Love is Magic

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Capitolo 25

Love is Magic

Just think of the future,
And think of your dreams.
You'll get away from here,
You'll get away eventually.
So, just think of the future,
Think of a new life.
And don't get lost in the memories,
Keep your eyes on a new prize.


 
Da quando ha preso quella decisione non fa altro che darsi della stupida.
Scegliere il lavoro di guaritrice è stata la scelta più stupida mai fatta prima.
Lei che cura le persone, ma cosa le è saltato in testa? È stata una scelta folle, ne è sicura, anche se Michael ha insistito tanto in quella scelta, ma la fa semplice lui, allenatore di Quidditch, mica deve salvare qualche vita o trovare pozioni contro incantesimi che lei ha solo intravisto nei libri di magia, fare la curatrice è un lavoro importante, fare la curatrice è mettere nelle proprie mani la vita di qualcuno, come può farlo davvero?
Lei che non sa neanche badare al suo gufo, come può salvare un ragazzo con ferite sul proprio corpo?
Scuote la testa, mentre legge ancora una volta come si prepara la pozione per far ricrescere le ossa: non la imparerà mai.
«Devi stare più calma, Tethy, è logico che se ti perdi nelle tue paranoie non ti ricorderai mai nulla» la rimprovera Michael, seduto davanti a lei in quei corridoi che ha lasciato solo pochi mesi fa, i corridoi di Hogwarts, ancora una volta in quella scuola, prima dell’inizio dell’anno, scuola che lei non deve più frequentare come studentessa, ma come apprendista.
Grazie a Michael ed Emily, entrambi ancora legati a quel posto, dato che lui allena la squadra di Quidditch Grifondoro, mentre lei prende sempre più piede all’interno dell’insegnamento, Tethy si ritrova ad avere la possibilità di fare un po’ di pratica nel campo della medicina, perché i due “piccioncini” hanno trovato un modo per convincere Madama Pomfrey a prendere in considerazione la talentuosa e giovane Clifford, che a parole del cugino è «Perfettamente in grado di essere d’aiuto, visti i suoi ottimi risultati e dato il suo impegno costante durante l’estate per avere questa occasione».
Tethy crede che Michael abbia esagerato, e non poco, dato che continua a ripassare come una matta, nonostante la mano dolce di Emily la stia accarezzando sulla schiena: Tethy si sente davvero al limite, si sente le mani fredde, i piedi che non stanno fermi, le gambe che tremano, ha paura di deludere le aspettative di Madama Pomfrey, ha paura di far fare una brutta figura al cugino, ha paura come non mai e non riesce a pensare ad altro.
Per la prima volta, nella sua mente non c’è traccia di Luke Hemmings.
Ma pure in questo stato di ansia, quello lì riesce ad andare a tormentarla, dato che Tethy, alzando lo sguardo, nota i colori della casa Serpeverde sbandierare sopra di lei insieme alle altre bandiere delle varie case.
Luke Hemmings, da quanto tempo che non lo vede.
Chiude il libro, ha bisogno di camminare un po’, non riesce a respirare, si sente soffocare, ha bisogno di un istante di stacco prima di affrontare quell’esercitazione.
E Tethy cammina per i corridoi, lasciano che i polpastrelli tocchino quelle mura, lasciando che quella sensazione di ruvido le accarezzi la pelle, lasciando che i pensieri su Luke si facciano più vivi che mai, come se, per assurdo, fossero l’unico modo per calmarla davvero.
I corridoi di Hogwarts non sono mai stati così vuoti, le lezioni non sono ancora cominciate, la sensazione che prova in questo momento è strana e non riesce neanche a spiegarsela.
 
Cammina lentamente, lasciando che i ricordi di quel posto l’assalgano, lasciando che quelle immagini di loro due insieme cancellino gli ingredienti per una pozione qualsiasi e poi lo vede.
Vede quella divisa davanti ai suoi occhi, vede quei capelli biondi, quella figura alta davanti a lei, lo vede di spalle, mentre cammina davanti a lei.
Tethy si sente gli occhi un po’ umidi, sente le lacrime farsi vive, ma nelle sue labbra sboccia un sorriso a quel ricordo: lei sta ricordando, Luke non è lì davvero, l’immagine che lei vede è surreale, è frutto della sua immaginazione e, per la prima volta dopo tanto tempo, quell’immagine le dà sollievo.
Lo vede camminare, la testa alta, il passo sicuro, l’aria di chi non deve neanche essere guardato, l’aria di chi, come lui, può permettersi di essere considerato come il più pericoloso dell’intera scuola, un ragazzo da non sfidare, neanche per scherzo, un ragazzo che potrebbe ucciderti solo con il suo sguardo, sguardo che lei vede, perché lui si volta, occhi azzurri vanno a fissarsi su quelli di lei, con la stessa freddezza di quando si sono conosciuti la prima volta.
Ma lei non teme quegli occhi, non li ha mai temuti davvero perché, quegli occhi che la stanno guardando, vengono accompagnati da un sorriso appena accennato, un sorriso che lascia intravedere una fossetta sulla guancia, un sorriso che solo lei ha sempre capito, a differenza degli altri.
Lo guarda, mentre quel ricordo avanza verso di lei, mentre quell’immagine cammina nella sua direzione: le mani lungo i fianchi, gli occhi che non osano perdere quel contatto tra di loro, quel sorriso che non sfugge e che continua a farle bene, continua a renderla così felice, senza un motivo preciso.
E quando quell’immagine è davvero troppo vicina a lei, così vicina che lei potrebbe percepirne la presenza, tutto svanisce.
 
«Tethy muoviti!» sente esclamare Michael che, raggiungendola, la trascina via, prendendole il braccio, portandola via da quel ricordo, distruggendo quell’immagine che le dava la calma necessaria.
«Pure tu sei qui? Mi fate salire l’ansia» dice in tono troppo sgarbato non appena nota la figura di Calum vicino ad Emily: il moro l’avvolge in un abbraccio, nonostante quelle parole, per poi prenderla in giro.
«Qualcuno è troppo nervoso» la giustifica, mentre Michael annuisce dietro di lei e mimando con le labbra un “Dopo ti racconto”.
«Dico davvero, peggio degli esami finali, ho paura adesso» si lamenta di nuovo la giovane Clifford che sente il cuore balzarle in gola non appena la porta dell’ufficio di Madama Pomfrey si apre: nessuna voce a chiamarla, nessuno che dice il suo nome, è il suo turno e basta, la cosa la fa innervosire ancora di più.
Madama Pomfrey è di cattivo umore, ne è certa.
Emily, Calum e Michael le lasciano un altro abbraccio prima di farla entrare, nonostante i lamenti di lei che, non appena chiude la porta alle sue spalle, lascia scappare un sospiro di sollievo.
Respira Tethy, respira. Si ripete dentro di sé, avanzando verso la scrivania di Madama Pomfrey che ancora non ha notato: che si sia nascosta? Che se la sia data a gambe pur di non fare questo colloquio? Mille idee la invadono, molte delle quali sono proprio assurdità.

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