Izuku's POV

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Tornai dal bagno e mi diressi dai miei compagni. Molti mi ignorarono fortunatamente ma...
-dov'eri?- chiese Bakugo.
-ho decapitato un nomu e sono andato a ripulirmi il sangue- risposi secco.
-no, seriamente dov'eri?- si mise in una postura parecchio irritante.
-te lo ha appena detto- sentí la voce di mio padre dietro di me e mi girai.
-qndate a casa vostra e rimaneteci, qui ci impiegheremo un paio di ore- disse, l'ultima era piú che altro rivolta a me.
Senza farmelo ripetere presi le mie cose e mi incamminai verso casa.

Mentre camminavo un profilo famigliare mi si avvicinó, mi mise un braccio sulle spalle e si appoggió a me con la testa.
-mi manchi~- disse con tono infantile.
-ma se ci sono visti poco fa, a proposito perché non sei con la lega Dabi~- usai un tono diverso per il suo nome. Toya portó il suo braccio dalle mie spalle ai miei fianchi.
-dillo di nuovo- mi stava sussurrando all'orecchio e un brivido mi passó per tutto il corpo.
-mio padre torna a casa tra qualche ora, Dabi~- mi girai e guardai il rosso in faccia.
-ti va di vedere un film?- chiesi, lui si staccó da me e mise le sue mani dietro al suo collo, aveva una smorfia da bambino.
-Ma Izu~- cercó di dire.
-allora che vuoi vedere?- chiesi ignorandolo.
-posso almeno farti le coccole?- mi sorrise abbracciandomi.
-ok, allora cosa vuoi vedere?- dicendo questo eravamo arrivati a casa mia, inserí la chiave nella serratura, ma naturalmente non riuscivo ad aprire la porta.
-la stai scassinando o cosa?- (ma solo a me succede che non riesco ad aprire la porta con le chiavi e sembra che stia cercando di scassinarla?) Toya rise e mi prese per la vita spostandomi, aprí la porta senza fatica, estrae le chiavi e me le lancia, io le afferro. Mentre sono impegnato a prenderle lui ne approfitta per prendermi per i fianchi e poi alzarmi prendendomi in braccio.
-n-non sono un bambino- piagnucolo. Lui mi ignora e chiude la porta dopo averla varcata, mi porta in camera mia e mi lascia cadere sul letto, mi si avvicina e mi bacia. Le nostre lingue iniziano a danzare. Poi sfortunatamente si stacca e va scegliere il film da vedere.
Io mi alzo e vado a fare i popcorn, quando torno in camera mia Toya é seduto sul mio letto ad aspettarmi, ci infiliamo sotto le coperte e facciamo iniziare il film.
Circa a metà mi addormento.

Toya's POV

Il film é quasi finito e il gattino (Izu) sta ancora dormendo, riesco a sentire la serratura della porta d'ingresso scattare. Sta tornando Eserhead. Vorrei alzarmi e uscire dalla finestra, ma sveglierei Izu, indeciso su cosa fare alzo il volume del film, per sperare che il broccoletto si svegli senza che sia io direttamente a farlo, sfortunatamente il padre di quest'ultimo entra nella stanza.
Prima mi guarda spaesato senza capire cosa sta succedendo, io sorrido imbarazzato.
-b-buongiorno- addio piano per non far capire chi sono al padre di Izu pur sempre presentandomi (quello in cui Toya si tingeva i capelli e faceva finta di chiamarsi Hisashi).
-e tu chi sei?- chiese l'uomo guardandomi male.
-s-sono Toya Todoroki, il fidanzato di suo figlio, stavamo vedendo un film e si é addormentato sulle mie gambe, e non mi sono alzato per andarmene se no si sarebbe svegliaro- mi gratta il retro del collo in imbarazzo.
-oh, mi aveva detto che avesse un fidanzato, ma non pensavo fosse un Todoroki, anche perché non mi pare vada tanto d'accordo con Shoto-
-n-no non vanno d'accordo-
-e allora come ti ha conosciuto?-
-ci siamo incontrati quando eravamo piccoli, io avevo cinque anni e lui quattro- sorrisi al ricordo.
-mm- un lamento si levó da Izuku, che si mise a sedere strofinandosi gli occhi.
-Buongiorno- disse, si era accorto solo di me.
-ben svegliato Zuzu- lo salutó freddamente l'uomo, appena sentí la voce del padre Izu saltó sul posto.
-p-papà!- disse.
-o-oh q-quindi vi s-siete c-conosciuti!- fece un sorriso un po' forzato.
-sí, Toya a quanto ricordo sei scappato dalla tua famiglia a circa 13 anni…e sei tornato solo recentemente- l'uomo continuó a farmi domande scomode. Io annuí semplicemente.
-QUINDI HAI LASCIATO IZUKU DA SOLO PER CIRCA 4 ANNI!- il verdino si spaventó e si aggrappó a me mettendo al testa nell'incavo del collo.
-ho sempre mandato a Izu lettere e regali signore, comunque comprendo la sua rabbia, non avrei voluto lasciare Izu, ma se fossi rimasto a casa mia sarei potuto morire dentro e in città mi avrebbero sicuramente ceracto- spiegai abbassando la testa. Non avrei mai dovuto abbandonare Izu, abbracciai il gattino. Da quello che potevo capire dall'espressione del padre era arrabbiato con me, non voleva che Izu mi stesse abbracciando e gli dava fastidio che io chiamassi con quel diminutivo suo figlio.
-rimani a cena- era un ordine, detto questo andó a prepararla.

(Piccolo angolo pubblicità 😅: sto scrivendo anche un'altra storia di mha, magari andate a vederla, grazie)

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