JASON

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Sono come al solito in ritardo, scendo le scale di corsa e mi precipito in cucina, apro il frigorifero e prendo la bottiglia del succo d'arancia, ne bevo a collo un sorso e già sento le urla di mamma:
"Non bere dalla bottiglia!"
"Si mamma !"

Chissenefrega, richiudo il frigorifero.

"Ciao mamma, io vado"

Urlo, mentre esco di casa.

Sono al quarto anno di università e, cazzo, no, non vivo con i miei genitori, sono solo tornato per le vacanze estive giusto per accontentarli, ma soprattutto perché anche Rider è tornato dai suoi. Siamo amici si può dire dalla nascita e dove vado io, ci va anche lui di solito. Andiamo entrambi alla Yale University, grazie alla borsa di studio che io ho ricevuto per il football e lui... perché ci vado io.

Ho puntato molto sul football per poter accedere ad una delle più prestigiose università per studiare legge. Me la sono sempre cavata a scuola ma lo sport è il mio asso nella manica.

Non per vantarmi, ma sono il miglior quarterback in linea d'attacco dei Yale Bulldogs' football, oltre che ricevere la palla, ho anche lo scopo di bloccare i tentativi dei difensori che cercano di impedire l'avanzata e negli ultimi due anni sono insormontabile.

Sono sempre stato un bel "tipo" con un fisico atletico anche alle superiori, ma il primo anno qui a Yale mi sono trasformato. Capelli scuri mossi fino alle spalle, occhi verdi e un metro e novantadue, preciso i due che fanno la differenza, scherzo, di muscoli forgiati dalle ore ed ore di allenamento per novantacinque chili. Sono molto ricercato e apprezzato dalle ragazze.

Cazzo, le ragazze, quanto mi piacciono, fare sesso intendo, per il resto, preciso fin da subito che non voglio relazioni, prendere o lasciare!

Fuori in macchina, un pick up della Ford blu, mi sta aspettando Rider:

"Cazzo Jason, possibile che sei sempre in ritardo?"
"Sono gli ultimi giorni di vacanza ... cosa cazzo vuoi?"

Apro la portiera butto sul sedile posteriore lo zaino e mi siedo comodamente sul sedile, in parte a lui, che a contatto con la mia massa corporea scricchiola un po'.

"Cazzo Jason, un qualche giorno me lo sfondi!"
"Si, perché tu scherzi!" Rido

Rider è una decina di centimetri più basso di me, ma non so come, pesa uguale. Un toro.

"Effettivamente! Dovrò rinforzarli. Il mio, penso di averlo sfondato ieri sera con Jenny." Ride soddisfatto.
"Ci aspettano al mare"
"Come ci?"
"Si, le ho detto di portare delle amiche per te, stallone."
"Cazzo, se permetti, me le scelgo da solo le ragazze. Se poi mi si presenta uno sgorbio?"
"Jason, Jenny non penso frequenti sfigate. Al massimo chiudi gli occhi per una sera."

Sghignazza lo scemo.

"Vaffanculo. Per chi mi hai preso."
"Per uno che ama scopare!"
"Sì ma non con chiunque, deve piacermi un minimo, non mi viene duro a comando, testa di cazzo."

Rider continua a sghignazzare, accende la radio a tutto volume e si mette a cantare. A volte mi chiedo come fa ad essere mio amico. Ha in testa solo quello, e non solo in vacanza, anche durante il periodo degli esami, dice che non riesce a studiare se non dà libero sfogo ai suoi spermatozoi.

Arriviamo in spiaggia e Rider alza un braccio per salutare Jenny, la quale si mette a saltellare agitando le braccia.

"Cazzo Jason, guarda quelle tette come rimbalzano...ce ne sono anche per te."
"Aspetta a dirlo, voglio vedere che faccia hanno."

Ci avviciniamo e già vedo una ragazza insignificante con occhiali ed un costume intero monocromo accovacciata sulla sabbia in modo anche goffo che non ha nulla a che vedere con le bellezze che piacciono a me.
Subito però, dal suo fianco, spunta il viso di un bambino che le sorride. Sarà una babysitter e fortunatamente non è con Jenny. Tiro un sospiro di sollievo.

PRENDERE O LASCIAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora