EPILOGO

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5 anni dopo...

Non posso dire che tra me e Joy è sempre tutto rose e fiori, anche noi abbiamo i nostri momenti di liti e discussioni, ma niente di più , ci amiamo sempre, ogni giorno di più.
Quando io e Rider tornammo a Palm Beach quell'estate per le vacanze, la portai con me, e con lei naturalmente il piccolo campione. Si fece ospitare dalla sua amica Maddy, perché ancora non avevo detto nulla ai miei genitori. Pensavo avrebbero fatto fatica ad accettare che il loro unico figlio uscisse con una ragazza madre, invece, l'hanno accolta a braccia aperte come una figlia e da subito impazzirono per Jess.

"Ecco perché tutte quelle domande su Anderson?"
Mi disse papà.

Quando gli raccontammo tutto, lui si ricordò di un particolare.

"Non so se possa essere di qualche utilità, ma ho archiviato ancora tutte le pratiche di acquisto e cercata vendita, della vostra casa."
Ci disse improvvisamente. Noi gli intimammo di continuare a parlare.
Papà si alzò e scomparse nel suo ufficio per un quarto d'ora comodo, e ne uscì con una cartella in mano.

"Ecco! Questa è la pratica dell'acquisto. La casa è sempre stata intestata a te, Joy. Tuo papà era solo tuo tutore. Ma guardate in fondo? C'è una clausola che mi aveva fatto inserire."

Joy prende il plico e inizia a leggere. Io mi alzo dietro le sue spalle e faccio altrettanto.
In caso di morte prematura del tutore, in questo caso il papà, in età antecedente il compimento dei 21 anni di Joy, la casa passava di diritto sotto la tutela cautelare di nonna Rachel e di nessun altro, o in caso di decesso, veniva bloccato dalla banca, qualsiasi tipo di azione su di essa da terzi estranei a quelli elencati, fino al compimento dei 21anni.

"Perciò la stronza vive in casa tua senza alcun diritto!"
"Devo dirlo a Nicolas, come faceva a non saperlo? Era suo socio."

Venimmo a sapere che nel periodo di acquisizione della casa, Nicholas era via per un lungo viaggio di lavoro e non ne venne mai al corrente. Probabilmente il papà di Joy non si ricordò di dirglielo, non pensando comunque che sarebbe potuto realmente accadere in tempi brevi.

"C'è anche questo. L'atto di vendita. È allegato a quello di cercata vendita, perché avevamo fissato il giorno della riscossione a qualche giorno più avanti secondo richiesta degli acquirenti, ma è morto prima, ed è stato bloccato.
Guarda, era già stato concluso, già firmato il preliminare."
"Questo però non servirà a molto."
Disse Joy. Aveva lo sguardo assorto in chissà quale pensiero.

"Può darsi, ma io e gli acquirenti possiamo testimoniare che la vendita della casa era stata decisa perché stava chiedendo il divorzio. Siete sicuri che non ci siano documenti, anche preliminari, di questo divorzio?"
"Non saprei, Nicholas ne è sempre stato al corrente, mi ha raccontato, ma era papà che aveva preparato la pratica. In ufficio non ha mai trovato niente, e nemmeno sul suo computer. Però non abbiamo mai potuto controllare l'ufficio in casa. Prima che mi buttasse fuori, non avevo motivo di cercare."

Ricordo come mi guardava sconsolata, fissava continuamente quel plico, lo sfogliò all'infinito.

"Joy, se diciamo a Nicholas di puntare sulla clausola dell'atto di acquisto, e riusciamo a cacciarla di casa senza preavviso, se esiste un documento e lei lo sa, non avrà modo di portarlo con sé, lo troveremo. Setacceremo ogni centimetro del suo ufficio e di tutta la casa, e il suo computer. Se avesse anche cancellato il file, nell'hard disk si sarebbe conservato una traccia, e se non ci fosse più il computer, magari ci sarà una chiavetta, una memoria esterna, chi lo sa. Potremmo provare. Torneresti in possesso non solo della casa, ma di tutto."

Ci volle quasi un anno, ma alla fine finalmente Nicholas con il nostro aiuto, riuscì a trovare il modo di incastrarla. All'università approfondivamo ogni tipo di ipotesi possibile con il docente e se saltava fuori una minima possibile soluzione ne parlavamo con Nicholas. Joy e Jess sono tornati in possesso della loro casa ed in un secondo momento di tutto ciò che spettava a loro. La matrigna fu condannata a risarcire un'indennità, per tutti gli anni di abuso di falsa tutela su Joy, ma non avendo liquidità personale, fu costretta alla reclusione.
Per quanto riguarda noi, ci siamo laureati in Juris Doctor, cioè il dottorato professionale necessario all'esercizio della professione legale. Abbiamo fatto entrambi il praticantato nello studio di Nicholas a New York e nel frattempo abbiamo ottenuto il Master of Laws specializzato sugli abusi e violenze di qualsiasi genere.
Per qualche anno abbiamo vissuto da veri nomadi, un po' nel mio appartamento nel Connecticut e loro diviso tra casa mia e casa di nonna Rachel. Durante il praticantato, avevamo preso un appartamento a New York dove trascorrevamo tre giorni a settimana, mentre Jess rimaneva con nonna Rachel perché aveva scuola, e non poteva assentarsi. Durante le vacanze, invece, a Palm Beach, loro, compreso nonna si trasferivano a casa di Joy, ed io in teoria a casa dai miei genitori, in pratica a casa sua. Non c'è stata notte trascorsa senza fare l'amore e perché no, anche solo sesso, d'altronde sono monogamo, fedelissimo e vado pazzo come sempre per il sesso, e quello che facciamo noi è magnifico.
Rider si è finalmente laureato in management, un semestre dopo di noi, per colpa di due esami che aveva da recuperare, ed ora lavora per l'impresa del padre, che in futuro sarà sua. La sua storia con Lizzy è continuata ancora un anno, ma poi non ce l'ha più fatta, era troppo gelosa e a lui, insomma anche se fedele, l'occhio scappava sempre sulle belle ragazze. Oggi sta frequentando una ragazza, collega di lavoro, che come è successo a me con Joy, inizialmente non voleva saperne di lui ed ora sembrano una coppia esemplare.
Abbiamo smesso di giocare a football, se non al parco con Jess, o qualche partita amatoriale in ricordo dei vecchi tempi, e di Nancy, Avril e Darla, non abbiamo più notizie.
Abbiamo saputo da fonti sicure che quel bastardo di Owen, in prigione, ha accoltellato un altro detenuto e per questo non uscirà sicuramente mai più di galera.
Jess verso i cinque anni, cioè non molto dopo che prendemmo la prima laurea, cominciò a farsi domande che prima non si era mai posto.

PRENDERE O LASCIAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora