LA PARTITA

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Oggi c'è la partita e l'intero stadio, lo Yale Bowl è in fibrillazione. Siamo carichi.

I Princeton Tigers sono da sempre, un avversario forte e per questo è una partita molto sentita da tutti. Le cheerleader hanno preparato un nuovo balletto con acrobazie degne della Yale University e le ragazze pon pon urlano cori per incitare la squadra. Lo stadio è pieno e quando facciamo il nostro ingresso in campo, mi viene spontaneo scrutare l'orizzonte verso la zona adibita ai nostri tifosi. Cosa penso di vedere in mezzo a tutte quelle formiche? Scaccio il pensiero e corro verso la nostra panchina per il discorso del coach, mentre le cheerleader continuano a fare un ottimo lavoro.

Entra in campo anche la squadra avversaria e la tensione, l'eccitazione comincia a farsi sentire.
Facciamo un grande urlo liberatorio e corriamo in posizione in attesa del fischio iniziale.
Siamo fantastici nella nostra divisa bianca e blu ancora linda, ma lo saremo ancor di più quando li avremo battuti anche se le divise saranno sporche di terra e sudate.
Ci schieriamo l'uno contro l'altro e tutti noi giocatori osserviamo e studiamo l'avversario fin nei minimi particolari. La partita inizia ed ognuno di noi ha un ruolo ben preciso, come in una partita di scacchi, dobbiamo avere la piena consapevolezza della nostra posizione e di quella degli avversari. È una partita molto combattuta, ma noi abbiamo la meglio. I nostri difensori placcano in un modo fantastico gli avversari e gli Offensive Linemen oggi, non sbagliano un colpo, creano perfetti passaggi ai portatori di pallone che poi mi passano in modo impeccabile.

Siamo agli sgoccioli del tempo e i difensori restano indietro quando i Princeton Tigers sono in possesso della palla, ma immediatamente scattano in avanti nel momento in cui, io prendo il pallone, nel caso abbia bisogno del loro aiuto. Faccio un passaggio perfetto a Rider che spiazza altri avversari mentre io mi dimeno liberandomi, pronto a riceverla di nuovo, perché è quello che esattamente Rider fa, un lancio all'indietro e la palla è di nuovo in mio possesso. Corro, corro e segno un altro Touchdown.
La partita è finita e i Bulldog Yale hanno vinto alla grande.

Gli spalti esplodono, i giocatori si radunano per festeggiare e le cheerleader fanno il loro ingresso per congratularsi con noi, le vedo arrivare, ci travolgono, mi travolgono. È bello assaporare la vincita. Bisogna festeggiare e Nancy sembra dello stesso parere.

Lo stadio si svuota mentre noi siamo negli spogliatoi.
Rider mi salta addosso.

"Sei un grande Jason, il miglior quarterback degli ultimi anni."
"Senza voi tutti ragazzi, non sarei così bravo. Ottimo lavoro, e ora, tutti a festeggiare."

Segue un grido goliardico che fa tremare le pareti degli spogliatoi.
Rider è sempre l'ultimo a finire, perciò lo aspetto fuori nel parcheggio dietro lo stadio, dove ci sono già le ragazze.

"Ehi Joy, che ci fai da queste parti?"
Grida Rider vedendola sul marciapiede spingere un passeggino.

"Ciao Rider, congratulazioni, siete stati bravissimi."
"Sei venuta a vederci?"
"Solo la seconda metà della partita ... dormiva ancora prima."
Risponde indicando il piccoletto nel passeggino.
"Babysitter?"
"Come sempre."
"Dove vai adesso?"
"Sto andando alla fermata, tra cinque minuti ho l'autobus che mi porta a casa."
"Non siamo soli, altrimenti ti avremmo accompagnato noi!"

Dice Rider continuando a camminare in parte a lei.

"Noi chi?"
"Io e Jason naturalmente. Mi sta aspettando nel parcheggio, eccolo."

Mi indica. Ma non sono solo, e Nancy  mi sta pure baciando.
Joy ci rimane male ma non vuole farlo a vedere, continua a camminare senza commentare.

"Joy, a Jason non interessa Nancy."
"Nemmeno la tipa di ieri sera, ma per lui non è un problema, ed è libero di fare ciò che vuole..."

PRENDERE O LASCIAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora