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Mi butto sul copriletto affondando il viso nel raso di questo letto sfatto come sono sfatta io e piango.
Perché il dolore al cuore e' forte anche per una donna di 36 anni.
Perche' quando ti innamori l'età non conta più, perché quando ami e' ancora peggio ed io quella maledetta rossa la amo.
Ce l' ho sul corpo, nelle ossa , nella testa e perfino dentro le viscere; nello stomaco che e' chiuso come in una morsa che stringe sempre di più, fino a quando il dolore dell'anima diventa un vero dolore fisico.

E' stata una giornata tremenda oggi, iniziata male e finita malissimo e  questo...
questo e' stato solo l'ennesimo schiaffo che davvero non credo di meritarmi.
Tutto il giorno in assurda angoscia, una sensazione negativa mi ha accompagnata.
Sicuramente dovuto al cellulare perso, alla mia agenda, ai miei numeri ma soprattutto a causa di lei.
Ho provato a chiamare Najwa con il cellulare di Remy, a scriverle dei messaggi su Instagram.
Nulla, nessuna risposta perché Najwa Nimri  non risponde a chi non e' tra i suoi contatti .
Cosi appena rientrata mi sono precipitata in reception e, alla mia richiesta se qualcuno avesse ritrovato un cellulare , il portiere d' albergo si e' scusato porgendomi il mio cellulare spento
" excusez-nous, il a été laissé parmi le linge changé ce matin"

Non l'ho neanche ascoltato, ho solo guardato lo schermo spento e mi sono precipitata davanti all'ascensore con Tito tra le braccia, sballottato come un pupazzo e con Remy che mi correva dietro.
Le mie gambe non stavano ferme neanche nell'attesa che l'ascensore mi portasse al piano.
Come una furia ho inserito la chiave elettronica nell'apposita fessura dinanzi alla porta  e, non appena il clic ha dato il via libera, l' ho spalancata lasciandola aperta affinché Remy potesse seguirmi dentro.

L' ho acceso quel maledetto cellulare ed ha cominciato a suonare, annunciando i messaggi più disparati da ogni genere di persone: Imma, il mio parrucchiere, la mia banca è mille e più tag delle fan che mi hanno portato ad una foto... la foto del vero amore.

L' ho lanciato in un atto incontrollato d'ira, fortunatamente non contro una delle pareti verdi salvia, solamente lontano da me per non vederlo più.
Non vedere il presunto vero amore che credevo fosse quello che lega la rossa a me, me sola.
Lo ha recuperato intatto Remy.
Ed ora sono qui che lo stringo con la mano sinistra e vorrei solo stritolarlo con la mia stessa forza, mentre le lacrime cadono silenziose tra le lenzuola.

" pouquoi .. pouquoi Remy? "
C'è lui qui con me, sempre lui vicino da un po' troppo tempo.
E' lui che si prende cura del mio lavoro, di Tito e di me ora dopo gli ennesimi cocci che la Rossa ha lasciato dietro di se.
(fate partire il video)
"Non me lo merito Remy, non lo merito affatto. Perché bacia lui se sta con me. E poi sta davvero con me? Ancora oggi non l' ho capito.
Ancora ...nonostante l'anello.
Lei ha tutto di me ed io non ho mai meritato questo andirivieni, questa altalenante mostrarsi, darsi e poi ritrarsi. Questo non dire, non confessare neanche a se stessa."

" Cherie ti svelo una triste verità: chi ha detto che ognuno ha ciò che si merita ha mentito.
Non e' vero, e' una colossale bugia.
Uno dei più grandi inganni e misteri di sempre, al pari dell' uomo sulla luna o dell'uccisione di JFK. Ognuno di noi ha ciò che gli capita e non ciò che merita.
Altrimenti non ci sarebbero corrotti a piede libero, delinquenti felici nei paradisi fiscali ne' troppa ricchezza nelle mani di pochi.
Non ci sarebbero innocenti morti sotto i bombardamenti in Siria o madri a cui sono stati strappati figli e viceversa.
Possiamo essere i migliori del mondo, i più buoni o i piu' giusti ma i nostri comportamenti non decideranno cosa meritiamo, stabiliranno solo chi siamo di fronte a noi stessi , davanti allo specchio. Poi cosa ci capita non siamo in grado di determinarlo.
Non so se ci sia un grande burattinaio che tiene i fili di tutti tra le mani o solo qualcuno che si diverte a mischiare le carte, gettare i dadi sul tavolo verde.
Chissà, magari e' vero che il battito d'ali di una farfalla genera uno tsunami a distanza di migliaia di chilometri.
Certo e' che nessuno dovrebbe soffrire per amore Cherie. Non di certo tu ... ne' di certo io"

Tiro sul con il naso, e passo una mano sui miei occhi bagnati.
Sono di sicuro un mostro in questo momento, un panda con gli occhi cerchiati di nero per il trucco che ancora dovevo levarmi di dosso, prima che vedessi quella foto.
La foto di lei che bacia Frankenstein.
Ale lo chiamò così dentro di me, da un po' .
Per gelosia e adesso per rabbia.
Ricomincio a singhiozzare mentre la mano calda di Remy mi accarezza i capelli
" Non .. non me... me lo merito. Lei e' una stronza... tutto, le ho dato tutto. Sorrisi, ironia, presenza... mi ha rifiutato già una volta Remy. Quando non mi scelse subito , quando preferì scappare con la scusa di Teo, del tempo, del momento giusto.
Quale cazzo di momento giusto c'è?
Quale deve essere quando sentì una forza naturale che ti tira verso una persona che ti apre cuore, corpo e mente.
Dovevo sparire già' allora. Lo sentivo che non ero abbastanza, che se lo fossi stato avrebbe avuto coraggio"
" Maggie ... ma tu sei sparita allora"
Risponde con tutta la naturalezza del mondo ed ha ragione, ci ho provato
" Poco, sono fuggita poco  e' bastata la sua voce, sentirla e rivederla, per caderci come una pera cotta.
Perché mi tocca sempre la parte della perdente? Perché sono sempre quella che si scopre? Cazzo . Perché non so bluffare, nascondermi, tacere.
Lei ... lei e' capace Remy. Lei tace, non dice ... si aspetta che io parli per prima, che faccia per prima . Io sono la bionda ma alla fine faccio sempre la parte della mora sottona"
" Cherie, non esiste il termine fuggire poco, forse per poco"

Ride per un attimo e per un attimo la sua battuta fa ridere anche me .
Solo un attimo e poi tace; ora con la sua mano afferra la mia ed io la stringo con tutta la forza che possiedo.
Sarebbe così facile amarlo, così bello essere amate da lui che c'è sempre e comunque, che si preoccupa , che fa le prime mosse, che organizza la giornata per te, le cose buone quelle che sanno di semplicità, che ti compra il pane che pensa possa piacerti o fa lo scemo per farti sorridere.
E invece
" proprio di una stronza, ermetica, chiusa, testa di cazzo che non sa esprimersi se non sarcasticamente mi dovevo innamorare? "
"Non lo scegli tu Cherie, capita e basta.
Sempre per volere di chissà chi o che cosa.
Un giorno ti fermi a prendere un caffè in un bar, o buchi con l'auto e vai dal primo meccanico che c'è sulla tua strada oppure mentre fotografi in studio ti dicono che Karigam ti vuole per affiancare la sua nuova donna immagine, o ti ritrovi a parlare  con uno schermo muto li di fronte a te che tu chiami her ,leggi un ciao su uno schermo o ti scontri mentre esci/entri dal supermercato, oppure sfiori la mano di una collega a lavoro, di uno studente in facoltà e incontri due occhi, come li abbiamo tutti .
Due occhi che per te sono diversi e non ci puoi fare nulla piu'... ti batte il cuore senza sapere perché.
Chi e' fortunato per averlo provato lo sa.
E' una forza inevitabile ed andare contro vuol dire negare a se stessi una possibilità.
Devi decidere se vivere e assumerti i rischi o non assumertene alcuno e sopravvivere"

Cerca di consolarmi ma ottiene solo l'effetto  contrario.
L' ineluttabile verità che ha appena elencato mi fa tornare al primo giorno in cui ho incontrato gli occhi scuri di Najwa, li sul set al freddo.
La prima volta che mi ha stretto la mano, le nostre risate sul set, le volte che abbiamo lavorato insieme su un personaggio.
Questi ricordi mi fanno cadere in un nuovo pianto disperato
" Ed ora.... Remy ora mi rifiuta per la seconda volta, la seconda.
Io qui e lei li a baciare lui. Cazzo... non mi senti per un giorno e ti basta per cadere nelle sue braccia. Non ti fidi per un emerito cazzo di me, del fatto che sarà capitato qualcosa per non sentirmi ma no ... lei e' la grande Najwa lei non ha dubbi, solo certezze.
Mi si spacca il cuore Remy."
Stringo la sua mano ancor di più, fino a conficcare le mie unghie dentro la sua carne costringendolo a toglierla di scatto e portarsela alla bocca.
Costringendo me a tirarmi su, dalla posizione  in cui ero affogata tra le lenzuola,  per vedere cosa ho causato
" Dio... Dio Remy scusa ..."
Istintivamente gli prendo la mano tra le mie per vedere l'importanza del graffio o taglio, gliela bacio come si fa con i bimbi per fargli passare la bua.

Un gesto istintivo che comporta un altro gesto istintivo.
Remy si avvicina, con la mano libera mi carezza la guancia bagnata dalle lacrime tenendo fissi i suoi occhi su di me e mi bacia.
E' il bacio di un uomo innamorato ed io lo ricambio, mentre il telefono squilla.
So bene chi e', ha la suoneria personalizzata ma stavolta non rispondo.
Mi stacco da Remy, gli carezzò la guancia, scuoto la testa in segno di negazione e lui sa che significa, che non lo ricambio che voglio solo la rossa.
Non rispondo però, affondo di nuovo nel letto e continuo a farmi rigare di lacrime il volto.

N y M- NoI 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora