Oh Scintilla, questo non lo dovevi poprio fare

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Nuovo capitolo!
Volevo solo farvi sapere che so che la narrazione potrebbe sembrare un po' lenta, ma ci tenevo davvero a rendere questa storia a trecentosessanta gradi. Non volevo fosse solo una Fanfiction tra Lily e James, ma vorrei poter descrivere anche la vita a Hogwarts di Lily e i suoi rapporti con gli amici, professori e famiglia!
Se avete opinioni o consigli commentate, sono apprezzati!

Liz

Lily Evans
Arrivo al tavolo Grifondoro ancora assonnata e mi metto tranquillamente a mangiare un po' di uova e bacon.
Solo dopo qualche minuto mi rendo conto che i miei amici mi fissano in modo strano e stanno stranamente distanti da me.

"Perché è così calma?" sento chiedere a bassa voce da Dominique
"Magari lo shock l'ha distrutta psicologicamente" bisbiglia Fred
"Forse è sonnambula" ipotizza Louis
"Secondo me non se ne ricorda" stabilisce Rose

"Si può sapere di cosa state parlando?" sbotto alla fine scocciata
I Weasley sobbalzano ma rimangono in silenzio
"Allora?" li sprono nuovamente
"Ehm..." si fa avanti in fine Roxanne
"Beh noi pensavamo che fossi di cattivo umore"

Ma che diavolo sta dicendo?
"Cosa vuoi dire? Perché dovrei essere di cattivo umore?" Aggrotto le sopracciglia confusa
"Beh... Lo sai, no?" spiega, per modo di dire, Lily
"No, ragazzi non so di cosa stiate parlando, ma mi state in effetti mettendo di cattivo umore. Fuori il rospo" dico sbrigativa

"Lils, tesoro" mi dice Dom come fosse una mamma chioccia, poggiandomi una mano sulla spalla
"Ti ricordi che giorno è oggi?" finisce la frase Rose
Mi concentro un secondo cercando di fare mente locale. Ed è a questo punto che realizzo.

"È lunedì..." mormoro scandalizzata
"Ok, l'ha capito, meglio svignarsela" dice in fretta Fred e la maggior parte dei Weasley-Potter gli dà ragione e si alza da tavola. Solo Rose prende la "coraggiosa" decisione di rimanere.

"Senti, Lils, dovresti rimanere calma. Magari non è così male..." prima che possa anche solo pensare di finire la fulminò con un'occhiata inceneritoria e la ammutolisco.
Oggi è lunedì, questo significa che oggi iniziano le ronde dei Prefetti, questo significa che sarà la serata peggiore della mia vita. Un'intera serata da sola con James Sirius Potter. È ufficiale, sono morta e sepolta.

James Potter
Questa mattina mi sono svegliato stranamente allegro. Non ci faccio troppo caso e mi godo questa sensazione di leggerezza, scendo a colazione e vedo la maggior parte dei Weasley-Potter alzarsi da tavola, impauriti. Ma che diavolo...?

"Ehi Louis, ma che diavolo succede?" fermo mio cugino "Ehm... Niente di grave" risponde lui esitante "Ma ti consiglio di non avvicinarti a Lily, almeno mi stamattina."
"Lily? Perché che ha? Le è successo qualcosa?" dico un po' allarmato "Ehm...non è di buon umore, diciamo" risponde lui guardandomi come fossi un alieno.

"Cosa le è successo? Qualcuno le ha fatto del male? Chi è il bastardo che si è permesso di toccare mia sorella?" domando con la rabbia crescente. Louis sembra realizzare qualcosa, come fulminato, e poi ride. Ma che ha questo ragazzo? "Non quella Lily, amico. Evans, Lily Evans" dice infine.

Realizzo il malinteso "Ah ok, non sono affari miei quindi. A posto, ci vediamo dopo" lui mi fa un cenno, ancora sorridendo divertito, e se ne va. E così la Evans è nervosetta oggi.

Mi avvicino al tavolo Grifondoro e individuo subito le teste rosse di mia cugina e della Evans, quasi inconsciamente mi dirigo in quella direzione e mi siedo tranquillamente accanto alla rossa, cioè la Evans, Merlino troppe teste rosse. Rose mi lancia uno sguardo incuriosito, spaventato e ammonitore allo stesso tempo. La Grifondoro accanto a me, invece, sembra non aver fatto nemmeno caso a me, troppo presa ad osservare il piatto, persa in chissà che pensieri con la fronte aggrottata.

"Io vado a lezione, Lils, ci vediamo più tardi" dice con tono cauto Rose, ricevendo un grugnito in risposta. Che finezza la rossa. La scruto ancora per qualche secondo, cercando di capire che diavolo le prenda: non si è nemmeno preoccupata di guardarmi male. Sta rimescolando i cereali nella tazza davanti a sé, con espressione imbronciata e occhi pensierosi. Decido che non ho né tempo né voglia di capire che le passa per la testa e comincio tranquillamente a mangiare.

