Epilogo

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Rodolphus sedeva rigidamente sulla sedia, le mani incatenate e la sua bacchetta nelle mani degli Auror.
Dopo mesi, era arrivato il momento del processo e di lì a poco sarebbe stato condannato.
Bellatrix sedeva di fianco a lui, il viso abbassato era coperto dai lunghi capelli ricci.
Alla sua sinistra, Lucius Malfoy guardava terrorizzato i membri del Wizengamot prendere posto.
E per ultimo, Antonin Dolohov si guardava intorno disorientato.
Rodolphus guardava sua moglie e i suoi amici ormai rassegnato dal loro triste destino.
Dietro di loro, gli spalti riservati ai famigliari e ai giornalisti erano in subbuglio e alcuni guardavano gli imputati con odio.
Entrando, Rodolphus aveva visto il resto della sua famiglia seduta a guardarli: prima di sedersi, aveva sorriso ad Atlas e ad Altair che sembravano confusi e sbalorditi per quello che li stava accadendo intorno.
Aveva visto suo fratello Rabastan seduto accanto a quella che doveva essere la sua futura moglie: una donna minuta e bionda.
Aveva visto i suoi genitori insieme ai suoi suoceri guardare rassegnati i figli.
I membri del Wizengamot avevano preso posto, la W ricamata sulla tunica color prugna risplendeva nella Sala.
Kingsley Shacklebolt si ergeva tranquillo di fronte a loro e, accanto a lui, Amelia Bones li osservava freddamente.
Era una donna altera con uno stravagante monocolo.
«Possiamo iniziare» proclamò Kingsley e la Sala cadde in un profondo silenzio. «Processo per Attività Mangiamorte del giorno trenta agosto. Inquisitori: Kingsley Shacklebolt, Ministro della Magia; Amelia Susan Bones, Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia; Simon Johnson, Sottosegretario Anziano del Ministro. Scrivano della Corte: Boris Jackson»
Kingsley fece una breve pausa e poi ricominciò.
«Imputati: Lucius Abrasax Malfoy, Rodolphus Lestrange, Bellatrix Black in Lestrange, Antonin Dolohov»
Rodolphus, sentendo il suo nome, abbassò la testa e cominciò a fare dei respiri profondi.
Avevano chiuso Azkaban, è vero, ma nessuno vietava al Ministro di sottoporli al Bacio del Dissennatore e l'ultima cosa che voleva era che i suoi nipoti lo ricordassero urlante e pauroso.
Non poteva più fare niente, non aveva più tempo e, dopo tanti anni, non aveva più la forza per vivere da latitante.
«Gli imputati sono accusati di Attività Mangiamorte durante le due Guerre Magiche. Andiamo con ordine, che entri il primo testimone» stava dicendo il Ministro.
Testimone?
Rodolphus non pensava che il processo si prolungasse così a lungo ma, dopotutto, poteva essere una semplice facciata.
Il testimone camminava lentamente e Rodolphus non aveva la forza di alzare la testa e capire chi fosse.
«Nome» disse il Ministro al testimone dopo che quest'ultimo si era seduto.
«Antares Rodolphus Damon Lestrange»
Rodolphus alzò repentinamente la testa e guardò il figlio: era serio e austero, portava i lunghi capelli legati in una specie di crocchia.
Portava un completo gessato e gli occhi grigi erano fissi sul muro di fronte.
«Anni»
«ventisette»
«È coniugato?»
«Sono vedovo»
«Ha figli? »
«Si, uno. Atlas Antares Lestrange »
«Impiego»
«Direttore dell'Ufficio Auror del Ministero francese»
«Bene, lei ha già testimoniato contro alcuni di questi imputati, vero?»
«Sì. Ho testimoniato contro i coniugi Lestrange per l'uso della Maledizione Cruciatus ai danni degli Auror Frank ed Alice Paciock»
«Lei sostiene che la sua testimonianza in quel processo sia avvenuta regolarmente?»
Antares si girò a guardare Kingsley ghignante, poi disse beffardo:
«Se per regolarmente intende far bere a un bambino di dieci anni la Pozione Veritaserum; allora sì, è avvenuto regolarmente»
Il Ministro era impallidito e fissava spaventato Antares, che si stava godendo il momento.
Rodolphus guardò di sottecchi Bellatrix: aveva ancora il volto coperto dai lunghi capelli ma si intravedeva il volto stanco.
«Signor Lestrange, lei come dichiarerebbe gli imputati?» gli chiese Kingsley cercando di sviare la risposta precedente.
«Colpevoli, Signor Ministro. Nessuno può negare il loro coinvolgimento nei piani di Tu-Sai-Chi  e nessuno può negare i numerosi omicidi che hanno commesso.
Ad ogni modo, avanzo l'ipotesi di una riduzione della pena»
Rodolphus era orgoglioso di suo figlio: aveva detto semplicemente la verità e, inoltre, aveva proposto una soluzione al problema.
I presenti cominciarono a borbottare e il Ministro dovette urlare più volte per riportare l'ordine.
«La sua proposta verrà valutata nel corso del processo, Signor Lestrange» proclamò impassibile Kingsley «Può andare ora»
Antares si alzò e ritornò a sedersi di fianco a Cassandra, che fissava preoccupata i genitori.
«Può entrare l'altro testimone» disse poi il Ministro.
Un altro ragazzo si sedette sulla sedia di fianco al Ministro e Rodolphus vide impallidire Antonin Dolohov.
Probabilmente, conosceva il ragazzo e si assomigliavano pure.
Doveva essere il figlio.
«Si identifichi» chiese cortesemente Kingsley visibilmente stressato.
«Andrew Dolohov, ventisette anni, sposato, vicedirettore dell'Ufficio Auror del Ministero francese» rispose come un mantra il ragazzo.
Doveva essere un collaboratore di Antares, pensò Rodolphus guardando il nuovo arrivato.
«Ha figli, Signor Dolohov?» chiese il Ministro fissando bonariamente il ragazzo.
«Si, due. Grace e Jack Dolohov»
Il Ministro annuì e Rodolphus vide lo scrivano, un tale Boris Jackson, prendere nota delle parole del giovane.
Stavano passando in rassegna tutti i loro figli ma dubitava che Draco avrebbe preso parte al processo dato che era stato appena assolto da tutte le accuse.
«Signor Dolohov, come considera gli imputati?» ripetè Kingsley.
«Colpevoli, signor Ministro» rispose seccamente Andrew fissando il padre.
Probabilmente, voleva vedere la sua reazione.
Andrew se ne andò poco dopo e Kingsley chiamò l'ultimo testimone.
Minerva McGranitt attraversò l'aula altera come sempre e Rodolphus non poté non sorridere alla vista della sua vecchia insegnante.
Ammirava quella donna ma non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura.
«Nome»
«Minerva McGranitt»
«Impiego»
«Ho insegnato Trasfigurazione per anni
ad Hogwarts e da pochi giorni sono diventata Preside»
Alcuni membri del Wizengamot applaudirono all'affermazione della donna; probabilmente erano stati suoi alunni.
«Professoressa, come dichiara gli imputati?»
«Innocenti, signor Ministro»
Rodolphus guardò meravigliato la donna: non si aspettava una risposta del genere e, se fosse stato assolto, sarebbe andato a ringraziare la professoressa.
Oh sì, lo avrebbe fatto di sicuro.
«Perché li ritiene innocenti?» le chiese sconvolto Kingsley.
«Perché bisogna dare a tutti una seconda possibilità. Li ho conosciuti quando avevano undici anni, li ho insegnato tutto quello che sapevo; la colpa è anche mia se hanno sbagliato strada. Avrei potuto aiutarli quando erano più giovani, avrei potuto farli capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Silente avrebbe permesso a loro una seconda opportunità»
Fece una pausa e poi riprese il suo discorso.
«Guarda caso, il mio corpo docenti è sprovvisto di un insegnate di Trasfigurazione e uno di Difesa Contro le Arti Oscure. Da quello che mi ricordo, Madame Lestrange era la migliore del suo anno in Trasfigurazione e sarei onorata che lei mi succedesse nell'insegnare questa materia. Inoltre, so per certo che Lord Lestrange sarà un ottimo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Ovviamente, le loro lezioni saranno seguite da una squadra di Auror per impedire spiacevoli avvenimenti e un'altra squadra si occuperà di sorvegliare i confini. Le loro bacchette, inoltre, una volta al giorno saranno controllate per vedere quali incantesimi sono stati lanciati. Se accetteranno questo incarico, mi assumerò io la loro responsabilità e saranno controllati ventiquattro ore su ventiquattro».
Kingsley Shacklebolt guardava la professoressa sbalordito ma aveva l'aria di uno che non voleva ribattere.
Rodolphus sorrideva alla professoressa e la McGranitt gli fece l'occhiolino, sembrava soddisfatta del suo discorso.
«Quanti in favore della proposta avanzata da Minerva?» chiese Kingsley rivolto ai membri del Wizengamot mentre alzava la mano.
Tre quarti dei membri imitarono il Ministro e Rodolphus non la smetteva di sorridere.
«Chi a sfavore?»
I rimanenti maghi alzarono la mano, poi Kingsley parlò.
«Lord e Madame Lestrange, accettate l'incarico?»
Rodolphus si girò a guardare Bellatrix e, finalmente, la vide alzare la testa mentre si girava a guardarlo.
Sarebbero stati all'altezza di quel compito?
O si sarebbero fatti odiare?
Sinceramente, a Rodolphus non importava ma voleva semplicemente andarsene di lì.
«Accettiamo» risposero, infine, in coro.
«Bene, Minerva cosa vuoi fare con Dolohov e Malfoy?» ormai Kingsley si era seduto e guardava la donna stanco e sconvolto.
«Se non sbaglio, il signor Potter ha testimoniato a favore dell'assoluzione di Lord Malfoy. Lord Dolohov, invece, propongo di metterlo ai domiciliari» l'anziana strega usava un tono piatto ma allo stesso tempo deciso.
«Bene, Lord Malfoy è assolto da tutte le
accuse ma verrà settimanalmente controllato da una squadra di Auror. Lord Dolohov è condannato alla Libertà Vigilata: una squadra di Auror controllerà i suoi spostamenti fino a nuovo ordine. Infine, Lord e Madame Lestrange insegneranno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts: saranno controllati da una squadra di Auror mentre un'altra squadra presiederà i confini e le loro bacchette saranno controllate. Potete andare» proclamò il Ministro per poi piegarsi a parlare con la McGranitt.
Degli Auror li vennero a liberare e Rodolphus non fece altro che abbracciare Bellatrix: non erano totalmente liberi ma, almeno, nessun Dissennatore li avrebbe baciati.
Strinse di più sua moglie mentre sorrideva inconsciamente: tutto era finito per il meglio.
Si sentì tirare i pantaloni, si girò a guardare per terra e vide due sorridenti Altair e Atlas.
Bellatrix prese in braccio Altair, che subito l'abbracciò amorevolmente, mentre Rodolphus imitò la moglie con Atlas.
«La mamma mi ha appena spiegato che farete gli insegnanti! » esclamò Altair guardando Bellatrix, che gli sorrise amorevolmente.
«Nonno, appena usciamo di qua andiamo a giocare a Quidditch? Mi sono stancato di restare seduto!» chiese Atlas sfoderando il suo sguardo più convincente.
«Va bene, tanto perdi» replicò Rodolphus facendo immusonire il nipote, che gli fece una pernacchia.
«L'ultima volta ho vinto io, però»
Rodolphus scoppiò a ridere e scompigliò i capelli di Atlas.
Poco dopo, lasciarono andare i due bambini e raggiunsero la loro famiglia.
Druella Black abbracciò di slancio Bellatrix che, al contatto con la madre, si irrigidì; Gisselle Lestrange si avvicinò al figlio e gli accarezzò una guancia.
Dopotutto, la mamma era la mamma!
«Quindi diventerai professore, eh? Mandami le foto quando gli studenti cominceranno a farti degli scherzi» lo schernì Rabastan tirando un paio di pacche al fratello «Dopotutto, tu sei stato una spina nel fianco per i tuoi professori»
«Insegnerò la sottile arte nel fare scherzi a Lumacorno» ribatté Rodolphus facendo ridere i presenti.
«Ricordami di non mandare mio figlio ad Hogwarts» replicò Rabastan avvicinandosi alla sua futura moglie.
«Zio è fantastico! Mi hanno concesso di rifare l'ultimo hanno ed io ho deciso di tornare quindi sarò un suo alunno!» esclamò Draco abbracciando lo zio.
«Bene, Draco. Come primo insegnamento, imparerai a contrabbandare alcolici dalla Testa di Porco fino alla Sala Comune di Serpeverde» lo informò Rodolphus facendo sorridere il nipote.
«Non fare diventare mio figlio come te, Rod!» lo rimproverò Narcissa fintamente arrabbiata.
«Perché noi siamo stati degli studenti modello, vero Cissy?» le chiese sarcastico lui facendo alzare gli occhi al soffitto alla donna.
I membri del Wizengamot stavano uscendo ordinatamente seguiti da degli eccitati giornalisti; domani, probabilmente, ci sarebbe stato il resoconto del processo sulla "Gazzetta del Profeta".
Si ricordò improvvisamente di ringraziare la professoressa McGranitt e si girò a cercarla: stava parlando con Lumacorno, che era venuto a vedere il processo, e Rodolphus si avvicinò ai due.
«Professori» li salutò cordialmente facendo sussultare Lumacorno.
«Lestrange, ti salvi sempre in calcio d'angolo!» esclamò l'anziano professore alzando un folto sopracciglio.
«Me lo dicono in tanti,Professore» gli disse cercando di risultare simpatico.
Poi, si rivolse alla McGranitt.
«Professoressa, la volevo semplicemente ringraziare per la sua fiducia»
La donna gli sorrise cordialmente, probabilmente, perché risultava estremamente imbarazzato.
«Silente avrebbe fatto lo stesso»
Rodolphus annuí e soppesò per qualche secondo le parole della donna; poi, si sentì toccare la spalla e di fianco a lui comparve Bellatrix, più rilassata rispetto all'inizio del processo.
Sua moglie salutò i due professori, che la guardarono pacificamente.
«Mi aspetto un ottimo lavoro da voi due» sentenziò la professoressa McGranitt guardandoli seriamente «Madame Lestrange, se mi vuole seguire le vorrei dare un paio di consigli per insegnare Trasfigurazione»
«Ma certo, Professoressa» disse Bellatrix seguendo l'anziana donna.
Rodolphus e Lumacorno rimasero da soli e si guardarono imbarazzati per qualche secondo.
«Professore, le volevo dire che è stato un ottimo insegnante» lo ringraziò Rodolphus cercando di far abbassare l'ascia di guerra all'altro.
Sul viso di Lumacorno, comparve una specie di sorriso e diede due pacche all'altro.
«Vedrai che con il tempo lo sarai anche tu. Magari, tu e tua moglie potete venire al LumaClub; dopotutto, eravate anche voi membri quando eravate degli studenti» gli propose Lumacorno gioioso.
«Sarebbe fantastico, Professore! Proprio come ai vecchi tempi».
Rodolphus cercava di farsi amico Lumacorno: non voleva dirgli che tutti odiavano il suo stupido Club ma avere un alleato in più non faceva mai male.
«Ottimo, vi farò avere l'invito del primo incontro»
Poi Lumacorno se ne andò stranamente contento e Rodolphus ritornò dalla sua famiglia.

***
Andromeda appoggiò stancamente la sua copia della Gazzetta del Profeta sul tavolo. Di tutto quello che poteva succedere, non si sarebbe mai aspettata che sua sorella e suo cognato sarebbero diventati insegnanti. Era una cosa impensabile! Tutto ad un tratto, si immaginò Bellatrix insegnare a degli undicenni a trasfigurare un fiammifero in un ago e non potè fare a meno di sorridere. Avrebbe pregato qualsiasi divinità per seguire una sua lezione, anche soltanto per qualche minuto; ma per ora si sarebbe soltanto limitata a crescere il nipote. Dopotutto, aveva priorità più importanti della carriera educativa della sorella.

Angolo dell'autrice

Dopo mesi, e dico mesi, mi sono decisa a concludere il capitolo e, di conseguenza, la storia. Mi scuso per il ritardo, ma sono stati dei mesi incasinati. Un po' mi dispiace finire questa storia, iniziata per noia in quarantena nella lontana primavera del 2020, ma ringrazio chiunque l'abbia letta. Credo che tra qualche settimana la cancellerò, non mi convince più.

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