Il ritiro sportivo pt.1

53 6 3
                                    

Il giorno del ritiro arrivò come un fulmine a ciel sereno, investendo Ushijima con il suono della sveglia -suonata prima del solito- e quello del suo telefono che vibrava per qualche messaggio di cui già conosceva il mittente.
Sbadigliò sonoramente, pensando alla sera prima e soprattutto alla voce di Tendo che, come ogni altro giorno ormai, lo aveva chiamato per tenergli compagnia mentre chiudeva il negozio di Atsumu-san.
Quella sera in particolare, il rosso era davvero su di giri e anche dopo essere tornato a casa, aveva continuato a parlare vivacemente, fin troppo esaltato per prendere sonno.
Erano stati al telefono fino a mezzanotte, nonostante la sveglia del giorno seguente fosse programmata per le cinque di mattina. Si erano salutati solo perché sua madre era andata a controllare con chi stesse parlando, poiché era davvero strano sentire in quella stanza -o più in generale, in qualsiasi posto in cui si trovasse Ushijima- confusione.
Il capitano dello Shiratorizawa non era un tipo particolarmente loquace, questo lo sapevano tutti e andava bene a tutti, ma con Tendo la situazione sembrava essere quanto mai surreale.
Gli veniva spontaneo rispondere a tutte le sue affermazioni, anche solo per dargli dell'idiota patentato e quando poi sentiva la risata bassa di Satori -che poco ma sicuro Wakatoshi lo sapeva, stava fumando come ogni sera- in risposta, il suo cuore si sentiva come pieno, completo. E infondo il capitano non era poi tanto stupito di questo, aveva già capito che il rosso, era l'unica persona capace di farlo sentire vivo.
Uscì di casa poco dopo l'alba, con due sacche piene e un panino dolce tra i denti, per non perdere altro tempo.
Aveva deciso di andarsene prima dell'orario prestabilito, non gli andava di essere accompagnato dai suoi.
Arrivò a scuola in anticipo, sedendosi ad aspettare su una panca, nel cortile fuori alla palestra. La bella stagione ormai non era lontana e le foglie all'alba profumavano di brina.
Nei pochi minuti che precedettero l'arrivo degli altri, Wakatoshi osservò ancora una volta gli ultimi messaggi che lui e il rosso si erano scambiati, riportando la mente a quel fatidico giorno. Ripensò alle luci, ai colori, l'adrenalina, la gola secca e poi beh... quel bacio che lo aveva stravolto come mai prima. In diciassette anni di vita non aveva mai sentito lo stomaco tanto in subbuglio, non gli era mai mancato il fiato e chiaramente, non era mai stato tanto euforico, praticamente assuefatto dal fantomatico Guess Monster.
Al momento dell'appello il rosso non era ancora arrivato e Ushiwaka non ci trovò niente di strano, del resto quel ragazzo non era famoso per la sua puntualità e quella sera al telefono, gli aveva confessato di non essersi ancora preparato la valigia.
Salirono a bordo del pulmino in silenzio, complice la stanchezza ancora evidente sui volti di tutti gli studenti.
"Capitano! Posso sedermi io accanto a te?" Shirabu era l'unico che sembrava per davvero sveglio in quel momento e anche se in quella proposta non c'era niente di troppo strano, Ushijima si sentiva comunque in colpa ad accettare, come se il suo gesto di poggiare lo zaino sul sedile di fianco al suo, fosse un modo per impedire ad altri di prenderselo, almeno finché lui non sarebbe arrivato.
Tuttavia, non trovando un valido motivo per rifiutare e rendendosi conto di starci rimuginando troppo, il castano era sul punto di accettare, quando una mano pallida si poggiò sulla spalla del ragazzo più piccolo.
"Ti dispiace sederti da un'altra parte? Io ed Ushiwaka dobbiamo discutere di alcuni schemi di gioco." Aveva cantilenato allegro Tendo, guadagnandosi uno sguardo indispettito del compagno di squadra, costretto a prendere posto di fianco a Goshiki.
"Hai fatto tardi." Fu la prima cosa che gli disse Wakatoshi, dieci minuti dopo la partenza, infondo era il suo dovere in quanto capitano della squadra.
"Di la verità, la cosa ti stupisce?" Gli chiese il rosso, con il suo classico ghigno storto stampato sulle labbra.
"Nemmeno un po'." E Tendo sorrise ancora per l'incredibile innocenza del suo capitano, sistemandosi meglio contro il sedile e poggiando la mano vicina a quella di Ushijima, per fare sfiorare le loro dita.
"Volevi sederti con Shirabu?" Gli chiese ancora e il castano semplicemente scosse la testa in segno di dissenso.
"Sto bene così." I suoi occhioni verdi fissarono il riflesso dell'altro ragazzo dalla vetrata del bus, sorridendo appena e stringendo le dita alle sue.
Forse lui e Tendo avrebbero davvero dovuto parlare del loro rapporto, ma il solo pensiero di dover interrompere quella piacevole atmosfera, per affrontare quel discorso, faceva storcere le labbra ad Ushijima, mentre il rosso si sporgeva verso di lui, con la scusa di mettergli un auricolare nell'orecchio.
La musica altissima dei Kiss li inondò in pieno con le note di "I was made for loving you."

Marphy's law|| Haikyuu MultishipDove le storie prendono vita. Scoprilo ora