Mi riempio il piatto con uova, bacon, salsicce e tutto ciò di più proteico presente al tavolo, questi muscoli non si fanno da soli. Inizio a mangiare e stranamente non dico una parola, d'altronde non c'è neanche nessuno con cui parlare effettivamente, tranne la rossa che però è in stato catatonico. Poi non so se i nostri battibecchi si possano definire 'parlare'.

Vediamo, oggi che ho da fare? Che giorno è tanto per cominciare? Lunedì, mi sembra, si beh ieri era domenica, quindi, a meno che non abbia passato due giorni a dormire, oggi é lunedì. Ho gli allenamenti nel primo pomeriggio subito dopo le lezioni e poi mi sembra di essere libero. Credo andrò con Baston al lago, magari ci fumiamo una sigaretta. Ah, ho la ronda stasera mi pare.

"Scusa mi passeresti le ciambelle?" mi distrae dai miei pensieri una voce al mio fianco. Mi giro verso la ragazza al mio fianco, che intanto, dopo aver sbuffato, ha tirato fuori un libro e una piuma e non mi ha rivolto uno sguardo, troppo assorta nella lettura, o forse al pensiero delle ciambelle. Senza dire una parola, quasi per paura di svegliarla da questo stato di trans, le passo ciò che ha chiesto. "Grazie" risponde atona, afferrando l'oggetto dei suoi desideri, sempre senza guardarmi.

"Anche il succo di zucca, per favore" chiede ancora, alzo gli occhi al cielo per la pigrizia di questa ragazza, dato che la caraffa è perfettamente alla sua portata. Afferro l'oggetto in questione e glielo passo, sempre più divertito dal suo completo disinteressamento nel capire chi io sia. "Grazie" ripete "Di nulla, Scintilla" rispondo io questa volta. Lei, riconoscendo immediatamente il soprannome, si volta verso di me e, tra lo sgomento e l'irritazione, molla la presa sul bicchere che intanto aveva riempito.

La sua espressione irritata si trasforma ben presto in una diverita, quando si rende conto di ciò che ha fatto e vede la mia faccia a dir poco adirata. "Ma che cazzo fai?!" esclamo osservando il disastro sui miei pantaloni. Lei non riesce a trattenere una risatina e mi guarda, per niente dispiaciuta. "Ridi ridi, Evans - dico - poi vediamo chi riderà stasera, o ti farai sostituire per paura di non riuscire a trattenerti dal saltarmi addosso?"

"Ma per favore, Potter" ride acida lei "Non ti salterei addosso neanche dopo quattro bottiglie di Whiskey Incendiario" fa un espressione schifata "Continua a ripertelo, magari finisci per crederci" rispondo sorridendo beffardo. Lei alza gli occhi al soffitto e prende la sua borsa alzandosi dalla panca, diretta all'uscita della Sala Grande. Noto però che ha lasciato un libro sul tavolo.

Senza pensarci lo apro e leggo le parole scritte sulla prima pagina. "Sul serio, Evans?" dico con voce tremolante, mentre cerco di trattenere le risate. Lei si volta con uno sbuffo "Che c'è ora, Potter?" poi nota cosa ho in mano e si ammutollisce "Un diario segreto?" continuo, mentre lei cerca di strapparmelo dalle mani "Ridammelo, Potter" dice paonazza sia per l'imbarazzo che per la rabbia. "Chissà, magari ho voglia di leggerlo" mi alzo e tengo il libro a un'altezza a cui lei non possa arrivare.

Lei cerca inutilmente di arrivarci, ma mi arriva a malapena alle spalle, quindi è un'impresa un po' impossibile. "Vediamo...'Caro Diario - inizio a leggere - è da un po' di tempo che faccio dei sogni un po' strani. Non mi era mai capitato' Cosa c'è Evans, qualche sogno particolarmente soddisfacente?"

Ancora più arrabbiata per la mia battuta, la ragazza sale sulla panca e, strappatomi il libro dalle mani, in men che non si dica afferra un oggetto dal tavolo ed io mi ritrovo sotto una cascata di succo di zucca. Rimango a bocca aperta, mentre il liquido arancione mi gocciola dai capelli.

"Mai più soddisfacente di questo" sibila soddisfatta la Evans. Mentre la guardo allontantarsi mi rendo conto di dovermi cambiare di nuovo dalla testa a i piedi e che i miei capelli sono in uno stato penoso. Oh Scintilla, questo non lo dovevi fare, proprio no.

La storia si ripete: Potter ed EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora