deku's POV

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Mi alzai senza la minima voglia e arrivai al bagno praticamente striscando.
Sarebbe stata una di quelle giornate in cui mi partono i 5 minuti ogni volta.

Entrai in classe senza voglia, non ero mi andato a scuola con quell'umore, quindi sapevo che avrei suscitato l'interesse dei miei compagni.
Mi sedetti, se cosí si puó chiamare i fatto che mi sia praticamente sdraiato sul banco. Appoggiai la testa come per dormire.
-oi oi oi- Bakugo era già venuto a rompere.
-vattene Bakugo- pronuncia la frase con disprezzo, ma la cosa che lo congeló sul posto fu che lo avevo chiamato per cognome. Sfortunatamente si riprese subito.
-qualcuno é arrabbiato qui, hahaha ora siamo in due- il ragazzo mi si avvicinó pericolosamente.
-certo, certo, come vuoi, vai a rompere al tuo ragazzo e lasciami stare- gli sibilai.
-io non sono il suo ragazzo, stupido quirkless!- Kirishima essendo dietro Bakugo aveva pensato mi riferissi a lui, ma io non lo avevo neanche visto.
-ah buongiorno Kirishima, in realtà stavo parlando del diviso a metà- spiegai accennando col capo a Todoroki che era dietro di me.
In poco sia il biondo che il bicolore si fecero cosí rossi da poter fare concorrenza ai capelli di Kirishima.
-c-come m-mi hai c-chiamato!?- Todoroki cercó di cambiare argomento.
-il suo fidanzato?- chiesi con un sorriso tagliente sul viso girandomi verso di lui.
-n-no l-l'atra p-parte!- valbettó.
-diviso a metà? Beh ti si addice- l'altro stava per ribattere, ma Aizawa entró nella classe e inizió a fare lezione.
Un ricordo nel mentre si fece strada nella mia mente.

Flashback (8 anni)

Sbuffa era una di quelle rare volte che avevo la luna storta.
Camminavo con passo pesante e le braccia incrociate, finalmente arrivai al bel albero che cercavo e mi sedetti.
-hey!- una voce famigliare mi risveglió dal mio stato di dormi-veglia in cui ero finito.
-mmh- mugugnai.
-che hai?- un giovane Toya mi si sedette di fianco e mi prese una mano tra le sue. Eravamo fidanzati da un anno circa, ma lui faceva quel gesto da circa tre anni.
-niente, che ti importa?- lo guardai e vidi un filo di tristezza nei suoi occhi, la cosa mi fece rattristare e decisi di appoggiare la testa sulla sua spalla per farmi perdonare.
-che hai?- ripeté.
-luna storta- rispondo in un sussurro.
-oh~ che carino in gattino con il broncio!-
Mi alzai di scatto e tolsi la mia mano dalla sua.
-corri-
-corro-
Incominció a correre e io lo inseguí, non riuscivo a raggiungerlo, corremmo per circa una mezz'ora.
Poi mi buttai per terra stremato.
-sei troppo veloce- guardai Toya e i suoi occhi erano pieni di tristezza.

Anni 11

-sei fantastico!- urlai felice abbracciando il mio fidanzato.
-g-grazie- balbettó.
-che c'é? Sembri triste- mi staccai per guardare i suoi tristi occhi.
-mio padre dic- incomincio, ma io lo interruppi.
-ascoltami, tu sei fantastico, forte e intelligente, il tuo quirk é fantastico e sei bravissimo ad usarlo, lui non capisce niente, tu sei perfetto!- mi ero seduto sulle sue gambe per guardarlo meglio negli occhi.

12 anni

-tieni!- porsi trecento euro a Toya.
-che! Sto pure scappando di casa, ma non dovevi 'derubare' tuo padre per me, finirai nei guai!- rispose il ragazzo. Gli infilai i soldi nello zaino.
-stai scappando da almeno una settimana e ora vuoi spingerti fuori città! Ti servono, mi inventeró qualcosa con mio padre- lo aiutai a mettersi in piedi, lui si mise il suo zaino rosso sulle spalle e io gli tirai il cappuccio su per coprire i capelli.
Ci prendemmo per mano e iniziammo a camminare verso la stazione.
Arrivammo e nessuno si accorse di noi, anche se nel tragitto avevamo visto un paio di eroi e agenti in cerca di Toya, li avevamo evitati tutti.
Ora lui stava per salire sul treno.
-torneró- mi sussuró all'orecchio, una scossa elettrica mi pervase.
-Lo so, ti amo- gli sussurrai di rimando.
-anche io- stava per lasciare le mie mani, ma un agente stava passando, se si fosse girato lo avrebbe riconosciuto.
Senza pensarci lo spinsi per le mani e feci combaciare le mie labbra con le sue, lui si era irrigidito, poi si era rilassato.
Ci staccammo dopo quelli che mi erano sembrati pochissimi secondi, rivolgevo quel contatto.
Il ragazzo mi sorrise e poi salí sul trono. Delle lacrime scesero dai miei occhi e io mi girai per tornare a casa.

Fine Flashback

-MIDORYA!- un urlo mi risveglió dai pensieri, a urlare era stato mio padre, la stanza era colorata da una luce rossa che lampeggiava e tutti erano in piedi o con un'espressione terrorizzata in volto.

Ricordi-DabidekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora