Riunioni di Famiglia

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Rodolphus guardava sua moglie urlare contro gli elfi domestici e non poté non sorridere alla vista della donna ansante e livida dalla rabbia.
Bellatrix era agitata e lui lo sapeva bene: quel giorno, a pranzo, sarebbero arrivati tutti i loro parenti per godersi una giornata in santa pace.
Sua padre e sua madre sarebbero arrivati direttamente dalla Francia insieme al figlio di Antares o, almeno, questo era quello che aveva capito.
I suoi suoceri sarebbero venuti da Londra mentre suo fratello dal Derbyshire.
Lucius e Narcissa avevano deciso di venire un po' prima per poter aiutare Bellatrix nel sistemar casa; secondo Rodolphus, solo Narcissa avrebbe aiutato la sorella mentre Lucius si sarebbe seduto con lui a chiacchierare.
Conosceva Lucius da tanti anni e sapeva che non si sarebbe mai abbassato ad ordinare agli elfi domestici qualche lavoro.
Quello che lo preoccupava era ritrovarsi con tutta la sua famiglia dopo tanti anni: quando era evaso, ormai due anni prima, non aveva contattato i suoi genitori e tantomeno Bellatrix lo aveva fatto con i suoi.
Inoltre, ci sarebbero stati anche Antares e Cassandra e lui non conosceva in che rapporti erano con il resto della sua famiglia.
Sapeva che avevano un ottimo rapporto con Draco e Narcissa e che con i suoi genitori si trovavano bene.
Sinceramente, avrebbe preferito fare a meno di questo pranzo ma non poteva negare alla sua famiglia un po' di serenità.
Sentì tirare i suoi pantaloni e vide Altair guardarlo preoccupato.
Da quando Cassandra lo aveva lasciato con lui e Bellatrix, il nipote si era aperto con loro e stavano costruendo un bellissimo rapporto ogni giorno.
«Hai bisogno, Altair?»
«Quando arrivano? Voglio vedere mio cugino»
Lo guardava supplichevole sperando che gli desse delle buone notizie.
«Tra un paio d'ore» gli rispose facendo sbuffare il nipote.
Il bambino si allontanò e Rodolphus lo vide salire le scale; probabilmente, aveva intenzione di scocciare qualcuno.
Andò in salotto e si sedette sulla poltrona in pelle nera: non aveva niente da fare, tanto valeva aspettare gli ospiti.
Dopo mezz'ora, Tilly, la loro elfa domestica, entrò nella Sala.
«I Malfoy sono arrivati padrone, Signore»
Rodolphus guardò l'elfa, si alzò dalla poltrona e, poi, disse:
«Bene, avverti mia moglie e i miei figli»
L'elfa annuì e scomparve con un debole pop.
Raggiunse l'ingresso e vide i tre Malfoy guardarsi intorno meravigliati, soprattutto Draco, che era troppo piccolo per ricordarsi della villa.
«Rodolphus» lo salutò Lucius Malfoy stringendogli la mano e dandogli un paio di pacche sulla spalla.
«Lucius, vecchio mio»  lo salutò di rimando lui sfoggiando un ghigno beffardo «Cissy, Bella è in Sala da Pranzo»
La donna annuì e senza molti complimenti raggiunse la sorella nella stanza accanto.
«Immagino che né tu né Draco vogliate dare una mano»
«Immagini bene, Rodolphus! Però un calice di Whisky Incendiario lo prendo volentieri»
Rodolphus annuì e accompagnò suo cognato e suo nipote nel salotto; i tre si sedettero e cominciarono a bere.
«Viene anche Rabastan,vero?» chiese Lucius guardando di sottecchi il cognato.
«Sì, mi ha scritto che doveva fare un annuncio»
La porta si aprì ed entrarono Antares e Altair; il bambino guardava incuriosito i due ospiti mentre Antares sembrava contrariato.
Draco salutò il cugino con un cenno del capo mentre Lucius stringeva la mano al nipote; poi, Lucius parlò indicando Altair.
«È tuo figlio?»
Antares scosse la testa per poi rispondere:
«È il figlio di Cassandra...Suo marito è dovuto andare da sua madre ma credo che anche lui ci raggiungerà per pranzo»
«È guarita sua madre?» chiese Draco con l'espressione di uno che la sapeva lunga.
«Da quello che so, sta peggiorando di giorno in giorno»
«Ma chi è il marito di Cassandra?» chiese Lucius e Rodolphus capì che non sapeva niente della vita della nipote.
«Julian Rosier» gli rispose Draco sorprendendo i presenti.
Antares annuì e si mise le mani in tasca con nonchalance; Rodolphus fissava il figlio di sfuggita, sembrava più malinconico del solito.
Lo ricordava come un bambino vivace, tutto il contrario di sua sorella che passava le sue giornate a leggere; mentre per far calmare il figlio, e questo Rodolphus se lo ricordava bene,
doveva legarlo con qualche incantesimo.
Adesso, invece, sembrava molto più calmo e riflessivo anche se si lasciava andare a degli scatti d'ira, che lui aveva visto solo in Bellatrix.
Non sapeva cos'era successo dopo quella fatidica notte del 1981 e probabilmente non l'avrebbe mai saputo se non se lo ingraziava un po'.
«Sei cresciuto, comunque» esclamò Lucius fissando il nipote.
«Sono passati tredici anni dall'ultima volta che mi hai parlato» ribatté Antares.
L'uomo ammutolì e nella Sala calò un profondo silenzio: nessuno voleva parlare e tutti si erano rifugiati nei loro più oscuri pensieri.
Rodolphus non vedeva l'ora che quella giornata terminasse, non voleva vedere i suoi genitori né i suoi suoceri.
Avrebbe preferito starsene lì, da solo, a sorseggiare qualcosa mentre leggeva la Gazzetta del Profeta.
Odiava qualsiasi forma di riunioni famigliari e sapeva anche che nemmeno Bellatrix era entusiasta della cosa, ma sembrava determinata a far finire quella pagliacciata il prima possibile.
Nella stanza, entrarono Cassandra e un uomo, che Rodolphus riconobbe come il marito di quest'ultima.
«Lui è Julian, loro sono mio zio, Lucius Malfoy, mio cugino, Draco Malfoy, e mio padre, Rodolphus» lo presentò Cassandra e Julian strinse le mani a tutti i presenti.
Sembrava un uomo altero, impassibile e ben educato, come ci si aspetta da un giovane Purosangue.
Inoltre, era un Rosier, una tra le famiglie più nobili della Gran Bretagna, e approvava l'unione della figlia con Julian; ad ogni modo, era compiaciuto dal fatto che sua figlia avesse seguito la vita che lui aveva tracciato per lei anni addietro: sposare un Purosangue e procreare, così da poter continuare la linea pura della loro famiglia.
Ma mentre pensava a questo, Rodolphus notò uno sguardo strano negli occhi della figlia, la quale spostava lo sguardo dal marito al fratello.
Sembrava innamorata o era solo una sua impressione?
Probabilmente, era quest'ultima ipotesi ma Rodolphus non poteva credere che la figlia si fosse sposata per amore; ma non disprezzava ciò, disprezzava il fatto che lui, Rodolphus Lestrange, non era destinato ad essere innamorato della sua sposa.
Aveva fatto di tutto per Bellatrix: aveva ucciso, torturato, era stato perfino in prigione con lei ma lui, ad ogni modo, non era destinato a essere innamorato di lei.
Non si pentiva di nulla, avrebbe ripercorso i suoi stessi passi se solo avesse avuto di nuovo lei al suo fianco.
Lei che lo aveva distrutto e umiliato, lei che lo aveva fatto sentire una nullità; lei che non faceva altro che rinfacciargli il loro matrimonio combinato...lei e solo lei aveva potuto decidere per lui e lo avrebbe sempre fatto...
Ma lui non era innamorato di lei, di Bellatrix,non lo sarebbe mai stato, ma il suo sguardo schifato e la sua follia innaturale chiudevano la bocca del suo stomaco.
Avrebbe voluto accarezzarle la guancia pallida, giocare con i suoi ricci e perdersi nell'immensità del suo sguardo ma lui non era innamorato di lei.
Rodolphus Lestrange non era destinato ad essere innamorato della sua sposa.
«Tu cosa ne pensi, Rodolphus?» gli chiese Lucius risvegliandolo dai suoi pensieri.
Notò che erano rimasti solo loro due, cosa che gli fece capire che Cassandra, Julian, Antares e Draco si erano spostati per parlare.
«Non mi stavi ascoltando, vero?» gli chiese poi ghignando.
Rodolphus fece una smorfia e lo liquidò con un gesto della mano: era ovvio che non lo stesse ascoltando!
Guardò l'orologio appeso a una parete: erano quasi le undici e mezza e il resto della sua famiglia sarebbe arrivato dopo un'ora.
«A cosa stai pensando? Non ti vedevo così preoccupato dal giorno del tuo matrimonio»
«La mia risposta è sempre la stessa, Lucius» gli rispose.
Vide il cognato rilassarsi a quelle parole, aveva capito quello che stava pensando.
«E così, dopo tutti questi anni, tu pensi sempre e solo a lei»
Lucius aveva un tono beffardo, quasi denigratorio, come se stesse per prenderlo in giro.
«Non pensavo che dopo tutto quello che ti ha fatto tu pensassi ancora a lei»
Rodolphus sbuffò:
«Quello che ho fatto è stata una mia scelta»
«Anche avere numerose relazioni extraconiugali per cercare di sostituire Bellatrix?»
«Esattamente»
Lucius ghignò compiaciuto e Rodolphus tornò a gustarsi il suo Whisky Incendiario.
«Non sono innamorato di lei»
«Questo lo dici tu e non mi stupisce neanche il fatto che tu cerchi di negarlo. Dopotutto, non è consono a uomini del nostro rango perdere tempo in inutili sentimenti»
Rodolphus annuì e fissò intensamente il cognato negli occhi: era sempre lo stesso Lucius che anni prima gli professava il suo amore per Narcissa?
«Le donne, soprattutto se sono delle Black, fanno sempre un certo effetto, non credi Lucius?»
L' altro annuì compiaciuto e cominciò a rigirarsi il calice tra le dita.
«Non ti devi dannare, Rodolphus. Lo sapevi fin dall'inizio che lei non sarebbe mai stata tua»

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