3 "Tu credi in Dio?"

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Milano






















Bianca

Sono rimasta sconvolta dalle parole di Lorenzo tanto che questa notte sono rimasta sveglia a girarmi e rigirarmi fra sensi di colpa e necessità di denunciare ciò che accade fra le mura di quella struttura. Ma non vorrei perdere il lavoro anche perchè un impiego così importante per la mia tenera età non lo si trova facilmente. Pero' non voglio nemmeno che io venga scambiata per complice perchè io assolutamente non condivido queste pratiche.

Oggi ho intenzione di parlare con Lorenzo di nuovo e magari se sarò fortunata di incontrare il suo compagno di stanza per parlarne anche con lui.

Dopo aver indossato la divisa, entro in sala da pranzo ed il solito buon odore di latte e frutta fresca mi accoglie. Tutti i pazienti sono già seduti ma con una differenza: alla porta d'ingresso ci sono due uomini molto alti e forzuti...sono solo le nove, il carico del cibo arriva alle undici, o almeno così ricordo da quello che Martina mi ha spiegato. Così con nonchalance mi avvicino ad uno di loro, per comprendere i loro ruoli.

"Buongiorno signori, sono Bianca, l'infermiera. Siete qui per far visita a qualche paziente?"

"No signorina, siamo la vigilanza non armata"

"Già....ma cosa servite?"

"Signorina ma non si rende conto che questi sono dei malati?"

"Guardi, non ho tempo da perdere con le sue supposizioni, torno a lavorare"

Non so se la mia voglia di mandarlo a quel paese passerà velocemente ma, si affievolisce quando il dolce sorriso di Lorenzo mi accoglie.

"Buongiorno Bianca"

"Buondì...come stai oggi?"

"Ho dormito male ma, sto bene tutto sommato dai, tu?"

"Bene gioia, grazie. Allora, pronto a farti una buona colazione?"

"Se c'è della frutta, mangerei più volentieri quella..."

"Vado a vedere tesoro"

Mi avvio al carrello degli alimenti e prendo una mela rossa con la solita scodella di latte fumante. Ma Lorenzo non sa che oggi con me ho una sorpresa: una cannuccia! Ieri mentre stavo tornando a casa sono passata nel supermercato più vicino e ho trovato quello che faceva al caso suo!

Mi siedo accanto a lui, mentre inizio a sbucciare il frutto e a farlo a cubetti piccoli: lui mi osserva, posa le braccia sul tavolo e con una di esse si sistema i capelli in disordine.

"Questo fine settimana finalmente ci sistemano i capelli...non li sopporto più"

"Oh che bella notizia. Ho una sorpresa per te..."

Tiro fuori dalla tasca della gonna la cannuccia colorata e lui sorride scuotendo il capo.

"L'hai presa...ti sei ricordata davvero"

"Non mi dimentico di certe persone"

"Ti abbraccerei ma mi vergogno qui davanti a tutti"

"Questa timidezza però entro poco tempo la elimineremo insieme, te lo prometto"

Pongo la cannuccia all'interno della scodella e lui inizia a sorseggiare il latte caldo, mentre io successivamente con un tovagliolo gli pulisco la bocca. Poco dopo prendo i cubetti di mela e con una forchetta li porto alle sue labbra. La pelle bianca sottolinea la mancanza di vitamine e il modo migliore per recuperarle è introducendo frutta e verdura nell'organismo. Ma oltre alla colazione, oggi voglio parlare ancora con lui, voglio scoprire l'altro lato della medaglia di questo luogo, la parte scura, cupa e criminale che questo sistema ha al suo interno. Così con una scusa banale, accompagno Lorenzo in stanza e con mia grande sorpresa, la trovo nuovamente vuota. Nemmeno oggi avrò la possibilità di parlare con il suo compagno di stanza ma, guardando il lato positivo, potrò approfondire certi discorsi con lui, in una relativa ma certamente più profonda intimità.

"Dove hai imparato a dire così bene le bugie?"

"Da piccola ne dicevo a bizzeffe pur di non mangiare il minestrone, sono allenata!"

Entrando nella stanza, noto che sul letto del giovane c'è un libro spesso, grande. Ma prima che io possa dire qualcosa, lui la ripone sotto il letto, come a nascondere ciò che contiene quel libro.

"E' una Bibbia?"

"Sì....tu credi i n Dio?"

"No"

"No?"

"Mai creduto in Dio"

"E allora in cosa credi?"

"Al nulla...mi affido alla cultura"

"Figo...sei la prima donna che conosco a non credere in Dio"

"E tu sei il primo ragazzo che conosco che ci crede così tanto... ti ammiro"

"Grazie Bianca...anch'io ammiro tanto il tuo animo pulito e puro"

Mi sorride, mentre io spalanco le  braccia e lo stringo a me, mi abbraccia tranquillo, mentre mi annusa i capelli. Le sue braccia seppur fini, mi fanno sentire protetta.

"Hai un buon profumo...profumi di vita"

"Hai mai abbracciato una donna?"

"Si sentiva così tanto?" mormora imbarazzato mentre arrossisce

"Ehi, non c'è niente di male! Io non ho mai avuto un vero e proprio contatto con un uomo"

"Nemmeno io... sono cresciuto qui. A cinque anni, mio padre portandomi in falegnameria con lui, non comprendeva il rischio alto del suo mestiere per un bambino in tenera età. Io invece l'ho compreso, in una piovosa sera d'autunno, quando le auto tacciono e le persone cenano: ero andato solo per ritirare un lavoro che papà doveva consegnare il giorno dopo ad un'azienda e lui però, un po' perchè è un tipo distratto, un po' per la stanchezza, ha lasciato su quel lavoro uno strumento che ancora oggi non so descriverti, simile ad una piccola ascia che...." sospira, osservandosi le braccia "...mi ha segnato tutta la vita. In ospedale ha attribuito la colpa a me, ed il medico ha stabilito che la mia salute mentale fosse delicata, che potessi uccidere persone o addirittura tagliarle a pezzi. Queste cose, sentite da un bambino pieno di sogni e con nessuna colpa ti segnano dentro...." sospira di nuovo mentre abbassa lo sguardo "...e mi hanno rinchiuso qui. E' vent'anni che aspetto il ritorno di mio padre e le sue scuse ma, perdo speranza ogni giorno che passa" si lascia andare totalmente, mentre io lo abbraccio di nuovo,lui cerca di non piangere e di rimanere rigido, di lasciare alte quelle mura che lui stesso con il passare degli anni si è costruito qui dentro, in queste mura ammuffite e impregnate di lacrime e dolore.

"Mi dispiace così tanto Lorenzo...non volevo farti parlare di situazioni brutte, scusami"

"Non fa niente, avevo bisogno di dirlo da anni...e mi sembravi la persona giusta con cui farlo"

"La tua storia è con me, non lo racconterò a nessuno, giuro"

"Mi da un altro abbraccio?"

"Oh ma gioia, vieni qui"

Mentre le mie  braccia lo stringono come una madre con un figlio, veniamo interrotti da un forte tonfo che riecheggia per tutto il corridoio; Il giovane dinanzi me si stacca di qualche centimetro e mi sorride.

"Sta arrivando"

"Chi?"

"Il mio migliore amico...avrai il piacere di conoscerlo"

"Ma da dove sta tornando?"

"Da una delle punizioni più dure che qui dentro ci fanno..."

"L'hanno...?"

"Sì, l'hanno frustato tutta notte"











Spazio autrice ✨
Ciao ragazzi miei,vi do un triste annuncio che speravo di non fare mai ma, purtroppo tocca anche a me ogni tanto:sono positiva al Covid e quindi dovrò fare una lunga quarantena. Sintomi ne ho pochi e per ora sono viva e vegeta quindi non preoccupatevi.
Comunque a parte me,vi piace Lorenzo come personaggio? La sua storia vi ha particolarmente colpito? Fatemelo sapere se vi va🌻
Io anche per distrarmi un po' cercherò di scrivere e aggiornare appena la testa e la scuola me lo permettono.
Vi voglio bene e mi farò sentire al più presto,state a casa mi raccomando🙏
Frfuzzy ❤️

Psycho (Irama Plume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora