1 "Welcome babygirl"

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Milano









Ai miei ragazzi,che porterò sempre nel cuore.
Alla mia struttura che mi ha cambiato dentro.
A tutti voi,un sincero e sentito "grazie" per avermi cambiato la vita.
Senza di voi non avrei scoperto l'empatia e la sua potenza.















Bianca.
L'enorme struttura dall'architettura moderna torreggia di fronte la mia piccola figura,mentre io,lentamente,mangio una sfogliatina alle mele.
Il mio primo giorno d'impiego:l'ansia è alle stelle. La notte appena trascorsa avrò dormito si e no,tre ore e anche se l'appuntamento era alle undici,il mio cervello aveva deciso che le cinque era l'orario giusto per fare un party sotto la doccia.
Mi chiamo Bianca,ho diciott'anni e vivo a Milano da pochi mesi. Sono nata in un paesino in provincia di Bergamo e fino al mio ultimo anno di liceo ho vissuto lì,fra formaggi caserecci e amicizie molto forti. Concluso l'ultimo anno,passata la maturità con la lode,avevo cercato lavoro nell'ambito umanistico ma non c'erano sbocchi né universitari né lavorativi. Così per tutta l'estate,dopo aver fatto la dog sitter ogni giorno ( e fidatevi che nella calda stagione c'è da morire con cinque cani al guinzaglio che tirano),avevo deciso di cambiare città,cambiare aria...aspirare a qualcosa di nuovo.
In meno di due settimane avevo trovato un monolocale,un lavoro e anche un amico che voleva venire con me in quel di Milano ma,ha dovuto abbandonare l'idea.
Diciamo che i primi giorni in una città enorme come Milano non sono per niente facili:tutto è mastodontico. Se nel mio paesino c'era un viale con cinque negozietti di abbigliamento,qui ci sono minimo cinque viali lunghissimi gremiti di negozi di ogni genere, dall'abbigliamento all'arredamento.
Dal momento che il mio monolocale è già arredato(pochi mobili,molto minimal) non ho potuto vivere la gioia di comprare soprammobili particolari,anche perché diciamocelo:costano due polmoni ma la pena la valgono tutta.
Ho imparato quasi tutte le linee della metropolitana a memoria,perché da buona smemorata quale sono,ho sbagliato così tante volte la linea ed il suo colore che a momenti finivo dalla parte opposta della città.
Però Milano ha davvero molti pregi:nel mio paesino non esistevano negozietti biologici. Qui, è pieno.
Da quando vivo qui ho cambiato anche la mia alimentazione,diventando vegana. Non ho detto nulla ai miei,altrimenti si preoccupano.
Arrivo da una famiglia umile,tradizionale e serena. Mia mamma fa la parrucchiera nel salone del paese mentre mio padre lavora per una ditta di trasporti. Non mi hanno mai fatto mancare nulla,l'unica cosa che ho un po' sofferto è il fatto di vedere papà solo nel weekend...perché durante la settimana con il suo meraviglioso camion rosso viaggiava per tutta Europa. Il sabato sera eravamo soliti mangiare la pizza e i dolci che lui portava da Parigi solitamente. Quei dolci.... sì che erano degni di essere gustati con lentezza!!

Stamattina come ho già detto,ho il mio primissimo giorno di lavoro. Ho deciso di buttarmi totalmente in un ambito che mi sta particolarmente a cuore:la malattia mentale.
In paese i ragazzi che avevo questa caratteristica venivano chiusi in casa e non erano ammessi nella società...poi sono state create delle strutture apposite dove tutte queste persone vengono inserite.
Sinceramente non sono d'accordo con l'opinione pubblica poiché non sono "Matti" o "Persone che potrebbero uccidere" o ancora "Persone dalle quali bisogna stare alla larga perché non si sa mai".
Non l'ho mai potuto dire,ma non sono riuscita a farmi fare il lavaggio del cervello con queste frasi fatte e piene di terrore.
E per provare a me stessa che non è così,eccomi qua.
La struttura è in periferia,nascosta dalla quiete cittadina. Scura,dipinta con colori cupi. Non c'è nemmeno un insegna fuori che indichi il posto.

Finita la mia amata sfogliatina,tolgo gli occhiali da sole e mi faccio coraggio.
Mi sono già programmata che,se mai mi dovessi sentire a disagio,troncherei subito il contratto lavorativo e andrei a fare qualcosa di totalmente diverso.

Salgo i grandini di marmo bianco e cammino per un lungo corridoio. All'entrata di un secondo corridoio c'è una donna giovane,con un tailleur bluastro e i boccoli perfettamente laccati.

Psycho (Irama Plume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora