ANDERSON

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Due giorni, soli due giorni e torno a Palm Beach. Non la vedrò per due settimane e me la toglierò dalla testa.

Oggi -2 gradi fuori, perciò ci ritroviamo all'interno dell'università prima che inizino le lezioni.
Rider ha scoperto che anche Lizzy passerà le vacanze a Palm Beach con la famiglia ed è su di giri. Chi l'avrebbe mai detto. Dovrò per forza trovarmi compagnia. Meglio!

"Jason, Palm Beach ti aspetta! Tornerai come nuovo! Ragazze il nostro quarterback torna in pista!"

Grida Rider dandomi una pacca sulla spalla, nel preciso istante in cui lei si avvicina diretta alla nostra aula.
Sono appoggiato al muro con la spalla, fingendo a me stesso che la cosa mi interessi, Avril e Dasy sono già euforiche all'idea, Nancy invece, mantiene le distanze dopo il discorso che le avevo fatto. Lei mi passa a fianco e i nostri occhi si incontrano. Gelidi, distaccati, il mio stra incazzato. Mi supera e non la seguo più con lo sguardo e lei procede per la sua strada.
Solo Rider che conosce la situazione, per filo e per segno, capisce la tensione di questo momento, e mi lancia uno sguardo incoraggiante.

"Amico, è meglio così, vedrai ti passerà presto."

Questa volta il suo tono è riservato e sfugge ai commenti delle ragazze, io non so cosa rispondere e gli faccio solo un cenno per ringraziarlo del suo appoggio.
Pensavo mi avesse deriso o detto che ero impazzito quando gli raccontai di Joy e Jess, invece lui è stato da subito comprensivo nei confronti dei miei sentimenti, emozioni, non so come definirli. Ma capisce anche, che lei non mi permetta di avvicinarmi nel modo che vorrei. Non può pensare solo a se stessa, ma al bene di suo figlio, e visto la mia reputazione non sembra essere una buona idea. Solo io, al momento non sembro accettarlo.

Anche in classe regna il gelo tra noi, evitiamo persino di approfondire con il docente, ci limitiamo ad ascoltare e prendere appunti. Le cose non migliorano nemmeno l'indomani, e me ne vado senza salutarla.

Mamma è felice che sia tornato a casa per Natale, sono l'unico figlio, e quando sono partito per il Connecticut non l'ha presa molto bene, peggio ancora, quando le ho detto che probabilmente anche dopo, finito l'università, non ritornerò a vivere qui, almeno fino a quando non mi sarò fatto un nome come avvocato. Sono sicuro che ci riuscirò.

Palm Beach è fantastica, il paradiso della Florida, con un clima sempre gradevole e una pressione fiscale inferiore agli stati del Nord America, per questo, tutti prima o poi, ci si trasferiscono, favorendo il mercato immobiliare. Mio padre è un grande in questo settore, uno dei più forti agenti immobiliari del paese, un vero broker che ha costruito la sua carriera in modo proficuo e soddisfacente.

Conosce praticamente tutte le case ed i loro proprietari ed è proprio a lui che un giorno, a tavola chiedo informazioni. Non dovrei farlo, sono venuto qui per lasciarmi tutto alle spalle, ma non ce la faccio. È più di una settimana che sono in Florida, c'è un bellissimo sole, ragazze che fanno footing con completini attillati, ed io trascorro le mie giornate in casa sul divano, e con il telecomando in mano facendo zapping senza meta.

Rider gode della compagnia della sua, ormai dichiarata ragazza, Lizzy e la sera insiste per farmi uscire.

-forse domani- ho ripetuto per tre giorni, e poi l'ho accontentato.

Ho passato la serata con una bella ragazza, molto bella, era molto sexy e naturalmente non le ero indifferente. Ci siamo appartati, mi si è avvinghiata subito addosso, non aveva le mani, sembravano più tentacoli, ha iniziato a baciarmi e quando le sue mani, approfittando della mia distrazione, fecero fermata fissa dentro i miei jeans, ho tentato di non deluderla, ma per la prima volta, non ci sono riuscito. L'ho lasciata continuare a trastullarmi un po', ma niente di più, perché non era chi volevo che fosse.

PRENDERE O LASCIAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora