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T/N Pov's

Credevo mi avrebbero trascinato in prigione, assieme a tutti gli altri, ma per qualche strano motivo mi caricarono sul retro di un blindato della polizia, 'il preside vuole vederla' disse uno dei due eroi professionisti, se ricordo bene dovrebbe trattarsi di quello con le bende.

Per bloccare il mio utilizzo del Quirk mi bendarono gli occhi, il non potermi guardare attorno mi impauriva, mi preoccupava, ma sapere che lui era salvo era la cosa essenziale, mi calmava e mi faceva pensare 'va bene così'.

-Perché avete bendato la nostra ospite?

Il camion si fermò, gli sportelli si aprirono ed una voce sottile e acuta mi diede il benvenuto.
Ospite? Cosa vorrebbe dire ospite? Mi avete presa come ostaggio solo perché noi abbiamo Bakugou Katsuki?

-Signor preside, ha preso il controllo di uno degli alunni nel tentativo di fuggire, le è bastato guardarlo dritto negli occhi ad una distanza ridotta, non potevamo correre rischi di alcun tipo.

-Mi basterà rimanere a distanza no? Così la state spaventando non vedete?

E dopo quelle parole la benda venne tolta avanti ai miei occhi, mostrandomi l'eroe dai capelli neri, uno più robusto ed alto dai capelli corti bianchi e un paio di occhi piccoli, avanti a loro quello che sembrava essere un piccolo orso...o un cane...non saprei dire di cosa si trattasse esattamente.

-Non sembra essere spaventata preside

-Ci sta solo minacciando, è un po'come con gli insetti, hanno più paura loro di te di quanta ne possa avere tu nei loro confronti. Avrà gli occhi di chi vuole ucciderti ma nasconde la coda e tira indietro le orecchie, l'avete spaventata.

L'animaletto iniziò ad avvicinarsi a me, strinsi gli occhi in due fessure provando inutilmente a intimorirlo, con i ProHero è stato visibilmente più facile poiché loro stavano a distanza di sicurezza e per quanto mi riguarda dovevo solo non fare mosse avventate. Ma questo suo maledettamente avere ragione, la sicurezza che riponeva in se stesso mentre si avvicinava mi faceva innervosire.

Volevo solo tornare a casa, vedere che la missione era riuscita e chissà magari sapere di essere mancata a qualcuno.

-Allora, perché non ci spieghi come mai avete scelto di prendere Bakugou? Per attirare All Might? O magari distruggere la reputazione della mia scuola, cosa ha in mente il tuo capo? Tranquilla non ho intenzione di farti nulla.

Il suo sguardo pesante sembrava studiare ogni minima mossa che ero pronta a fare, stava solamente facendo il suo dovere infondo, un preside che si preoccupa per un suo alunno scomparso, ma per quanto mi possa interessare io non potevo aiutarlo.

Come sempre ho solo eseguito ordini, non ho fatto domande, non ho chiesto neanche quale era la direzione da seguire, avevo un obiettivo e per me basta a ed avanzava. A testa bassa ho seguito gli altri certa che loro queste risposte le sapessero, fidandomi.

-Fra tutti avete scelto la persona sbagliata da interrogare.

Sibilai quelle parole, maledicendomi della voce che tremava appena, uno dei due eroi alle spalle del preside fece un passo avanti quasi scattando, bloccato però dall'orsetto bianco poco dopo.

-Io tuo aspetto non mi è nuovo, ho già sentito parlare di persone speciali come voi, anche se per quanto ne sappia siete rimasti davvero in pochi. Siete ricercati per diventare un animale in gabbia da ammirare non è così?

Chiese lasciandomi il tempo di rispondere, cosa che non feci, di conseguenza prese a parlare ancora.

-Magari tu sei troppo giovane per sapere queste cose, ma sono le persone con cui ti sei circondata che il più delle volte hanno anche ucciso quelli come te solo per ricavarne una sciarpa.

Scossi velocemente la testa a quel pensiero, cercavo di allontanare quelle parole da me il più possibile. Loro, lui, non farebbero mai una cosa del genere.

-Sai bene anche tu che è così, la vostra specie non è mai stata amichevole con le altre proprio per preservarsi, e tu sei andata dritta nella tana del lupo.

-Smettila! Loro non sono dei mostri!

Gridai quelle parole, eppure non si mosse neanche di un centimetro, rimase fermo e impassibile a guardarmi con quel suo sorriso odioso, come se potesse comprendere il casino che ho in testa.

Illuso.

____

Mi portarono con loro nel tentativo di riprendersi Bakugou, dovevo essere l'ultima chance di scambio per riavere il ragazzo. Per adesso ero rinchiusa ancora, dinuovo, in uno dei furgoni con la polizia, riuscivo a capire poche cose di quello che accadeva, solo boati, frastuono e spari insieme alla puzza di fumo che incominciava a sentirsi, tutto quel caos mi rimbombava nella testa, eppure per qualche strano motivo mi sembrava familiare.

Tutti gli spari mentre la gente gridava, le fiamme che stavano divorando l'edificio, qualche lacrima iniziava a rigare le mie guance, ora incominciavo a ricordare.

~

-Guarda che bel disegno sorellona!

Il mio piccolo fratellino corse verso di me, foglio stretto fra le mani sporche di colore, mi mostrava il suo disegno con fare fiero ed io non potevo far altro che sorridere e ringraziarlo del regalo appena fatto. Avevo la stanza piena di quei disegni, me li regalava ogni volta ed io ero felice di ciò.

Nostro padre era appena tornato a casa, avevamo cambiato identità e paese per non so quante volte, eravamo qui solo per passaggio e lui si era trovato l'ennesimo lavoro part-time per permetterci di vivere sereni nel tempo che passava fra uno spostamento e l'altro, così come anche nostra madre.

Molte volte dalla finestra di camera mia avevo visto studenti uscire dalla scuola, i loro genitori che li aspettavano oppure quando in gruppo se ne andavano in centro città, da dietro le persiane chiuse mi chiedevo semmai un giorno avrei avuto la possibilità di essere libera, di poter uscire alla luce del giorno senza la paura di essere rinchiusa o uccisa.

-T/N, tra poco è pronta la cena, andate a lavarvi le mani su.

Mia madre guardò me e mio fratello con un sorriso amorevole in volto, era stanca di quella vita tanto quanto me, se non di più, eppure non cedeva allo sconforto per non rattristarci.

-Sentito piccolo artista? Andiamo a lavare queste manine sporche su

Il piccolo mammone corse fra le sue braccia allontanandosi fra le risate assieme a lei, interrotte però da un boato. Il terreno iniziò a smuoversi e parte del palazzo accanto al nostro crollò sulla casa. Corsi fuori coprendomi parte del volto con il gomito per non respirare troppo fumo, le fiamme iniziarono a divorare le travi di legno che crollavano sempre più velocemente, ritrovando il corpo di mia madre e mio fratello sotterrati da una di queste, solo quando tentai di liberarli da quel peso mi resi conto del sangue che non smetteva di uscire dalla testa del più piccolo, mia madre aveva cercato di proteggerlo invano.

Le braccia di mio padre mi afferrarono per i fianchi e mi trascinarono via mentre i loro corpi venivano avvolti dalle fiamme, tossiva a causa del fumo inspirato, ma nonostante ciò mi trascinò fuori dalla casa dalla porta sul retro, cadendo a terra assieme a me poco dopo.
Guardai la casa crollare mostrando un gruppo di persone, insieme acclamavano un eroe che metteva in salvo numerosi civili tenendoli sulle spalle, lui rideva fra le grida della folla mentre a pochi metri da quel palazzo la vita di un bambino innocente si era appena spenta.

~

Mi guardai attorno nel tentativo di cercare qualcosa con cui liberarmi, le corde attorno alle mie mani erano troppo strette e quel furgone era letteralmente vuoto. Una strana creatura però accartocciò con un pugno lo sportellone posteriore, rivelandomi la figura di un uomo coperto di fiamme che abbrustoliva qualsiasi cosa fosse minacciosa per lui o i poliziotti in sua compagnia. Alzai lo sguardo verso il palazzo dell'Unione , io muro sfondato e il biondino era affiancato dallo stesso eroe di quel maledetto giorno in cui a causa sua ho perso la mia famiglia.

Only Mine - DabiXReader COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora