Capitolo 2

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La mattina seguente Kakyoin si sveglió a causa delle voci provenire dal salotto, e a malincuore dovette lasciare il suo letto. "ma che diamine sta succedendo..." pensó incamminandosi verso la fonte di quei rumori stroppicciandosi gli occhi ancora appesantiti dal sonno. Quando finalmente superó il corridoio che parve infinito per via del enorme lentezza con cui lo aveva percorso, vide una scena che se avesse potuto, avrebbe evitato. Il suo coinquilino che teneva un braccio intorno al collo ad un tizio che ad occhio e croce aveva la stessa età di Jotaro.
"hey hey hey hey fermo mi fai maleee!!!" la sua voce gli era famigliare al ragazzo.
"mi spieghi cosa diavolo ti è saltato in mente di fare?" chiese il moro allo sconosciuto, stringendo di più la stretta.
"ti ho già detto che mi dispiace, ouhh mi fai male, scusami!! scusaa pensavo di farti un favore"
"mettere un annuncio di cercasi coinquilino, senza dirmi niente non è farmi un favore, mi spieghi cosa dovrei fare col moccioso?"

Sentendosi offeso, e per aiutare quel poverino succube del ira del ragazzo Kakyoin decise di intervenire.
"ehmmmm, scusate il disturbo?" disse simulando un paio di colpi di tosse per attirare l'attenzione.
I due accorgendosi di non essere soli si ricomposero.
"oohh tu devi essere il nuovo arrivato, pardón io sono Jean Pierre Polnareff bonjour" si presentó il tipo strambo dai capelli ancora più strambi, porgendogli la mano.
"ora ricordo!! Sei quello con cui ho parlato al telefono per la storia dell' appartamento, il piacere è tutto mio Noriaki Kakyoin" disse stringendogliela calorosamente.
"si, stiamo parlando del MIO appartamento"
"si si, mio, tuo, nostro che differenza fa è davvero un piacere averti qui allora come è stato il benvenuto spero che questo vecchiaccio ti abbia accolto come si vede"
"diciamo che me lo aspettavo più caloroso" Ribattè il rosso accennando un sorriso forzato.
Il suo interlocutore si avvicinò al suo orecchio e gli sussurró, facendo in modo di non farsi sentire dal moro.
"scusalo poverino non è abituato ad avere compagnia non sa come comportarsi"
"ti ho sentito idiota"
"si beh non importa...vedo che ti sei ambientato bene!"
"vedi di non allargati troppo pivellino rimane comunque casa mia anche se paghi metà dell'affitto"
"si non è male qui! Mi piace!" rispose Kakyoin.
"bene bene questo mi fa piacere! Jotaro perché non lo porti a fare un giro del quartiere giusto per farlo ambientare un po'"
"perché non c'è lo porti tu sembri andarci così d'accordo"
A Kakyoin piacque subito quel ambiente che si era creato in quel momento, certo Jotaro non era il massimo della simpatia questo lo aveva constato fin da come lo aveva accolto in casa sua, ma adorava il modo in cui quei due battibeccavano, lo trovava divertente, perché sapeva o almeno vedeva che entrambi nutrivano dell'affetto l'uno nei confronti del altro. E nonostante il moro non lo dasse a vedere era convinto che avrebbe dato anche l'anima e avrebbe fatto qualsiasi cosa per il suo amico.
"visto che sembri andarci così d'accordo perché non c'è lo porti tu?"
"non posso"
Polnareff fece un passo verso la porta.
"come sarebbe a dire che non puoi?"
"ho un impegno" ne fece un' altro.
Jotaro capì subito che il francese, se la voleva andare a gambe.
"non ti azzar-"
"devo andare, addio, alla prossima Noriaki divertitevi!!!!" detto questo aprì di colpo la porta e se la chiuse alle spalle lasciando i due da soli.

"e ora che si fa?" chiese il rosso
"vestiti"
"perché?"
"ti porto a fare un giro o ci vieni in pigiama?"

Tornato in camera sua prese l'occorrente dalla sua valigia non ancora disfatta dalla sera prima per potersi lavare. Ma una cosa non gli era ancora chiara, dove era il bagno? Così Senza neanche rendersene conto si ritrovó davanti alla stanza di Jotaro, erano ben cinque minuti che fissó la porta, indeciso sul bussare o meno. "se gli do fastidio? se poi mi risponde male? se lo stessi disturbando? Magari è in mutande... Si ma a me serve il bagno e non so dove sia" questi furono i pensieri che percorsero la sua mente, ma si accorse che la porta non era del tutto chiusa e decise di sbirciare. Ciò che vide, gli fece cadere la mascella fino al pavimento. Jotaro era di schiena, intento a togliersi la sua maglietta che fece scivolare a terra, scoperto quel ben di dio di busto che si ritrovó. A primo impatto il rosso aveva notato che Jotaro non era per niente male fisicamente, ma vedendolo in quello stato superó ogni sua aspettativa. Notó inoltre una piccola voglia alla base del collo a forma di stella, che trovó semplicemente irresistibile. "sei bellissimo, non si potrebbe dire lo stesso del carattere" pensó il rosso.
"ti metti anche a spiare la gente adesso?" Noriaki arrossì violentemente, era talmente perso nei suoi pensieri che non si era accorto di essere stato beccato.
No... Ehm... No... Io... Cazzo... No... Volevo.. Si ecco" balbettó sempre più rosso in viso, non tanto per l'imbarazzo di essere stato scoperto ma per il fatto che il moro, girandosi, gli aveva permesso di avere un ampia visuale del davanti.
"se ti impegni forse ce la fai"
"bellissimo..." riuscì a dire
"cosa?"
"noo ehm il bagno...
" bellissimo il bagno? "
" no no no no no no, nel senso il bagno, dove è il bagno?" gli chiese ormai paonazzo dalla testa ai piedi per la figuraccia che aveva appena fatto.

" in fondo a destra" disse semplicemente
"okey...Ehm grazie... Scusa... Per.. Si...insomma... "
"non fa niente la prossima volta abbi la decenza di bussare mi avevi fatto spaventare"
Kakyoin si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso il tanto e agoniato bagno. Una volta di fronte al lavandino, aprì il rubinetto deciso a buttarsi in faccia del acqua ghiacciata, cercando di frenare i suoi spiriti bollenti. Purtroppo le immagini di poco fa gli ritornarono in mente, in fondo un corpo come quello non è facile da dimenticare. Ad un certo punto sentì una sensazione strana al suo basso ventre, abbasso lo sguardo e Notó un rigonfiamento nei suoi pantaloni. Alzó lo sguardo verso lo specchio e sussurró alla sua stessa figura riflessa.
"merda"
Svariati minuti dopo, finalmente era pronto per uscire, raggiunse il suo coinquilino che spazientito lo aspettó alla porta.
"ce ne hai messo di tempo...non ti sei solo lavato... Ti sei letteralmente restaurato"
"scusami" disse solamente imbarazzato, ripensando a ció che fece nel bagno.
Si decisamente quella sarebbe stata una lunga convivenza.

Un appartamento per due (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora