Capitolo 7

407 30 15
                                    

"ricordami perché sono qui, lo sai che detesto festeggiare il mio compleanno" disse il moro seduto al  tavolo di un pub.
"te lo ho detto devi rilass-" non fece in tempo a finire la frase che notó dalla porta d'ingresso entrare Kakyoin seguito dai suoi due amici.
"perché ti sei fermato? Hey ti senti bene? Cosa è quella faccia?" fece per girarsi ma il suo amico lo fermó.
"non girarti!!"
"mi dici che succede?"
"c'è Kakyoin e ci sono anche i suoi amici"
"COSA?!"
"shhhhh cazzo ti urli Jotaro, cerca di non farti notare almeno, non ci hanno visti"
Quando lo vide il moro rimase stupito, erano due giorni che non fece ritorno a casa. Lo guardo, forse un po' troppo a lungo. Era bellissimo, pensó.

"riprenditi amico, lo stai talmente fissando che sembri un maniaco" gli disse passando una mano davanti alla sua faccia cercando di riportarlo alla realtà.

" si si certo, hai ragione scusami"
"lo sai che potresti averlo vero?"
" te lo ho già detto..."
"si si ho capito scusami, hai ragione"

Nel frattempo i tre presero posto al tavolo non notando la presenza del coinquilino del rosso.
"ti senti un po' meglio oggi?" chiese Giorno
"si più o meno" rispose con sguardo triste.
"stasera non voglio vederti così, stasera si beve Kakyoin!!! , dimentica quel cretino e divertiti" cercó Josuke di tirare su di morale il suo amico.
"anzi mi sono permesso di invitare un altro nostro amico, conoscere gente nuova ti farà stare meglio o anzi è già arrivato".

"sposta la testa più a destra Polnareff non riesco ad avere la visuale completa del tavolo"  disse Jotaro nascosto nel menù nel locale.
Il suo amico sospiró sconsolato.
"e io che pensavo di aver fatto bene a portarti qui"
"e mo quello chi cazzo è?" chiese il moro con tono risentito notando un ragazzo biondo ossigenata sedersi al tavolo affianco a Kakyoin.
"mi stai dicendo che c'è un terzo amico??? La cosa si sta facendo interessante" disse Polnareff girandosi di scatto verso di loro.
"siiii più discreto o ti farai scoprire!"
"disse quello che ha urlato poco fa, comunque non credo di averlo mai visto deve essere uno nuovo della compagnia"
"nemmeno io, deve essere un maniaco, ha la faccia da maniaco"
"oh santo cielo! La smetti di fissarli sei inquietante Jotaro non ti ho mai visto così..."

" eccoti finalmente ti stavamo aspettando"
"ragazzi scusate il ritardo"
Il rosso rimase in disparte, non era abituato a conoscere nuove persone, infatti non è mai stato molto bravo a fare amicizia. Da quando si trasferì gli unici con cui riuscì ad andare d'accordo erano i suoi due compagni di università e il suo coinquilino. Alla vista dei tre parlare animatamente lo fece sentire come un pesce fuor d'acqua, e per cercare di alleggerire la situazione che si fece troppo pesante per lui, buttó giù tutto d'un fiato la sua bevanda alcolica. Giorno rendendosi conto di starlo escludendo disse.
"ops che maleducati che siamo, lui è Caesar è un nostro amico d'infanzia"
"tu devi essere il famoso Kakyoin questi due mi hanno molto parlato di te ti dispiace se mi siedo qui?"
"figurati è davvero un piacere conoscerti"
"posso offrirti da bere?"
"perché no?"

"quel maledetto si è messo vicino a lui!" disse Jotaro stringendo tra le mani il suo bicchiere.
"e quindi?" chiese Polnareff non vedendo dove fosse il problema.

La serata passó lentamente per Jotaro, al contrario di Kakyoin che finalmente riuscì dopo tanto tempo a svagarsi. Ormai al sesto giro di alcolico, senti la testa girargli vorticosamente.

"non pensi di avere un po' esagerato?"
Chiese Josuke
"e chissene frega mi sto così divertendo!"
Tutti e quattro si misero a ridere. la testa del rosso si fece sempre più pesante, così la appoggió sulla spalla del nuovo arrivato.
"scusami c-c-aesar" disse sbiascicando. Pesanti passi si fecero sempre più vicini a loro.

"andiamo via Kakyoin" disse il moro.
"cosa ci fai qui?" gli chiese alzando lo sguardo cercando di mettere a fuoco la figura davanti a lui.
"non è il momento per questo andiamocene, sei ubriaco marcio" fece per toccarlo ma Kakyoin lo fermó con un sonoro e risentito no.
"lo hai sentito? Ha detto che non vuole venire" Josuke si alzo in piedi.
"vedi di risederti ragazzino, non mi interessa lui adesso viene con me"
Jotaro stanco della situazione lo prese per un braccio e lo trascino fuori dal locale.
"io lo porto a casa" disse semplicemente al suo amico.
"vuoi una mano?"
"tranquillo faccio da solo"
Entrambi fecero ritorno a casa e il moro cercó di tenere come meglio poteva il suo coinquilino che in modo impacciato si reggeva a lui a causa del l'alcool.

"me lo dai un bacino?" a quella domanda rimase scioccato.
"moccioso non sei nelle condizioni di intendere e di volere meglio se vai a letto"
"Jotaro io ti voglio" gli disse a voce bassa, trovando la forza di sbatterlo al muro.
"non è il mome-" non riuscì a terminare la frase che il rosso inizió a lasciargli baci umidi sul collo.
"tu mi piaci..."
"l-l-o so"
Kakyoin senza pensarci due volte mise la sua mano sopra i suoi pantaloni, sentendo il membro del suo coinquilino già duro.
"non pensavo di farti così questo effetto..."
"k-kakyoin"
Al suono del suo nome il rosso decise di abbassarglieli di poco, prendendolo in mano e iniziando a fare movimenti dal basso verso l'alto.  Jotaro fu costretto a reggersi a lui, sentendo le sue gambe credergli. Tutto ció che riuscì a dire tra un gremito e l'altro fu.
"s-smettila"
"lo so che ti sta piacendo Jojo" gli disse  sussurrandogli al orecchio.
Quando smise di pompare, Jotaro, riuscì a prendere il controllo di sé stesso. Rendendosi conto di avere il viso del rosso ad altezza pube, intuendo di voler continuare in altri modi. Lo prese per i polsi e lo tiró sù.
"kakyoin ti ho detto di smetterla!" gli urló. Si risistemó e frustrato, lo accompagnó nella sua stanza assicurandosi che stesse bene. E prima di chiudere dietro di sé la porta della sua stanza gli sussurró.
"buonanotte"


Un appartamento per due (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora