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La serata al lavoro continuò normalmente, dopo la bella lezione che T/N ha dato a quel tipo facendogli sputare qualche dente tutti gli altri ci hanno ripensato a voler salire sul palco per provarci con loro, in questo caso non avevo nulla da fare di conseguenza ho potuto godermi a pieno il suo spettacolo.

Tutte queste persone la desideravano, commentavano il suo aspetto classificandola come una dea forse anche a causa del suo Quirk simile alle Kitsune delle leggende.

Ma lei no, non era come loro, aveva l'aspetto di una bambola innocente, dagli occhi brillanti ed il sorriso stampato in volto, però la vera lei, colei che si nascondeva dietro quell'aspetto così gentile e infantile non era nient'altro che un letale assassino pronto ad ucciderti se non esaudisci le sue richieste.

Per quanto cercavo di avere il controllo su di lei notai troppo tardi che invece ero io quello con una catena al collo mentre lei ne stringeva l'estremità tirandomi a se.

Morale della favola? Mi ha rapito l'anima e la sta usando come mezzo di ricatto per avermi al suo servizio, non che mi dispiacesse, peccato che lei ancora non se n'era accorta credendo invece il contrario.

A musica terminata salutarono inchinandosi verso la platea, per poi andarsene negli spogliatoi dietro il grande tendone rosso scuro per lasciar spazio ai 'comici'.

Per me faceva più ridere un coltello in un fianco piuttosto che loro.

La mano del mio collega si posizionò sulla mia spalla, facendomi voltare verso di essa e mostrandomi il suo sorriso divertito, come diavolo faceva a sorridere così tanto? Non si stancava la mascella?

-Dabi, il capo mi ha detto di andare a prendere T/N e portarvi da lui, dobbiamo andare a chiamare la tua ragazza adesso

-Vado io, tu vai ad avvisare pure il capo che arriviamo

-Mi ha detto di venire con te quindi vengo con te.

Trattenni il pugno già pronto da regalargli in pieno viso, solo con la forza non avrei risolto nulla, era più allenato di me quindi senza sfruttare le mie fiamme sarebbe uno scontro già perso in partenza.

Era normale per me perdere una rissa contro di lui, i primi tempi non avendo tutto questo autocontrollo passavo più tempo a litigare e farmi prendere a pugni da lui piuttosto che lavorare.

Mi liberai di un sospiro, poi alzai l'indice nella sua direzione, storcendo le sopracciglia e inumidendomi le labbra strofinandovi la lingua contro prima di iniziare a parlare.

-Va bene, puoi venire, ma voglio un minuto da solo con lei in cui tu ci aspetterai fuori, intesi?

Lui annuì in una risata per poi incamminarsi prima di me tra la folla, mani unite dietro la testa e braccia aperte, farsi spazio tra i corpi sudati delle persone per lui era facile, motivo per cui lo utilizzavo come 'spala-persone' camminando alle sue spalle con le mani nelle tasche.

Finalmente davanti ai camerini lo guardai appoggiarsi alla parete e guardare il suo orologio da polso, alzando l'indice dell'altra mano verso di me indicandomi che avrei avuto un minuto, poi lui sarebbe entrato.

Alzai gli occhi al cielo girando la maniglia ed entrando nel piccolo corridoio affiancato da diversi camerini. Camminando fra essi leggevo le targhette che vi erano appesi contro, mi fermai solo dopo aver trovato la sua, vi bussai e sentì la sua voce gridarmi di aspettare.

-Suvvia T/N non vorrai fare la timida proprio adesso vero?

Dei passi rabbiosi si misero a correre verso la porta, la aprì velocemente guardandomi dal basso con le orecchie drizzate verso di me, agitava la coda e si guardava intorno, dopo di che mi trascinò all'interno della stanza richiudendo la porta poco dopo.

-Che c'è? Ora mi vuoi picchiare per aver detto la verità?

La stuzzicai facendomi scappare una risata, dopo di che si avvicinò a me voltandosi di spalle ed abbassando le orecchie in una linea retta con fare imbarazzato. Notai il suo vestito con la cerniera bloccata fra le spalle, probabilmente non riusciva a liberarsi di quel problema e la cosa la fece innervosire.

Alzai gli occhi al cielo afferrando la levetta metallica con le dita di una mano, tirando la cerniera dall'alto per renderla più tesa, per poi spingere verso il basso la zip con più tentativi.

A quanto pare era un abito difettoso.

-Sentimi, qui fuori c'è il mio collega Vayne, ci sta aspettando per andare dal capo, probabilmente tra poco mi obbligherà ad uscire per non farmi perdere tempo. Qualsiasi cosa lui dirà tu non dargli peso e reggi il mio gioco intesi?

Sussurrai quelle parole vicino al suo orecchio, dopo di che la liberai dalla sua piccola tortura lasciandola andare verso il separé, nascondendosi dietro di esso per cambiarsi.

Come se non l'avessi vista senza vestiti.

Poco dopo come purtroppo sapevo sentì bussare alla porta e sentii il vocione di Vayne urlare un 'Dabi non osare fare ciò che penso con la tua ragazza, il capo ci aspetta!' e, udendo quelle parole, la ragazza si affacciò dal suo nascondiglio temporaneo con una faccia a dir poco stupita, forse sconvolta, i forse semplicemente non capiva ciò che intendeva il ragazzo.

Ti capivo fin troppo bene mia piccola volpe, ma adesso ti prego non rovinarmi tutto, se scopre che non sei mia lui farà in modo che tu diventi sua, in molte tra me e lui la gran parte delle volte -quasi sempre- sceglievano lui.

Le feci cenno di tacere e sorvolare sulla questione, per poi mormorare un 'fingi che sia vero' sapendo che quel tono così basso sarebbe comunque arrivato alle sue orecchie, detto questo mi avvicinai alla porta, aprendola abbastanza da uscire senza far vedere niente di ciò che ci fosse all'interno.

-Cos'è? Sei riuscito a trattenerti oppure duri così poco mh?

-Non si cosa ci trovi di divertente nel farti i cazzi miei davvero, spiegamelo ti prego.

-Ti torturerò fino a che ne avrò voglia.

Con un sorriso soddisfatto disse quelle parole, appoggiato con la schiena al muro e qualche ciocca bionda che gli ricadeva sulla guancia, facendomi alzare gli occhi al cielo poggiandomi contro la parete opposta, affiancando la porta da cui uscì poco dopo la ragazza.

Lui la squadró da testa a piedi, aveva una divisa da cameriera per farla riconoscere tra lo staff ed evitare che qualche cliente le andasse a rompere le scatole, lei forse approfittando della nostra chiacchierata di prima decise di giocare un po'con me, attaccandosi al mio braccio e facendo tutta la sdolcinata affettuosa mormorando un 'ahhhh  scusa l'attesa amore non trovavo il vestito' facendo ridacchiare Vayne.

Sapeva che se non fosse per ciò che credeva il ragazzo avrei reagito di sicuro staccandola, ma ora non lo avrei fatto, dandole assoluta libertà di ogni cosa.

Sembrava divertirsi anche a camminare appiccicata a me disegnando dei cerchi sul mio braccio, dallo sguardo sembrava una normalissima ragazza che stava sorridendo, ma quel viso, quell'espressione, tutti di lei mi faceva capire che stava pensando ad una sola cosa.

Perché Vayne l'avesse chiamata 'la tua ragazza' rivolgendosi a me se io le avevo promesso solo desideri carnali, nulla in più.

Only Mine - DabiXReader COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora