V. Inevitabile

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In virtù della sua collocazione, nell'aula di Pozioni la temperatura era in ogni stagione meno piacevole di quella dei piani superiori del castello e permanerci la costrinse a prendere tra pollice e indice le maniche e a tirarle verso il basso, fin quasi alle nocche.

Nell'aria si mescolavano in un unico sentore indistinto le essenze specifiche delle pozioni che riposavano nei calderoni posti sulle file di banchi. Hermione lo trovò quasi disturbante, disabituata, dopo anni trascorsi dalla fine del proprio percorso di studi, a respirare alla presenza di miscele magiche di varia fattura in preparazione.

Non c'era alcuna lezione in corso e il silenzio riposante dei sotterranei era guastato solo dall'occasionale flebile scoppio di una bolla sulla superficie dei liquidi in maturazione nei calderoni ancora caldi e dal lieve crepitio delle fiamme che andavano spegnendosi sotto di essi. E dalla loro conversazione tranquilla.

«Ho concluso che si trattava di foglie vecchie di Taxus baccata, sminuzzate in una polvere finissima e impercettibile nel bicchiere.»

Malfoy le parlava senza spostare mai per troppo tempo lo sguardo dal calderone a cui stava lavorando, intento a rimescolare con attenzione una pozione. Era posato sulla cattedra, accanto a una pila di temi da correggere e alcuni volumi che lei riconobbe dalla copertina come testi avanzati, probabilmente usati per approfondimento personale più che per insegnare ai suoi giovani studenti.

«Perciò un veleno diverso stavolta. Dovrò fare qualche ricerca.»

Dalla sua posizione, seduta su un banco di fronte a lui, i palmi poggiati ai lati delle sue cosce distese, non riusciva a vedere il colore e la luminosità che sapeva essere peculiari della pozione che il professore stava portando a termine per una prossima lezione del sesto anno, ma l'aveva riconosciuta ugualmente dai vapori che si innalzavano nelle caratteristiche spirali davanti al suo viso. Erano in tutto e per tutto simili alle illustrazioni presenti in Pozioni Avanzate di Libatius Borage, segno che era stata preparata correttamente – non che avesse alcun dubbio – e invecchiata abbastanza da diventare pronta per essere utilizzata. O non utilizzata, conformemente alle direttive ministeriali in materia di sicurezza.

«L'ho già fatto io.»

La fronte di lui era appena lucida di una impalpabile patina di sudore, per il calore attorno alla fiamma accesa per magia, e di tanto in tanto lui sollevava la mano che non teneva la bacchetta per portare indietro una corta ciocca bionda, in gesti inconsapevoli che lei invece non riusciva a impedirsi di notare scrupolosamente, anche nel mezzo dei suoi ragionamenti a voce alta.

Con un movimento elegante del polso e un incantesimo non verbale fece levitare un libro dalla scrivania e lo condusse ad atterrare delicatamente tra le sue mani. Hermione ne accarezzò la spessa copertina nera e i caratteri dorati dallo stile gotico. Doveva provenire dal Reparto Proibito della biblioteca, considerata la natura potenzialmente letale dell'argomento trattato: veleni mortali, sostanze naturali talvolta più pericolose persino della magia nera, che potevano uccidere senza lasciare indizi e senza necessità di una bacchetta, com'era noto persino a sfortunati Babbani, che, ignorando le magiche proprietà del Bezoar, dovevano ricorrere alla più inaffidabile medicina.

«È un albero sempreverde» continuò lui, descrivendole i risultati della ricerca che aveva già compiuto, «piuttosto diffuso in Scozia, dove si trovano alcuni esemplari secolari. Rami, semi e foglie sono tossici, ma sono proprio queste ultime le parti della pianta dove si concentra maggiormente il veleno. Anche gli effetti descritti corrispondono con i sintomi della signorina Weasley prima del Bezoar.»

Hermione aveva sempre riposto massima fiducia nelle risposte che solo i libri potevano darle, ma diede credito istintivamente alle informazioni che lui aveva elencato per lei, non solo perché le aveva fornito la fonte prima ancora di parlare. Il tono misurato e competente doveva essere lo stesso che affascinava i suoi studenti e lei vi si appigliò con trasporto, dando solo una rapida scorsa all'indice del volume e aprendolo alle pagine relative al tasso quasi solo per tenere le mani occupate.

Come un antidoto universaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora