Milano
Bianca
I passi che echeggiano nel corridoio si fanno sempre più vicini, mentre io rimango in attesa dell'apertura della porta della stanza che sembra sempre più lontana. Mi alzo, dando le spalle a Lorenzo che, entusiasta fissa la maniglia come se fosse una pietanza invitante. I passi sono appena dietro la soglia della porta. Mi si blocca il respiro, resto in attesa. Il cuore ha le palpitazioni a mille, mentre l'ansia mi porta a mangiucchiarmi le unghie.
La porta si apre, rivelando i due uomini mascolini di stamani che reggono fra le loro braccia, un corpo stremato,martoriato e affranto di un ragazzo, che come un bamboccio, viene lanciato sul pavimento. Il tutto davanti ai miei occhi come se, queste due figure, sapessero che qui dentro nessuno apre bocca per denunciare ciò. Mi sorridono beffardi, mentre chiudono la porta, lasciandomi sola con questi due poveri ragazzi.
"Ciao Lori" mormora il giovane a terra, con ancora la faccia schiacciata al suolo
"Ciao Filo...oggi ti ho portato un'amica" dice con quasi ingenuità, come quando i bambini presentano un nuovo membro all'interno del loro gruppo
"L'hai inventata anche oggi?"
"No, affatto. E' lì davanti a te"
L'altro incredulo davanti le parole dell'amico alza lo sguardo verso di me e per la prima volta nella mia vita, mi sento viva. Sento il sangue scorrere così velocemente nelle vene che potrebbe venirmi un infarto ora. I miei sensi sono amplificati ad uno stadio che mai sono riuscita a raggiungere in tutta la mia esistenza. Sento il rumore del suo corpo che si alza,vacillante come se avesse bevuto e i suoi occhi che mi studiano come se non avesse mai visto prima d'ora una donna. Il suo profumo non è buono a dire la verità, è acre, come se avesse sudato sette camicie il tutto è unito al rosso del sangue che si vede dalla maglietta. La targhetta macchiata di sangue,leggo il nome.
"Sono...sono Bianca la.."
"La nuova infermiera, lo so, lo so...ieri Lorenzo mi ha parlato di te"
"Ma che dici! Ti ho solo detto che è la nuova arrivata!"
"Amico sei uno dei bugiardi più simpatici di questo fottuto pianeta"
Con non curanza, dall'elastico delle mutande, tira fuori un pacchetto di sigarette e da sotto il cuscino, un pacchetto di fiammiferi. Mi ha sorpassata, nemmeno me ne sono resa conto. Mi ha oltrepassata. Quello l'ho sentito. Mi da la schiena mentre io riesco a vedere i segni visibili delle torture che ha subito, probabilmente tutta la notte. La maglietta bianca evidenzia in maniera cruda e spietata il sangue che continua a scendere da quella povera schiena, forata dal dolore.
"Hai bisogno di una medicazione....vado, vado a prendere il carrello se vuoi.."
<<se vuoi>> Bianca ma sei impazzita?! Quest'uomo necessita fortemente una medicazione prima che gli venga una infezione da non asciugarsi più gli occhi!
" Non è nulla, passerà da solo..."
La freddezza con cui lo dice è disarmante, quasi, mi mette i brividi dalla paura. E immagino che, se una frase del genere esca con così tanta naturalezza dal suo corpo è perchè non è la prima volta che accade un episodio simile. Probabilmente questo giovane, come Lorenzo ha passato le peggiori cose qui dentro e non ha avuto il coraggio di denunciare questi abusi inumani.
"Bianca torna di là, altrimenti il tuo collega ci prenderà per depravati che chiudono nelle loro stanze una giovane donzella..." aspira il fumo, per poi voltarsi nella mia direzione e con la sigaretta, fra l'indice ed il medio mi saluta con un cenno della mano "...sono Filippo Madame, piacere" e con quel soffio di fumo, mi annebbia totalmente la mente ed il cuore.
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Psycho (Irama Plume)
Fanfiction1970 Manicomio statale,Milano Filippo,paziente. Bianca,operatrice. Una storia dove la giustizia non entra,la violenza vige e le bugie sono la colonna sonora delle vite dei protagonisti. !Contenuti forti!