Capitolo 5

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I mesi trascorsero, e Jotaro e Kakyoin dal loro burrascoso inizio finalmente trovarono un loro equilibrio e le giornate passarono velocemente.  Nonostante le ripetute chiamate del padre insistendo di un ritorno a casa e il continuo rifiuto da parte del figlio, era davvero felice della sua nuova vita. Ma una cosa in particolare lo attanagliava, che ogni tanto lo portava a rovinarsi queste sue meravigliose giornate. Quest'ultimo si era infatuato del suo coinquilino. Come lo aveva capito? Non gli bastò molto, col tempo lo aveva iniziato a conoscere, molte erano le volte che si ritrovarono alla sera a parlare, piccoli momenti che si ritagliavano per loro, era la prima volta che Kakyoin trovó qualcuno che lo capisse così tanto, con Jotaro era facile, lui ascoltava e non giudicava e questo lo apprezzó molto. Tante erano le cose lo attraevano di lui, talmente tante che erano difficili da elencare tutte. Ormai per lui la sua presenza era fondamentale, non poteva farne a meno.

Il rosso si ritrovó con i suoi due amici. Davanti ad una tazza di caffè alle prese con il suo ennesimo problema.

"ancora non glielo hai detto?" chiese Giorno
"secondo me faresti meglio a dirglielo Kakyoin è da un mese che stai impazzendo" ribattè Josuke
"non è così facile, siamo coinquilini, riusciamo ad andare d'accordo, se glielo dicessi peggiorerei solo la situazione, magari mi rifiuta..."
"non che così sia migliore..."
"soltanto che... Pensavo davvero di aver capito ormai che persona fosse, ma a volte è così indecifrabile... Per esempio ieri si avvicinó, solo per guardare i miei orecchini, davvero, possibile che dopo mesi lui se ne sia accorto solo ieri? So solo che ogni volta è sempre un pretesto per avere un contatto fisico e prima o poi sta cosa mi farà impazzire"
"sbaglio o tra un paio di giorni è il suo compleanno? Magari se non vuoi dirgli direttamente che ti interessa perché non farglielo capire? Potresti fargli un regalo"
Kakyoin tiró su la testa dal tavolo, guardando negli occhi il suo amico con un barlume di speranza.
"giorno sei un fottuto genio, si, un regalo potrebbe andare"
"cazzo è vero, mi hai stupito amico" disse Josuke
"SI MA COSA GLI REGALO?!?"
"hey calmati qualcosa ci inventeremo..."

Nel frattempo Jotaro fu immerso nei suoi pensieri che riguardavano solo ed un unica persona. Kakyoin. Chi si aspettava che potesse prendersi una sbandata peggio di un adolescente alle prese col suo primo amore. Ma cazzo se lo attirava quel ragazzo, non si immaginava che la sua compagnia diventasse così indispensabile, non pensava minimamente che quel ragazzo potesse essere così brillante, ma allo stesso tempo dolce ed impacciato. Però sapeva in cuor suo che tutto ció non sarebbe mai stato possibile. C'erano vari motivi che lo portavano a non poter realizzare il suo desiderio, e non era solo la sua differenza sostanziale di età. Ma il fatto che uno come Kakyoin, di famiglia facoltosa, sarebbe mai potuto stare con uno come lui. Non gli avrebbe mai rovinato la vita, lui meritava il meglio e quel meglio non era lui.
"... JOTARO, JOTARO HEY MI STAI ASCOLTANDO?!?!?" chiese polnareff urlando facendo ritornare l'amico alla realtà.
"ehm cosa? Si si ti ascolto"
"non sembra! Comunque ripeto tra due giorni e il tuo comple-"
"no"
"ma non mi hai neanche fatto finire la frase..."
"no non faremo una festa"
"dai!!! Saranno i tuoi venticinque anni, capitano una volta nella vita..."
"come ogni anno... Comunque no lo sai che detesto a morte Le feste oltre a te chi dovrei invitare?"
"Kakyoin?!"
Al solo sentire il nome perse un battito.
"non dire cazzate"
"a proposito di cazzate, non pensi che il tuo amico si comporti in modo strano?"
"che intendi?" si incuriosì il ragazzo
"te lo dico in modo che il tuo cervello lo comprenda, tu gli piaci?"
"NON DIRE STRONZATE" ribattè incazzati il moro, ma nello stesso tempo speranzoso.
"calmati, magari è solo una mia impressione, ma dubito sono quasi sempre a casa vostra lo si nota e non per vantarmi, ma ho veramente fiuto per queste cose"
"magari il tuo fiuto fa schifo"

La porta di casa si  aprì lasciando spazio ad un Kakyoin trafelato. Passó tutto il pomeriggio alla ricerca di un regalo perfetto, a fatica conosceva i suoi gusti, quindi gli fu veramente difficile trovare qualcosa che gli potesse piacere. Data l'assidua ricerca, non si rese conto che superó di gran lunga il coprifuoco che si erano accordati i due ragazzi in modo da poter sempre mangiare in compagnia l'uno del l'altro.

"oh ciao Polnareff, non pensavo fossi qui"
"sei in ritardo moccioso"
"scusa JoJo, non pensavo veramente di fare così tardi"
"con chi eri?"
"Giorno e Josuke"
"che non si ripeta o almeno avvisa"
"hey hey Jotaro, Dai tregua a sto povero ragazzo, sei il suo coinquilino non suo padre"
"le regole sono regole" disse il moro iniziando a preparare la cena.
"ti fermi a cena?" chiese Kakyoin
"ovvio che no" ribattè Jotaro
L'amico fece per acconsentire, ma notó con la coda del occhio un piccolo pacchettino nella tasca della giacca del rosso. Capì.
"stasera passo, comunque si è fatto tardi ci vediamo!"
"a mai più" rispose il moro
"fottiti" disse polnareff facendogli il dito medio, lasciandoli da soli.

Kakyoin evitando di far fare tutto il lavoro al suo coinquilino si mise a cucinare con lui.
"da quanto tempo lo conosci?"
"da troppo tempo purtroppo"
"dai smettila, è un tipo apposto si vede che ti vuole bene"
"lo conosco fin da quando siamo piccoli, pensa siamo diventati amici perché lui un giorno a scuola mi rubó la merendina, lo menai talmente forte che si mise a piangere"
"sei davvero crudele" gli disse il rosso tirando uno schiaffo sul braccio.
"ma è stato l'unico che non mi ha mai abbandonato..."
"e ce ne vuole dato il tuo carattere di merda"
"ora sei te quello crudele"
A causa di un movimento brusco il pacchettó regalo gli scivoló dalla tasca. Attirando l' attenzione dei due.
"questo cosa sarebbe?" chiese il moro raccogliendolo, lesse il bigliettino:
" per Jojo"
"merda... Q-questo era un regalo per te, si insomma dovevo dartelo tra due giorni ma, sorpresa!!"
"wow, posso aprirló" disse il moro al massimo della felicità, fu davvero in aspettato, aprì il pacchetto e dentro ci trovó una spilla in oro a forma di pesce.
"ci ho impiegato tutto il pomeriggio a cercare un regalo adatto"
"è stupendo mi piace un sacco"
Preso dal momento Jotaro lo abbracció forte, facendo a momenti svenire il rosso dall'innaspettato gesto. Sciolse l'abbraccio e gli mise una mano sul viso guardandolo negli occhi.
"è stupendo grazie mille"
Il rosso chiuse gli occhi e lasciandosi trasportare dal momento si avvicinó sempre di più alle labbra del moro, cercando di annullare il più possibile la distanza tra di loro. Jotaro capì immediatamente le sue intenzioni, lo voleva anche lui, ma in quel momento tutte le sue incertezze e le sue paure venneró a galla. Fu così che non glielo permise.
"che stai facendo Kakyoin?"

Un appartamento per due (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora