Milano
Il capitolo contiene descrizioni esplicite di rapporti e abusi subiti da un minore/giovane non consenziente. Non voglio assolutamente lanciare un messaggio a favore di ciò, anzi: le scene servono per descrivere con che crudeltà certe situazioni venivano obbligate a pazienti mentalmente stabili e di come ciò non venisse denunciato per paura. Buona lettura
Noi esseri una ni abbiamo una paura folle della novità, della diversità. Io forse sono troppo codarda, troppo poco coraggiosa per provare nuovamente ad entrare in contatto con il mondo che Filippo ogni volta crea.
E' tutta la notte che ci penso e persino ora che è ormai, l'alba, mentre bevo il mio solito cappuccino di soia non sento più la mia estroversione che da bambina mi ha caratterizzata da sempre, facendomi a volte, rimanere esclusa dal gruppo classe. E' proprio questa sensazione che, mi mancava follemente e che, rivive in quella dimensione che mi mette in difficoltà. Dalle superiori in poi sono stata un fantasma, un'ombra per tutti quanti: compagni,professori e le persone accanto a me mi vedevano solo come una ragazzina semplice,invisibile agli occhi di questa società che ci vuole necessariamente perfetti ed unici. Non che io non avessi unicità, anzi: avevo sempre cercato di essere anticonformista fin dalle elementari, presentandomi con un grembiule da maschietto perchè per me la differenza di genere non esiste e mai esisterà, ma finchè vivremo in una società così bigotta, siamo e saremo costretti ad essere come lei vuole che noi siamo.
Quando quelle iridi chiare si posano sul mio corpo, mi passa addirittura per la mente il pensiero che forse qualcosa di bello ho e non sono una nullità così come mi credo io. Posso addirittura pensare che sono fatta per l'amore...anche se in realtà è un'idea talmente utopica che mai e dico MAI si realizzerà. Non ho mai creduto in questo sentimento: fin dalle elementari mi ha portato solo dolore. Nel periodo delle superiori, quando tutte le mie amichette davano i loro primi baci, io ero persa dietro le poesie di Leopardi e D'Annunzio, perchè la poesia non ti ferirà mai e visto che all'epoca era l'unica rassicurazione di cui avevo bisogno, la cultura me l'ha data sempre, anche ora. Non ho mai avuto un fidanzato, di quelli che ti portano a cena fuori, ti donano mille mazzi di fiori e ti chiedono di sposarlo nonostante i vent'anni. La cosa non mi fa provare vergogna ma, mi fa sentire inferiore, come se io non avessi le caratteristiche adatte per essere anch'io amata come tutte. Eppure ho un lavoro fisso, un diploma, una casetta mia e persino i capelli come Giulia Roberts. Ma no, nemmeno seguendo le icone dello stile più in voga del momento, sembra che qualcuno sia lontanamente interessato al mio cuore.
E questo pensiero mi uccide, mi tartassa da anni, mi insegue, perseguita come se fossi io la causa di tutto ciò. Ci penso persino quando oggi imbocco Lorenzo e noto che Filippo non c'è e dalla mia dimensione non può strapparmi, costrigendomi a rimanerci.
"Non lo finisco oggi il pane, vado a riposarmi Bianca"
Lorenzo seppur io lo conosco da pochissimo tempo, so con abbastanza certezza che ha un sole dentro che esprime tramite i suoi occhi ed il suo sorriso genuino. Ma oggi è diverso, è pallido, stanco...oggi Lorenzo non è qua con noi. Ed è proprio questa voglia che ho di aiutarlo che mi strappa dalla mia mente contorta.
"Cos'hai gioia?"
Ormai lo chiamo così. Gioia. Come quella che era visibile nei suoi occhi prima di questo weekend.
"Bianca...meglio che tu non lo sappia...vado a riposarmi in stanza.." si alza e sconsolato, con il capo chino lascia la sala da pranzo.
Io faccio un cenno di capo a Walter che ormai penso abbia compreso che fra me e Lorenzo c'è un forte legame d'amicizia e che per lui, potrei rimanere in struttura anche fino alle cinque del mattino se necessario.
Mi affretto a raggiungere il giovane, mentre il mio cuore ha persino paura di conoscere la causa della sua tristezza.
"Lorenzo..." sussurro chiudo la porta dietro le mie spalle
"Bianca...non voglio farmi vedere triste da te...vai a lavorare che poi ti rimproverano"
"Stai tranquillo, ho avvisato che sono qua con te..."
"Bianca mi vieni ad abbracciare?"
"Ma gioia mia..ma certo"
Mi siedo sul letto accanto a lui, mentre io lo stringo lui si lascia andare ad un pianto inconsolabile. Gli accarezzo quel poco che rimane dei suoi capelli, poichè l'altro giorno li hanno sistemati come fanno mensilmente.
"Bianca....io voglio parlarti della mia tristezza ma devi rimanere ferma così, non voglio che tu mi veda.."
"Va bene...io sono qui..raccontami cosa ti succede"
"Io...sai che ogni tanto qui puniscono anche noi e che ti avevo detto di immaginare la cosa più atroce che ti poteva venire in mente...ci hai pensato?"
"Sì..."
"E cosa ti è venuto in mente?"
"Penso...abusi...abusi sessuali"
"Hai pensato giusto Bianca, purtroppo"
"Cosa..."
"Ti ricordi quegli uomini che hanno trascinato Filippo qui dentro?"
"Sì..."
"Sono coloro che mi portano nei sotterranei di questa struttura dove si trovano delle celle apposite per ogni punizione. Io vado sempre nell'ultima, quella dove non c'è assolutamente nulla se non un lavandino piccolo. Dipende da chi quella notte ha voglia..."
"Cosa...cosa ti fanno?"
"Mi legano, a volte mi usano loro e mi obbligano a pregarli, come se tutto quel dolore mi piacesse.."sospira mentre ricomincia a piangere"...a volte non mi legano ma mi obbligano ad avere rapporti, non solo orali...fanno male, perchè non capiscono che il dolore è amplificato se una persona non vuole avere l'atto in sé...mi fanno sanguinare per giorni..." Si lascia andare a questa confidenza così intima ma allo stesso tempo così cruda e massacrante per chi la ascolta.
"È per questo che oggi sei così stanco...ti hanno tenuto con loro tutta la notte?"
"Sì...io li prego di far presto e smettere ma a quelle parole sembrano infuriarsi e continuare quella tortura disumana per ore..."
"Devo farti qualche medicazione? Non ti devi vergognare,non lo racconterò a nessuno..."
"Ringraziando Dio non sanguino oggi...lui mi protegge e lo so"
"Oh Lorenzo...vorrei portarti via di qua...se solo ci fosse un modo,giuro che lo farei immediatamente"
"Non esiste Bianca,non esiste per noi. Ci faranno morire fra queste mura perché avendo la coscienza sporca temono che noi,una volta usciti di qui,possiamo andare a denunciare tutti"
"Ma è giusto, è quello che si meritano!"
"Bianca..."sospira,mentre posa il suo viso di fronte il mio,passandomi le braccia delicate sugli zigomi "...a questo mondo non siamo tutti destinati ad avere giustizia"
BUON VENERDì BELLEZZE!
CAPITOLO DELICATO MA CORPOSO, SPERO SIA DI VOSTRO GRADIMENTO....COSA NE PENSATE DEGLI ABUSI SUBITI DA LORENZO? SECONDO VOI BIANCA DENUNCERA' O RIMARRA' IN SILENZIO?
FRFUZZY
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Psycho (Irama Plume)
Фанфик1970 Manicomio statale,Milano Filippo,paziente. Bianca,operatrice. Una storia dove la giustizia non entra,la violenza vige e le bugie sono la colonna sonora delle vite dei protagonisti. !Contenuti forti!