Capitolo quarto

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Thor attraversò veloce la sala ormai distrutta e prese Tony per il collo, alzandolo da terra.

- Usa le parole amico.

- Ho parole in abbondanza per descriverti, Stark.

- C'è mia figlia di mezzo - ringhiò all’asgardiano - non credere che non sia preoccupato.

I due non si staccarono gli occhi infuocati di rabbia di dosso per una decina di secondi.

- Thor, il legionario? - chiese il Capitano.

Il Dio del Tuono lasciò la presa e spinse via Stark con non troppa forza. Poi si rivolse a Steve.

- Se ne sono perse le tracce a cento miglia da qui, ma è diretto a nord. E ha con sé lo scettro e Athena. Ora dobbiamo recuperarli entrambi, di nuovo.

- Io non capisco - disse la dottoressa Cho guardando uno dei resti di Ultron -  tu hai creato questo programma. Perché vuole ucciderci? - si domandò guardando Tony.

Stark iniziò a ridere, attirando a sé gli sguardi perplessi e arrabbiati di tutta la squadra.

- Lo trovi divertente? - sbottò Thor.

- No - rispose - probabilmente non lo è, giusto? É davvero terribile.. - balbettò, continuando a ridere.

- No, scusami è divertente. È incredibile che tu non capisca perché ci serve.

- Tony forse non è il momento migliore - accennò Banner, cercando un modo per sistemare la situazione apparentemente irrisolvibile.

- Gli Avengers dovevano essere diversi dallo S.H.I.E.L.D. - fece il Capitano.

- Ricordate che ho portato un'arma nucleare in un wormhole? Salvato New York?

- Ti sembra questo il momento per elencare le tue gesta? - Thor iniziò a diventare rosso per la rabbia.

- Ricordate un esercito di alieni ostili attraverso un buco nello spazio? Erano a cento metri da noi. Siamo gli Avengers, possiamo bloccare trafficanti d'armi tutto il giorno. Ma quello lassù - alzò la mano indicando il cielo - quello è il Game Over.

Molti dei presenti nella stanza abbassarono lo sguardo, in parte d’accordo con quelle parole.

- Come pensavate di sconfiggerlo?

- Insieme - reagì di scatto Steve.

- Perderemo.

- Allora faremo anche quello insieme. Thor ha ragione, Ultron ci invita uscire e io vorrei trovarlo prima che uccida Athena. Il mondo è grande, cominciamo a renderlo più piccolo.

×××

In Sokovia, i gemelli si avvicinarono ad un edificio abbandonato simile ad un piccolo tempio.

Pietro guardò perplesso la sorella, ma lei sembrò piuttosto sicura di sé e decise di fidarsi.

Attraversarono lentamente il cancello di ferro, scrutando con attenzione l’ambiente circostante.

- Parla, e se sprecherai il nostro tempo..

- Sapevate che questa Chiesa è nel centro esatto della città? - la voce di Ultron interruppe le parole di Wanda - Lo vollero gli anziani in modo che Dio fosse ugualmente vicino a tutti. Mi piace la geometria della fede.. Ti chiedi perchè non puoi guardare dentro la mia testa..

- A volte è difficile, ma prima o poi tutti gli uomini rivelano se stessi - replicò Wanda.

- Oh - ghignò Ultron, alzandosi e rivelando la propria natura tecnologica - ne sono certo.

A quella vista, i gemelli indietreggiarono spaventati. Pietro si fece più vicino alla sorella.

- Ma ti occorreva qualcosa in più di un uomo, per questo hai permesso a Stark di prendere lo scettro.

- Non lo immaginavo - affermò la ragazza - poi ho visto le paure di Stark.

- Ah, si. A proposito di quelle..

Ultron si spostò di qualche passo, lasciando che i Maximoff lo seguissero.

Accasciata a terra e priva di sensi, Pietro vide la ragazza con cui aveva combattuto qualche giorno prima. La stessa ragazza che, nonostante lo avesse in pugno, lo lasciò andare.

Il battito del ragazzo aumentò vertiginosamente, spaventato e disorientato dall’idea che potesse succedere loro qualcosa.

- Lei chi sarebbe?

- La nostra arma più potente, Wanda. La soluzione a tutte le guerre e distruzioni. Agli Avengers.

- È per questo che sei venuto? Per eliminare gli Avengers? - domandò il ragazzo, che fino a quel momento non aveva aperto bocca.

- Sono venuto per salvare il mondo - si girò arrabbiato l’androide - ma anche. Adesso, la cosa più importante è organizzare la loro distruzione.

Pietro sperava di riuscire ad essere freddo e distaccato, ma la figura di quella ragazza misteriosa gli tormentava la mente in un modo che non aveva mai sperimentato prima.

- Ti vedo piuttosto interessato, ti lascerò il compito di occuparti della ragazza.

La saetta aggrottò la fronte e si girò in cerca dello sguardo della sorella, che alzò le spalle.

Poi, con una delicatezza a lui sconosciuta, prese tra le braccia la ragazza, tenendola salda a sé. Il suo viso lo ipnotizzò, ma fu interrotto dalla voce di Ultron che ordinò loro di seguirlo.

Furono condotti nuovamente alla fortezza di Strucker, dove una serie di repliche dell’androide lavoravano assiduamente a chissà quale arma.

Pietro lasciò Athena distesa su un tavolo poco distante da loro, ignaro che la ragazza stesse riacquistando conoscenza.

- Io ho quello che gli Avengers non avranno mai - dichiarò Ultron - armonia. Sono in contrasto, disuniti. Stark gli ha istigati l’uno contro l’altro, e quando Wanda entrerà nelle loro teste..

- Nessuno che li voglia uccidere.

Dimenticatosi per un attimo di Athena, Pietro tornò l'insensibile e vendicativo ragazzo di sempre.

- Per renderli dei martiri? Occorre pazienza.. Vedi il quadro completo.

- Io non vedo il quadro completo, vedo solo una piccola parte. E la guardo e riguardo ogni giorno.

- Avete perso i genitori nei bombardamenti, ho visto il fascicolo - annuì Ultron.

- Il fascicolo però non mostra tutto.

- Pietro.. - chiamò la sorella nel tentativo di dissuadere il fratello dal raccontare quello che era successo loro da piccoli.

- Abbiamo dieci anni, siamo a cena tutti e quattro. La prima granata colpisce due piani sotto di noi: una voragine nel pavimento, enorme. Entrano i nostri genitori e l'intero palazzo comincia a crollare. Io afferro lei, rotolo sotto il letto e arriva la seconda granata, ma non esplode. Resta li, nei detriti.. Immobile, a un metro delle nostre facce. E sul lato della granata c'è scritta una parola..

- Stark - pronunciò Wanda, mentre gli occhi le si illuminarono di rosso.

- Intrappolati per due giorni - concluse Pietro.

- Ad ogni sforzo fatto per salvarci, ad ogni spostamento di mattoni, pensavo: ‘ecco, adesso esploderà’. Aspettiamo due giorni che Tony Stark ci uccidesse - Wanda si esprimeva piena di odio.

- Mi chiedevo perché vi foste salvate dagli esperimenti di Strucker, ora non più. Avremo giustizia. Tu e io possiamo colpirli - disse rivolgendosi a Pietro - ma tu li torturerai dall'interno.

You didn't see that coming? | Pietro MaximoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora