I Bison

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Tsukishima continuò ad osservare il piú grande con le sopracciglia aggrottate.
"Ciao un cazzo coglione!" Strillò il biondino stizzito, ricevendo in risposta un Tendo che gli scuoteva la mano in faccia.
"Suvvia Tsukki sono solo trenta minuti, che sarà mai!"
"Chiedilo ai due idioti che ci aspettano dentro."
"Hanno combinato qualcosa?" Chiese Tendo inclinando il capo, il ragazzo con gli occhiali in risposta sospirò sconsolato -cosa che preoccupò Tendo non poco- e biascicó una frase incomprensibile di cui il rosso aveva capito solo "giudica tu".
Allora, passatosi una mano nei capelli e ridendo sotto i baffi si era avviato all'interno dello studio, sulla vetrina un cartellino con su scritto "chiuso".

Ushijima aveva osservato quello scambio di battute incuriosito, non si aspettava che Tendo dovesse incontrare un ragazzino del Karasuno e che per giunta fossero tanto amici.
Quando vide il rosso avanzare, il biondino sembrò accorgersi della sua presenza, guardandolo stupito e accennando un saluto che Wakatoshi ricambiò, per poi seguire a ruota il suo compagno di squadra.
Una volta entrati, iniziarono subito a sentire dei forti schiamazzi provenienti da una delle due porte ai lati della stanza all'ingresso, che sembrava essere una sala d'attesa, con una grossa scrivania per le prenotazioni a destra e dei divanetti a sinistra.
Vide Satori avanzare verso quella porta con un ghigno divertito dipinto in volto, aumentando ancora la sua curiosità, anche perché seppur non spiegandoselo, quelle voci gli sembravano familiari.
"Akashiii perché mi tratti cosí maleee?" Aveva cantilenato il ragazzo dai capelli argentati tirati in aria come quelli di Tendo.
"Pezzo di idiota mi hai scambiato per qualcun altro e poi levami quelle fottute mani dal culo!" Era stata la risposta dell'altro, mentre veniva schiacciato contro al muro e con le mani faceva pressione sul suo petto.
"Ma é cosí morbidoooh..."
Ushiwaka sentí distintamente una risata limpida uscire dalla gola del Guess Monster ad assistere a quella scena, attirando l'attenzione dei due ragazzi nella stanza.
"Brutto bastardo ti decidi ad aiutarmi?" Aveva grugnito il ragazzo dai capelli scuri che ancora si trovava in quella situazione che definire scomoda era un eufemismo.
Anche lui era rimasto senza parole di fronte alla scena del capitano della Fukurodani che palpava il fondoschiena al vice capitano dell'Aoba Johsai.
"Scusa, scusa, Iwaizumi, ora Bokuto me lo prendo io."
Si era affrettato a parlare Tendo, arrivando alle spalle del grigio e approfittando delle sue lunghe braccia per staccargli le mani da "dove-non-avrebbero-dovuto-essere" per poi bloccandogliele dietro alla schiena.
"Sei crudele anche tu Satoriiiii."
"Non negherò che Iwaizumi abbia un bel culo, ma questo non significa che devi fartelo da ubriaco mentre stai palesemente pensando ad Akashi."
"Sono a tanto cosí dal prendervi a calci!" Urlò il moro stizzito, girandosi finalmente verso di lui e notando la sua presenza che -per ovvi motivi- era passata in secondo piano.
"Che ci fa lui qui?" Aveva chiesto indicandolo.
"Non essere cosí scortese, é una lunga storia. Questo idiota invece perché é già ubriaco alle cinque del pomeriggio?" Aveva risposto Tendo, ammiccando al ragazzo che ancora tentava di dimenarsi dalla presa salda del rosso sui suoi polsi.
"Lunga storia anche questa, piuttosto come facciamo a sedarlo?"
La risposta era arrivata dalla porta che si era aperta, rivelando uno Tsukishima armato di corda che onestamente Ushijima non voleva sapere da dove fosse stata presa.
"Per prima cosa leghiamo il maniaco, poi parleremo, ho giusto un paio di domande da fare ad entrambi.

"Quindi sei scappato da una professoressa che voleva farti da psicologa e nel farlo ti sei trascinato dietro anche Ushijima-senpai?"
Tendo annuí allegramente in risposta, Tsukishima si sistemò gli occhiali sul naso con due dita, guardando poi Iwaizumi nella speranza di avere una spiegazione anche allo "strano caso di Bokuto Koutaro".
"Non guardare me Tsukki, ha fatto tutto da solo, é quasi un mese che lui e Akashi hanno litigato e questo coglione non riesce a stare senza di lui  e continua a farmi incazzare!"
Esclamò l'ace dell'Aoba Johsai per poi tirare un poderoso schiaffo dietro alla nuca del ragazzo gufo. Lui e il biondo gli avevano legato le braccia dietro la schiena, distendendolo a pancia in giú sul lettino per fare i tatuaggi e ora, con Hajime seduto sulla sua schiena per vendicarsi, il grigio continuava a mugugnare frasi incomprensibili.
"Siete due completi idioti!" Aveva concluso alla fine il piú piccolo di quel gruppo stravagante, con l'appoggio di Iwaizumi e ricevendo in risposta l'espressione inbronciata di Tendo.
"Oi Iwa-bro togliti prima che ti vomiti addosso!" Bokuto aveva la faccia pallidissima mentre parlava, segno che avrebbe sbrattato a breve e allora Tendo -che non voleva un sermone dal suo capo per via del lettino sporco- lo aveva preso di peso e trascinato in bagno, lasciando Tsukki e il moro da soli con il capitano dello Shiratorizawa.
"Cosa ci fate in uno studio di tatuaggi chiuso?" Era stata la domanda lecita, che Ushijima aveva posto agli altri due, anche se sorprese entrambi.
"Tendo non ti ha detto niente?"
"In treno mi ha spiegato che lavora qua, ma non pensavo che anche voi altri lo faceste."
Tsukishima ridacchiò alle parole del piú grande, non poteva crederci che Satori avesse sul serio trascinato quel poveretto di Wakatoshi con sé, senza spiegargli niente.
"Noi altri non lavoriamo qua." Era stata la risposta eloquente del moro.
"Frequentavamo tutti questa zona, ci siamo incontrati e abbiamo iniziato a suonare insieme."
Tsukki gli raccontò di come lui, Bokuto e Iwaizumi avessero incontrato Tendo quando qualche mese prima aveva iniziato a tatuare in quel posto. In un primo momento erano rimasti straniti, poi avevano litigato e alla fine si erano ritrovati dietro al negozio a bere una lattina di birra tutti insieme. Il biondo ricordava che l'imbarazzo era stato palpabile all'inizio, chi l'avrebbe mai detto che proprio loro quattro, che apparentemente non avevano niente in comune, si sarebbero rincontrati in quel posto e che in realtà fossero cosí simili? Tutto era partito da Tendo che aveva cominciato a parlare dei poster delle band appesi per il negozio, si erano trovati tutti d'accordo poi si sa, una cosa tira l'altra, e a fine serata si erano trovati quasi tutti fatti e ubriachi, a fondare una band: i Bison.
Quando Tendo e Bokuto tornarono dal bagno, il rosso tirò fuori dei fogli per fare quello per cui si trovavano là; organizzare la scaletta delle canzoni per il loro primo concerto.
Non si trattava di niente di eclatante, solo fare delle cover per una serata che il fratello di Atsumu aveva organizzato in uno dei suoi locali notturni, ma loro erano eccitatissimi lo stesso.

"Allora siamo tutti d'accordo sull'ordine delle canzoni?" Aveva chiesto Iwaizumi, dopo una discussione che era durata tre quarti d'ora buoni, soprattutto per gli schiamazzi dei due senpai psicopatici.
"Aspetta Iwa-chan perché devo cantare per ultimo?" Tendo ricevette un portentoso pugno in testa dopo quella frase.
"Guai a te se mi chiami di nuovo cosí!" Strillò il moro incrociando le braccia.
"Iwa-bro oggi sei proprio nervoso." Aveva puntualizzato Bokuto.
"Hai meno canzoni di noi altri perché starai sia alla batteria che alla console, a fine serata quando noi non avremo più voce dovresti riuscire a cantare. E poi si ho avuto una giornata di merda a scuola, Shittykawa mi ha dato buca due volte e ho anche perso il grinder, ho bisogno di fumare per distendere i nervi." Tsukishima gli poggiò una mano sulla spalla, mentre il rosso e il grigio se la ridevano alla grossa.
"Prega tutti gli Dei che conosci che non l'abbia trovato qualche insegnante quel coso."
"Ha ragione Tendo, se arriva una soffiata e portano i cani antidroga a scuola sei fottuto."
Bokuto aveva le lacrime agli occhi dal troppo ridere, allora il moro gli tirò l'ennesimo colpo in testa.
"Non parlare come se tu fossi pulito stronzo!"

Wakatoshi guardò Tendo chiudere il negozio a chiave e venire incontro a lui e Tsukishima, quel pomeriggio lo aveva stralunato non poco.
Aveva passato il tempo che generalmente utilizzava per allenarsi, a parlare con un gruppo di ragazzi, che lui aveva sempre considerato dei buoni rivali, ma che non pensava potessero essere quel tipo di persone.
Era stato strano? Certo che sí, si era sentito fuori posto? Nemmeno un po'. Sapeva che quello non era il suo mondo, fino a poco tempo fa non aveva nemmeno immaginato potesse esserlo per Tendo, eppure quei ragazzi sembravano non fare niente per giudicarlo, quasi come se il suo essere il perfetto Ushijima Wakatoshi non avesse importanza per una volta.
Arrivati alla stazione si separarono anche dal biondino del Karasuno, Bokuto e Iwaizumi abitavano nello stesso quartiere, poco distante da quello dove lavorava Tendo.
"Mi dispiace se quello che hai visto può esserti sembrato strano."
Il rosso lo aveva detto quando si erano trovati sul treno, finalmente soli e lontani dagli altri pazzoidi.
Wakatoshi aveva scosso la testa e lo aveva guardato negli occhi.
"Non credo che in tua compagnia esista la normalità."
Tendo si era passato una mano nei capelli e aveva sorriso.
Il treno frenò alla loro fermata poco dopo.
"Wakatoshi-kun..."
"Hm?"
"Domani alleniamoci insieme!"
Il castano annuí, infondo seguire Tendo non era stato male.

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