Alla fine, Rider decide di partire con me, diciotto ore sono troppe per una persona sola, e poi abbiamo sempre fatto tutto insieme. Lizzy sarebbe comunque dovuta partire coi i genitori e non si sarebbero visti.
Non riesco ad aspettare, mancano ancora alcune ore all'alba ma decido di partire. Chiamo Rider e partiamo. Il primo turno spetta a me , e lo lascio dormire, io tanto non ci riuscirei. Facciamo le solite soste, per il rifornimento, e finalmente dopo più di diciotto ore arriviamo. Sono le 22:30, Jess sarà già addormentato. Non posso aspettare, lascio a casa Rider, e vado da lei.La luce in salotto è ancora accesa. Busso alla porta per non svegliate il piccolo campione e la nonna.
Sento dei passi, sta venendo ad aprire ed io ho il cuore in gola. La porta si apre"Jason, cosa ci fai qui? Non eri a Palm Beach?"
"Sono tornato."
"Bene, grazie per avermelo fatto sapere! È tardi. Buonanotte."E cerca di chiudermi la porta in faccia, io la blocco con un piede.
"Joy, aspetta. Devo parlarti."
"Credevo non volessi più vedermi! Non mi hai più parlato e sei partito senza nemmeno salutare. Non dovevi venire."
"Joy, non me ne andrò fino a quando non mi avrai ascoltato e perdonato."
"Cosa dovrei perdonarti, io ti ho detto di andartene..."
"Ed io coglione, ti ho dato retta. Il mio posto è qui con te. Ti ho promesso che sarei stato tuo amico e se è questo che vuoi lo sarò, anche se continuerai ad allontanarmi.Riapre la porta e mi fissa senza parlare.
La tiro a me, e la stringo forte, il suo profumo di vaniglia mi cattura i sensi, e baciandole i capelli le sussurro di scusarmi. Finalmente sento le sue braccia stringermi a lei ed è la sensazione più bella che abbia mai provato. Rimaniamo così a lungo, fa freddo e la sento tremare, sotto il suo pigiama azzurro di flanella, così comincio a strofinarle la schiena e le spalle con le mani per scaldarla.
"È meglio che rientri, o ti ammali, e tra una settimana iniziano gli esami."
Si stacca da me e rientra in casa. Io rimango a guardarla e lei sorride in un modo quasi impercettibile, mi prende una mano e mi fa varcare la soglia di casa.
"Vieni, entra il freddo! Ti va un tè caldo? O se preferisci, c'è ancora la tua birra che ancora aspetta."
"Vai per la birra. Sarebbe troppo chiederti un sandwich? Ho fatto più di diciotto ore di strada in macchina, e ho mangiato solo qualcosa alla stazione di servizio."
"Andiamo in cucina, troverò qualcosa da darti."
"Ho sentito Maddy oggi, mi ha detto che ti ha conosciuto."
"Sì, mi avevi chiesto di salutartela. È simpatica."
"Anche lei ti ha trovato simpatico e carino. Mi ha anche detto che avete parlato un po'. Come facevi a sapere di mia madre?"Mi va di traverso un boccone di sandwich
"Mio papà è un agente immobiliare e conosce praticamente tutti a Palm Beach, così gli ho chiesto se conosceva degli Anderson. Ero curioso."
"E tuo papà conosceva il mio?"
"Gli ha venduto la casa. Mi ha detto che era un brav'uomo e che faceva anche lui l'avvocato."Lei sorride ricordandolo.
"Mi dispiace per l'incidente. Mi ha detto che voleva divorziare dalla tua matrigna ma non ha fatto in tempo."
"Davvero? Non lo sapevo questo! Che altro sai?"
"Niente di importante, purtroppo. Solo che lo aveva contattato ancora per rivendere la casa perché voleva tornare in Connecticut con te, dopo il divorzio appunto."
"Devo dirlo a Nicolas!"
"Chi è?"
"È un amico di mio papà, un avvocato suo collega, magari riesce a scoprire qualcosa in più."
"Joy?"
"Dimmi."
"Maddy non ha voluto parlarmi del padre di Jess..."
"Non c'è niente da dire!"
"Joy, guardarmi. Non dirmi che sei stat..."Mi interrompe
"No. No. La mia vita è uno schifo ma quello no. Non sono stata violentata."
Faccio un sospiro di sollievo.
"Ti ha fatto forse del male?"
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PRENDERE O LASCIARE
RomanceJason studia legge ed è il miglior quarterback dei Yale Bulldogs football. Ama fare sesso senza impegno ogni volta con una ragazza diversa, cheerleader e non, fino a quando conosce "Babysitter", che studia nel suo stesso corso, una ragazza che non...