Ghiaccio e colorante

98 6 7
                                    

Tendo Satori, il solito spauracchio di ogni altro giorno dell'anno, seduto per l'ennesima volta sotto quello stesso albero che aveva piacevolmente scoperto il giorno prima, eppure in lui c'era qualcosa di diverso.
Il livido sotto il suo labbro spaccato, confermò per l'ennesima volta a tutti quelli del terzo anno quanto quel ragazzo fosse poco raccomandabile e per niente adatto a quella scuola, mettendo altresì in guardia i primini sul suo conto. Eppure non era quello a stupire, una cosa del genere presto o tardi tutti se la sarebbero aspettata; aveva fatto a botte, per un tipo del genere era piú che plausibile, la parte per davvero strana fu vederlo in compagnia. E che compagnia!

Ushijima era rimasto in palestra ad aspettare il rientro degli altri capitani, quando sentí il frastuono proveniente dal cortile. Sawamura lo aveva lasciato solo da appena un minuto per rispondere ad una chiamata a detta sua urgente, anche se il castano era piú che convinto di avergli sentito dire "Suga ti avevo scritto che avrei fatto tardi", ma d'altra parte non che gli interessasse. Corse fuori come una furia, non aspettandosi assolutamente una rissa in un luogo simile e, considerando le poche persone che ancora si aggiravano per la struttura a quell'ora tarda, non ci volle molto a capire chi ne fossero gli artefici.
Vide distintamente la figura di Oikawa spintonare Tendo per poi andare nella stessa direzione da cui Ushijima stava arrivando. Gli passò di fianco con una spallata, fermandosi alcuni passi dietro di lui.
"Mi dispiace privarvi della mia presenza, ma devo proprio andare, salutatemi gli altri." Si affrettò a dire Toru, il tono smorto, privo della sua solita vivace ilarità.
Bokuto scattò in avanti alla sua affermazione, gli occhi stralunati e pieni di rabbia, ma Tendo lo bloccò comunque con un braccio.
"Lascia perdere." Disse semplicemente, tirando su il volto e mostrando il labbro spaccato e ancora sanguinante esattamente come quello del castano che era appena scappato.
Wakatoshi non esitò un altro secondo ad avvicinarglisi e guardarlo con un'espressione seria e disincantata, voleva delle motivazioni. Satori intuí subito i pensieri del suo capitano, ridacchiò piano e gli passò un braccio intorno alle spalle, sussurrandogli un "ti spiegherò tutto" che lo fece rabbrividire.
Ebbero appena il tempo di tornare in palestra, prima di veder ricomparire anche tutti gli altri.
Daichi sospirò passando una busta di ghiaccio secco -unica cosa che era riuscito a rimediare con la scusa di un infortunio- al castano.
"Dovresti tenere d'occhio Tendo, non lo ritengo responsabile sia chiaro, però non voglio che ci siano casini nel campionato per qualche stupida marachella."
Ushiwaka sospirò piano, cadenzato.
"Io avevo avvisato Oikawa del fatto che fosse incontrollabile." La sua stoica calma quasi inquietò il moro.
"Cosa credi sia successo?"
Parlò ancora Daichi, in risposta l'altro scosse solo il capo.
"Mi fido di Tendo, non avrebbe mai fatto del male a qualcuno." In quel momento il capitano del Karasuno avrebbe voluto chiedergli che certezze ne avesse, però dall'espressione dell'altro capì che non avesse dubbi al riguardo, quindi scrollò le spalle e lasciò perdere.
Tornati in palestra Tendo e Bokuto sembravano intenti a raccontare qualcosa agli appena arrivati Kuro e Tsukishima, fermandosi tuttavia quando videro gli altri due capitani raggiungerli, Sawamura non disse niente al riguardo. Stessero insieme ancora per poco, avviandosi verso l'uscita della scuola insieme e prima di separarsi definitivamente, il moro chiese solo una cosa.
"Non fatemi preoccupare, godiamoci quest'ultimo campionato."

Il giorno dopo Iwaizumi non si presentò a scuola. Quel poco che aveva visto sul volto di Tendo gli era bastato e in piú, era sicuro di non voler vedere il muso spaccato anche di Toru, soprattutto se non era stato lui a romperglielo.
Il capitano dell'Aoba Johsai aveva ormai raggiunto il suo limite di sopportazione da tempo, affondò le mani nelle tasche della tuta, informando i compagni di squadra che sarebbe tornato subito e corse fuori dalla palestra.
"Potrà sembrarti improvvisa come cosa e non lo nego, sono convinto che stasera andrai al fottutissimo concerto del tuo mostruoso fidanzato, quindi non fare tante storie e andiamoci insieme."
L'interlocutore di Toru si prese il suo tempo per rispondere dall'altro capo del telefono.
"Non ho idea di cosa tu stia parlando Oikawa." Rispose Ushijima, il biglietto che gli aveva dato Tendo poco prima stretto tra le mani.
"Non fare il finto tonto con me, oppure mi stai dicendo che non ci andrai?"
"Non vedo perché dovrei visto che non é il mio fidanzato." Puntualizzò duro, anche se non era davvero quello il punto della conversazione, non ci teneva ad essere in compagnia di quello spocchioso di Oikawa per tutta la sera.
"Non riceverò un no come risposta, se non hai una scusa plausibile da offrire ai tuoi genitori digli semplicemente che uscirai con me, io farò lo stesso con i miei e non tentare di ribattere, perché se non ci parli tu lo faccio io." Che si dicesse qualsiasi cosa di lui, ma non che fosse uno sprovveduto. Il grande re del campo sapeva sempre che tasti premere e alla fine Wakatoshi non poté che acconsentire a quello stupido ricatto.

Marphy's law|| Haikyuu MultishipDove le storie prendono vita. Scoprilo ora