Milano
Le frasi che troverete citate nel capitolo sono parte di un'opera intitolata " I fiori del male" di Charles Baudelaire. Una raccolta di poesie che strappano il cuore dal petto e al suo posto pongono fiori con spine e petali sporchi di sangue ma,che,una volta acquisiti si fa fatica a voler indietro il cuore umano. Vi consiglio caldamente la lettura.
Bianca
"Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da se stessi"
Così Charles Baudelaire definisce l'amore. Io che lo sto leggendo davanti al mio cappuccino di soia lo definirei una condizione che oscilla fra la noia ed il desiderio sessuale. Fine.
Uno fa l'amore per due motivazioni:la prima è togliersi un sasso nella scarpa e vedere se davvero gli uomini ci sanno fare come dicono. La seconda è per accontentarli.
Perché volente o no,in questa società chi tiene vivi gli uomini siamo noi donne con la nostra mente,il nostro pensiero ed il nostro corpo.E ci penso anche quando sto imboccando Lorenzo, che come ogni lunedì mi racconta di quello che ha fatto nel weekend, del fatto che alla radio ha sentito che l'Italia è l'unico paese dopo la guerra che è gia in crisi e che gli altri paesi europei non si interessano, che la moda è cambiata e in tendenza ora per le donne ci sono le minigonne. Le minigonne dico, io che mi vergognerei persino ad indossarla per pulire casa, ora le persone la indossano per uscire. Non so se avrò mai il coraggio di indossarla ma, forse il mio animo anticonformista me la farà comprare. Mi racconta che ha sognato suo padre e che sente il forte desiderio di sentirlo, di vederlo per fargli vedere che suo figlio nonostante lui se ne sia dimenticato, è cresciuto sano e con dei principi sani. Lo riaccompagno in stanza, ma seppur la mia mente voglia tornare di là e magari relazionarmi con altri pazienti, sono costretta a rimanere. Filippo è rannicchiato per terra, mentre non indossa la maglietta ed il sangue cola, come cascate fra rocce, come se da quelle ferite uscisse anche un po' la sua anima. Lorenzo rimane impalato davanti alla porta, sconvolto. Gli dico di andare a fare un giretto in giardino: già ha i suoi traumi e non voglio che quel povero animo veda tutta questa violenza.
Vado a prendere il carrello delle medicazioni, mentre rientro in stanza e la chiudo alle mie spalle.
"Sei tu madame?" chiede, in un soffio mentre la sofferenza lo soffoca talmente tanto da non farlo parlare
"Sì..." sospiro mentre preparo la medicazione direttamente sul carrello "..devo medicarti prima che ti venga un infezione grave" lo avviso
Mi piego sul pavimento, inginocchiandomi mentre con del cotone cerco di essere più delicata possibile. Lui rimane in posizione fetale, rannicchiato come se volesse mantenere il dolore dentro se.
"Speravo di morire oggi" si lascia andare a questa dichiarazione che mi fa bloccare il respiro, aprendo invece il mio cuore e facendomi piangere.
Oggi mi concede l'ingresso in una dimensione dolorosa così tanto che faccio veramente fatica a rimanerci. Passo il cotone sulle pieghe che diventano immediatamente rosse. Comprendo che forse serviranno delle garze di dimensioni che non ho mai visto. Mi tiro su, cerco di creare una garza grande, unendone almeno sei di quelle piccole. Mi chino nuovamente mentre lui non si muove di un millimetro, come un cucciolo ferito ed indifeso che la fiducia non la conosce minimamente.
"E' colpa del mondo, non tua" è l'unica cosa che riesco a dire, mentre tampono il sangue che cola ancora. La pelle mi ricorda un film di Tarantino, uno splatter: la differenza è che tutto quel sangue è esploso unicamente su un individuo, gli altri attori qui non si sono nemmeno sporcati gli abiti.
"E' facile dirlo dal tuo punto di vista, non sei tu che vieni umiliata e picchiata come se fossi carne da macellare, grazie al cazzo madame" sputa fuori il dolore che si sta trasformando in rabbia, rancore. Ma come posso dargli torto?
"Hai ragione. Non so cosa dire in questa situazione così...surreale...non credevo che la cattiveria umana arrivasse a questi livelli" mormoro mentre con quei pochi strumenti che ho a mia disposizione creo una grande garza unica che tampona tutte le ferite. Vedere la pelle cosi martoriata è uno spettacolo che non auguro a nessuno di vedere nella vita.Forse avrebbe fatto meno impressione vedere un cadavere.
"Scusami madame, non c'entri nulla e me la sono presa con te..." sospira mentre si tira a sedere e si posizione di fronte a me "...ti ringrazio per avermi curato le ferite, ne sarò riconoscente" ammette mentre io mi concentro su quel povero viso mi trasmette un dolore che mai avevo provato fino a quel momento. E' stato come se, qualcuno d'improvviso mi avesse infilato un coltello diretto, sul cuore. Io lo osservo, mentre mi verrebbe voglia di abbracciarlo e piangere insieme, perchè vedo una sovrapproduzione di malinconia, sfiducia e depressione. Il suo cuore è saturo di queste sensazioni negative e il suo corpo lo esprime benissimo quando, si alza a fatica, dandomi le spalle e iniziando a fumare osservando la luce che trapela dalla finestra in alto.
Io mi alzo dal pavimento, con le mani pulisco la gonna ricoperta da un leggero strato di polvere e sporcizia. Controllo che stia bene, vorrei aggiungere qualcosa ma questa volta è il silenzio che prende parola e lo tiene occupato. Chiudo la porta alle mie spalle.
Quella frase mi perseguita tutto il giorno, persino quando sono sul tram di sera e ci sono degli uomini che fissano in malomodo una prostituta. Non ho la forza di reagire nemmeno io, perchè quella voce occupa totalmente ogni angolo del mio cervello.
"Speravo di morire oggi"
Arrivo a casa, apro la buca delle lettere e prendo le varie bollette da pagare. Ma quella frase non mi fa concentrare, non mi fa mangiare, non mi fa dormire. Quella frase ha creato in me la voglia di morire.
E qui comprendo che forse la frase di Baudelaire non era poi così sbagliata. Perchè oggi Filippo è uscito da se stesso e si è definitivamente insinuato in me, creando i suoi spazi. Ed io ormai inerme, non ho più necessità di lasciarlo andare via.
SPAZIO AUTRICE
Buongiorno e buona domenica! Vi lascio questo capitolo che da scrivere è stato davvero straziante....rileggendolo ho pianto. A voi che emozioni ha lasciato?
Frfuzzy
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Psycho (Irama Plume)
Fanfiction1970 Manicomio statale,Milano Filippo,paziente. Bianca,operatrice. Una storia dove la giustizia non entra,la violenza vige e le bugie sono la colonna sonora delle vite dei protagonisti. !Contenuti forti!