Let it burn

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Capitolo 9

Let it burn

That's what crazy is 
When it's broken, you say there's nothing to fix 
And you pray that everything will be okay 
While you're making all the same mistakes 

Hogwarts, aprile 2013.

Sole.

Il sole splende oggi a Hogwarts.

Splende come gli occhi di Tethy, illuminati da una strana luce, ancora più bella del solito, mentre gioca, in giardino, con Enea: lo fa volare, lo chiama, lo fa atterrare sulla sua spalla, ma lui, solita “peste”, si ferma sui suoi capelli, facendola arrabbiare perché li ha appena lavati e lui sta rovinando il lavoro di un’ora.

Ma oggi lei, è troppo felice per arrabbiarsi, oggi è un giorno importante, perché oggi, Michael giocherà a Quidditch, una partita importante per il capitano dei Grifondoro, all’ultimo anno: questa partita farà la storia, il nome di Michael Clifford verrà ricordato da molti se gioca bene, ma nessuno ha dubbi sulla sua prestazione, neanche lei.

Michael è un campione, è nato per giocare, nel suo DNA c’è la voglia, c’è la bravura, c’è la perfezione e in questi anni, lo ha sempre dimostrato, rendendo orgogliosi tutti i Grifondoro e una Corvonero in particolare, la sua Emily che, durante le partite, è costretta a stare sulla torre della propria casa, ma con il cuore è sintonizzata nei colori bordeaux e giallo.

Luke fissa Tethy, dal corridoio, appoggiato alla finestra e pensa che sia una bambina: giocare ancora con il gufo, ma non ha altro da fare? Tipo studiare, tipo copiare gli appunti, tipo riposarsi, tipo… dedicarsi a lui.

Da quel brutto episodio con Amanda, Luke non è più riuscito a stare troppo lontano dalla piccola Grifondoro: corre per i corridoi, sperando sempre di incontrarla, passa la sua vita in biblioteca pur di spiarla da lontano, cerca spesso di “rapirla”, prendendole il polso e trascinandola con sé in qualche posto nascosto, anche solo per guardarla negli occhi per pochi secondi, anche solo per poterla salutare come si deve, con un bacio, con un sorriso, con qualsiasi cosa, basta averla vicina a lui, così vicina da poter essere travolto dal suo calore.

Il Serpeverde si potrebbe definire innamorato perso, nonostante lui lo neghi: non stanno insieme, è solo una cosa per… passare il tempo, o almeno così si ripete ogni sera, prima di addormentarsi e lasciarsi avvolgere da dolci pensieri sulla piccola Tethy.

Con Ashton, deve sempre fingere che sia tutto uno scherzo, che la stia prendendo in giro solo per colpire Mike: ma sa benissimo che l’amico gli crede ben poco dato che lo guarda sempre male, dato che, quando Luke prende Tethy per mano, Ashton non sembra del tutto convinto e si lascia andare ad espressioni indecifrabili.

Ashton lo scoprirà, ne è certo, è così palese che non sta recitando, è così palese che quel rossore che gli si forma sulle guance è provocato da vero sentimento.

E Luke sospira a volte perché non sa davvero che fare, non sa più che giustificazioni trovare, la sua immagine perde potenza ogni secondo che passa e lui se ne accorge, si spaventa, suda freddo, le mani gli tremano, la testa gli fa male: ma dura tutto così poco perché il sorriso di Tethy lo invade, facendogli scordare il motivo di tanta afflizione.

Lei gli fa scordare il suo nome, lei gli fa scordare il suo lato oscuro che tutti temono: è un bene o un male? Questo Luke ancora non lo sa.

Si decide ad avanzare verso di lei perché ormai quel gufo riceve più attenzioni di lui e non è valido: un animale che trionfa su un Serpeverde come lui? No, è inaccettabile.

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