17 " Insegnami ad amare, ti scongiuro"

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Milano





Bianca

Apro gli occhi, sentendo un braccio che si posa più forte sulla mia vita. Milano oggi è scura, così come la mia stanza. Con una mano, accendo la piccola luce che ho sul comodino e noto il volto rilassato del giovane accanto a me. Noto solo ora che ha i fori alle orecchie, in entrambe e devo dire che un po' mi sorprende: in questa città solo i figli dei fiori sono soliti farseli. Mi alzo dal letto, coprendolo meglio mentre mormora qualcosa, sistemandosi sul cuscino meglio. Vado in bagno lavandomi viso, denti e spazzolandomi i capelli. Nel piccolo armadietto dentro al quale tengo qualche paia di orecchini, decido di prenderne un paio e regalarli a lui: sono sicura che accetterà e che li indosserà subito. 

Mi avvio in cucina, mettendo su un moka aprendo le finestre per fare entrare l'aria fredda in casa.  Indosso un cardigan viola, che copre  quasi tutto il mio corpo.  La caffettiera borbotta, segno che il caffè è pronto: spengo la fiamma,  versando il caffè in due tazze differenti e distinte.  

"Ti ricordi che mi avevi promesso di truccarmi?"

Io sobbalzo: essendo abituata a vivere da sola, mi prende un mezzo infarto. Quando mi volto peggio ancora.

"Dio ma copriti! Ma ti sembra?"

"Ma cosa ho fatto?"

"Sei in mutande!"

"E allora?"

"Metti i jeans per favore!"

"Va bene signorina, ma dopo mi trucchi?"

"Ma certo"

Mentre lui ride e si infila i calzoni, io poso sul tavolo le due tazze di caffè.

"Latte?"

"No amaro, grazie" sorride.

Io dal frigo prendo il mio amato latte di soia, versandone un po' nella tazzina, schiarendo la bevanda amara.

"Dormito bene?" chiedo mentre i suoi occhi, stanchi mi sorridono

"Sì, mai dormito meglio...tu?"

"Ho addirittura sognato, di solito non sogno mai..." ammetto. Penso sia dovuto dallo stress ma nell'ultimo periodo il sonno per me è stato un grave problema, figuriamoci sognare!

"Dai, sono curioso, spara!"

"Ma niente di che in realtà: ero in questa isola deserta ed era notte. Avevo paura di incontrare bestie feroci e non essendo armata, avevo paura di essere divorata da qualche tigre o pipistrelli giganti. Ho camminato per tantissimo tempo, mentre sentivo solo il rumore in lontananza del mare, finchè ad un certo punto una svolta totale:  entro in questa capanna di rami e fango e mi siedo accanto ad una famiglia bellissima che cenava con bacche particolari e rimanevo lì tutta la sera"

"E poi?"

"Finisce così"

"No! Io volevo saperne di più! Stanotte prova  a rifarlo e dimmi come va a finire!"

Finiamo di fare colazione, mentre lui posa le tazzine nel lavandino e si affretta  a lavarle velocemente con il detersivo al limone. Nel mentre io  mi affretto a cambiarmi velocemente, indossando una gonnellina bianca che sinceramente metto solo per lavare casa e un maglioncino viola, di lana perchè nonostante il termosifone sia acceso, la neve continua a cadere su Milano.

"Dobbiamo andare a comprare degli abiti da uomo per te, non puoi campare con due stracci contati" 

"Ma per mia curiosità: dove li hai presi?"

Psycho (Irama Plume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora