7-Qualcosa di inaspettato.
Appoggiai una mano sul petto, fissando Albert mal conciato e affannato.
"Ma cosa ti è successo?" domandai, abbassando la voce e fissando dietro di me, avendo paura di svegliare mia madre.
"Amici" rispose ridacchiando, avanzando e stringendosi il petto.
Fissai il petto sentendo subito le lacrime avvicinarsi, il cuore batteva e la paura iniziava a ritornare.
"Shh, vieni sopra da me" mormorai, prendendo e facendogli appoggiare un braccio sulla spalla, chiudendo la porta col piede e strizzando gli occhi, sentendo il rumore.
"Porca..quanto pesi" borbottai, aiutandolo a farlo salire sopra.
Una volta in camera entrai, buttandolo sul letto e guardandolo; Aveva un taglio sul labbro, un occhione fra un po sarebbe diventato nero ed un bel taglio sul petto.
"Ma perché?" domandai, iniziando a camminare avanti e indietro, guardandolo ogni tanto.
"Tranquilla baby, ora vado" rispose velocemente Albert, alzandosi e risedendosi sul letto, datosi che l'avevo buttato di nuovo.
"Non dire cazzate, non ci riusciresti" borbottai, passandomi una mano nei capelli e sospirando.
"Odio il sangue, ma ti aiuterò" mormorai, facendogli segno di stare zitto e uscire dalla cameretta.
Sentii il campanello della porta e alzai gli occhi al cielo. Ed ora chi era?
Scesi velocemente giu, correndo verso la porta e bloccandomi due secondi per riprendere fiato.
Aprii la porta e iniziai a sudare freddo. Cosa ci faceva Justin insieme a Mel e Kel?
"Justin?" domandai, alzando un sopracciglio e fissandolo nervosamente, era molto infuriato. Fissai la sua mascella serrata, il suo sguardo serio e non potei ammettere che era sempre bello.
"Perché sei andata via?" ringhiò, facendomi sussultare. Passai il peso su una gamba e fissai le ragazze che mi fissavano confuse.
"Non mi sentivo bene" mentii, mordendomi il labbro inferiore e fissando attraverso la spalla del ciuffettino.
"Tay, noi vorremo entrare" ridacchiò Mel, guardando la mia mano che bloccava il percorso. Se entravano e vedevano Albert sicuramente avrebbero iniziato a fare mille domande, ma non potevo rimanerle fuori.
"Certo" ridacchiai nervosamente, spostandomi e lasciandole passare, fissando poi il ciuffettino che mi fissava.
"Ehy Tay chi er- Ciao cantante" disse Albert, spuntando da dietro alla mia schiena e facendomi chiudere gli occhi. Cazzo.
"Eri malata? Col cazzo, tu dovevi stare con Albert" ringhiò il ciuffettino, facendomi sobbalzare indietro e fissare come ringhiava. Le vene del collo si notavano, le sopracciglia erano curvate e lo sguardo era minaccioso.
"Ehy, cazzo strilli?" domandò Albert, spostandomi e mettendomi dietro di lui, fissando il ciuffettino.
"Ed io che credevo che eri diversa, invece sei come tutte le altre" ringhiò il ciuffettino pieno di rabbia, fissandomi e facendomi bloccare.
Sentii le lacrime venire agli occhi, ebbi come una specie di shock.
Mi rivenne in mente quando mio padre ringhiò contro me e così come bloccata poggiai le mani sulle orecchie, iniziando a piangere e strillare.
"No, vai via, via" strillai, sentendo poi dei passi e la luce del soggiorno si accese.
POV Justin.
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Dance with me, forget the rest.
FanfictionTaylor Smith; Ragazza con un passato difficile, non dimenticato e con tanta paura. Paura dei maschi. Bellissima, definita da molti "La bella e dannata". Solare, dolce e simpatica con gli amici e cattiva e stronza con coloro che non sopporta. 18 anni...