spostando per un secondo lo sguardo "non sono ubriaca, e voglio farlo. Questo, insomma, è ok. Per stasera."

"É solo ok?" domando strafottente con un ghigno. La Evans alza gli occhi al cielo e rinsalda la presa sul mio collo, avvicinandosi, per poi fermarsi esitando. "A meno che tu non voglia, ovviamente" dice guardandomi negli occhi, in una domanda muta.

Il mio sguardo si ammorbidisce, cosi come il mio sorriso. "É ok anche per me" mormoro poggiando nuovamente la mia bocca sulla sua.

La abbraccio più stretta, barcollando verso il divano, dove mi lascio cadere seguendo la spinta leggera delle sue mani sulle mie spalle. Senza nemmeno pensarci si siede sulle mie ginocchia a cavalcioni, riconnettendo le nostre labbra.

Le mie mani si poggiano di nuovo sui suoi fianchi, mentre una delle sue mani scivola dalla mia guancia al petto e l'altra stringe leggermente i miei capelli reclinando la mia testa all'indietro.

Respiro pesantemente e ricambio con più foga, le nostre lingue si incontrano, dei brividi mi percorrono quando la Evans mi accarezza la guancia con dolcezza, quasi contrastante con il modo in cui il suo corpo si schiaccia di più sul mio.

Stringo la presa sulla sua vita con la mano sinistra, mentre la destra è poggiata sulla sua coscia, facendo mugolare la ragazza. La testa mi gira al verso e sto per ribaltare le posizioni quando una doccia ghiacciata ci investe al suono del campanello.

La Evans si stacca, respirando pesantemente e incrociando il mio sguardo, gli occhi socchiusi. Deglutisco passandomi la lingua sulle labbra indolenzite e il suo sguardo si sposta nuovamente su queste.

"Dovrei andare ad aprire" mormoro con voce roca. La ragazza annuisce lentamente e poi si alza da sopra di me, arrossendo dopo essersi resa conto dell'effettiva situazione in cui eravamo. Mi passo una mano tra i capelli, facendo un respiro profondo e vado verso l'ingresso tentando di calmarmi.

Circa un quarto d'ora dopo osservo Scintilla mangiare con gusto un'abbondante porzione di udon con il manzo. Sorrido spontaneamente quando incrocia gli occhi per osservare lo spaghetto che ha tra le labbra e si passa velocemente la lingua tra quest'ultime dopo averlo aspirato.

La rossa nota la mia espressione e ride imbarazzata "Che ti ridi? Guarda il piatto" alzo le mani in segno di resa e poi ricomincio a mangiare i miei spaghetti. Dopo circa tre minuti il cui silenzio è riempito solo dal rumore del mangiare, la rossa è la prima a parlare:

"Esattamente" comincia osservando il mio piatto "cosa nel tuo cervello ti fa credere che gli udon siano accettabili con i gamberi?" il mio masticare si interrompe, mentre la osservo offeso.

"I gamberi stanno benissimo con il sugo, si amalgano perfettamente sia per gusto che per consistenza. Vogliamo parlare del manzo? Chi mangia il manzo con gli spaghetti cinesi? Te lo dico io chi: gli psicopatici" rispondo piccato, guardandola alzando le sopracciglia

"Meglio psicopatica che disgustosa" risponde schernendomi, alzo gli occhi al cielo per poi afferrare con le bacchette un nuovo boccone e me lo ficco in bocca esagerando un'espressione adorante.

"Tu sei strano" dice la Evans, portandosi dell'altro cibo alla bocca con una risata accennata "Io almeno leggo libri veri fatti di carta e non su un telefono" provoco sapendo bene che è una delle sue abitudini leggere online

La storia si ripete: Potter ed EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora