Wish you were here

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Capitolo 21

Wish you were here

And the truth is that I really miss
All those crazy things you said
You left them running through my head
You're always there, you're everywhere
Right now I wish you were here


Londra, dicembre 2014.

Tethy non ha mai passato un Natale più brutto di quello di appena tre giorni fa.
Tethy non ha mai passato quei mesi ad Hogwarts con quello stato di tristezza e desolazione incorporati nella sua anima, senza mai riuscire a sorridere un solo giorno.
Tethy, da giugno, non è più la Tethy che tutti conoscono.
Tethy ha passato l’estate più brutta della sua vita, segregata in casa, qualche uscita solitaria durante la notte quando i suoi genitori non se ne accorgevano, ma durante il giorno se ne stava in camera, scendeva solo per mangiare, ma nulla più: sedeva sul suo letto, leggeva romanzi d’amore, studiava per l’ultimo anno che doveva affrontare, non voleva vedere nessuno, né Michael, né Calum, né tanto meno Emily, voleva essere lasciata in pace, voleva starsene per i fatti suoi.
L’inizio del suo ultimo anno è arrivato così velocemente che le sembra incredibile come il tempo le sia sfuggito di mano. Ecco che Tethy ha affrontato i primi mesi in quella scuola, ha affrontato il suo ultimo anno ad Hogwarts che, nonostante i suoi buoni risultati, si stava dimostrando il peggior anno accademico mai esistito: a scuola non c’era più nessuno.
E con nessuno non intendeva solo l’amico Calum che l’aspettava sempre per i corridoi.
Con nessuno intende lui: lui che non frequenta più la scuola di magia, lui ha finito i suoi anni lì dentro, lui se n’è andato, è tornato a Glasgow o forse lavora per il mondo magico o forse si è trasferito da qualche altra parte, ma lui non è più in quei corridoi, lui non è più lì a spiarla da lontano, lui non è più nei corridoi più nascosti pronto a “rapirla” per pochi istanti, lui non è più lì e basta.
Non è più lì e lei non lo rivedrà più, questo è poco ma sicuro.
È finita, questa volta per davvero, è finita e lei non può davvero star peggio di così: ha raggiunto il punto più in basso, il suo umore non può andare peggio di così, la sua tristezza ha raggiunto la perfezione, niente è più triste dei suoi occhi blu che fissano il vuoto, niente è più triste di questi occhi che cercano l’animo oscuro di un Serpeverde, nulla è più triste di quelle labbra rivolte verso il basso che non esprimono più nulla, che non lasciano più libero sfogo al sorriso che Tethy ha deciso di nascondere per sempre, niente è più triste dei pensieri che le balzano alla mente ogni volta che cammina per i corridoi perché, è inutile negarlo, in quella scuola rimbombano i ricordi di loro due insieme, ricordi che le fanno venire il magone, le manca il fiato quando quelle immagini le passano davanti agli occhi, le lacrime sono sempre sul punto di scendere quando si rende conto di vivere di illusioni e di immagini passate, ma quelle lacrime non cadono mai, perché Tethy è stanca anche di piangere.
A che serve piangere?
A che serve farsi venire gli occhi rossi?
A che serve farsi distruggere da quei singhiozzi?
Lei lo ha lasciato, lei ha messo se stessa e il suo bene al primo posto, perché dovrebbe piangere ancora? Perché piangere per una persona del genere? Una persona che non ha aspettato due volte ad abbandonarla, una persona che dopo esser stata lasciata, non ha più provato a contattarla, non ha più provato a salvare la loro storia: perché piangere ancora? Perché piangere quando può incontrare qualcuno di speciale? Più speciale di lui?
Perché Luke le manca, da morire.
Le mancano i suoi occhi che la cercano di continuo, le mancano quelle mani che si intrecciano alle sue, le mancano le sue labbra che si appoggiano alle sue, le mancano tutte quelle cose dolci e romantiche che si trovano nei romanzi, tutte cose che sono troppo zuccherose da sopportare, ma di cui lei ha bisogno come non mai.
Legge romanzi d’amore nella speranza che il suo vuoto si colmi un poco, legge storie di amori impossibili ma che hanno sempre un dannato lieto fine, legge di coppie che si amano così tanto che a volte lancia lontano il libro maledicendoli tutti, sia l’autore sia i protagonisti, perché quello che legge non è reale, è solo una bugia, il lieto fine non esiste, non per lei almeno, non esiste l’amore così forte da sovrastare ostacoli impossibili, non esiste quel sentimento che porta le persone ad essere migliori, non esiste l’amore e basta, non esiste e lei ne è certa perché se quello che lei ha provato era amore, lei non sarebbe in queste condizioni.

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