Close your eyes

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Capitolo 8

Close your eyes

Let me tell you all the reasons why
You’ll never gonna have to cry
Because you’re one of a kind

Hogwarts, novembre 2012.

 

«Tethy, devi smetterla di comportarti come una bambina, diamine! Ma non lo vedi che lui lo fa apposta? Non lo capisci che vuole solo prendersi gioco di te per ferire pure me? E per fortuna usi gli occhiali!» urla Michael Clifford, la sua voce rimbomba per tutta la scuola, facendo vergognare a morte la cugina: ancora lo stesso problema, ancora le stesse parole, ancora a stressarla sull’argomento Luke Hemmings.

Sono passati diversi giorni da quel bacio in corridoio, sono passati diversi giorni dall’ultima volta che Luke si è fermato a parlare con lei e Tethy ha dato inizio alle sue paranoie: che sarà successo? Perché non la cerca più? 

Domande alle quali suo cugino, dà risposte piuttosto ovvie: cosa si aspetta ancora? Da uno come lui poi? Che vada ancora a chiamarla? A cercarla per baciarla in corridoio? Lui che è Serpeverde e Purosangue? Illusa lei a credere che Luke fosse davvero preso da una come lei, questo è quello che le dice Michael, glielo urla ogni giorno, come se fosse una bambina, una bambina che merita di essere rimproverata davanti a tutti.

Ma Tethy non lo sta ad ascoltare, perché lei sa che suo cugino non la capisce, non potrà mai capirla, lui non conosce Luke quanto lei e le sue risposte sono da classico ignorante superficiale, che si basa su quello che dice la gente.

Ed è grazie a queste convinzioni che Tethy crede che Luke stia male per altri motivi, a lei sconosciuti, ed è per questo che con rabbia, urla al cugino, ribattendo a tono.

«Gordon, non sei al centro del mondo, lo vuoi capire? Luke neanche ti calcola! Smettila di ripetermi sempre le solite idiozie! Non esisti solo tu in questa scuola, ficcatelo in quella testa rosa!» e quasi si mette a ridere a quell’affermazione: il nuovo colore di capelli del cugino è divertimento allo stato puro, capelli rosa, tipo lo zucchero filato, una tinta voluta da Michael stesso, che gli ha procurato solo tante risate da parte di tutti gli studenti.

La stessa Tethy, infatti, è tra quelli che si divertono a deriderlo e, pure quando litigano, lei mette sempre in mezzo i suoi capelli, in modo da farlo tacere almeno un po’.

Non lo sopporta più, non desidera altro che se ne vada da quella scuola, in modo da lasciarla in pace, lasciarla libera di fare quello che vuole, senza dover sempre trattarla come gli pare: lei ha raggiunto il limite della sopportazione.

E non solo con lui.

Tethy vuole parlare con Luke e lo farà oggi, perché non può continuare ad interrogarsi senza avere una risposta precisa, non può continuare a prendere sonno pensando a lui e ai suoi cambiamento d’umore, chiedendosi in continuazione che ha fatto di sbagliato per meritarsi il suo silenzio: non è stata lei a baciarlo, non ha voluto lei quei baci, né in guferia, né tanto meno in corridoio, davanti a tutti, li ha voluti lui, è lui che è andato a cercarla, è lui che le si è avvicinato e, senza neanche chiedere il permesso, si è azzardato ad avvicinarsi alla sua bocca.

Luke deve darle spiegazioni, non se la può dare a gambe levate così, che l’affronti e le dica le cose come stanno, o è solo un codardo?

Sì, lui è un codardo, ecco cos’è, altro che Serpeverde spaventoso dall’animo oscuro, lui ha l’animo di un coniglio.

Tethy cammina velocemente per i corridoi, i suoi occhi scrutano ogni studente che incrocia, sospira all’ennesimo Serpeverde sbagliato, vorrebbe solo urlare il suo nome pur di trovarlo, sta perdendo la pazienza, è sicura di essere al limite.

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