VI

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"Puoi chiudere, loro non verranno, sono fuori da tutto." Gli dico con tono freddo mentre lo guardo seriamente.

"Che è successo?" Mi chiede confuso chiudendo la porta.

"Scopano ecco che è successo." Gli rispondo mettendomi sul divano.

"Ma chi?" Mi chiede.

"Chi secondo te? Sarah e Lukas." Gli dico mentre mi accendo una sigaretta facendo il primo tiro.

"Ma che cazzo dici."

"Li ho beccati a scopare nei spogliatoi maschili, dovevi vedere come l'ha lanciata sul pavimento appena mi ha visto." Gli dico fumando.

"Dio che coglioni che sono." Esclama rubandomi la sigaretta per poi fare dei tiri lui.

"Comunque devi andare dai tuoi fratelli e lo sai, tuo padre vuoi che stai da loro." Mi dice mettendosi seduto accanto a me.

"Mi stai cacciando?" Gli chiedo fingendomi oltraggiata.

"Scema, comunque dico sul serio." Afferma e io sbuffo.

"Ma a me non va." Gli dico mettendo il broncio.

"So che non ti va ma devi andare." Mi risponde mettendo una mano sulla mia coscia per confortarmi, sospiro e mi alzo dal divano e dopo avergli dato un bacio sulla guancia esco da quella casa andando a bussare a quella accanto, la porta mi viene aperta da Matthew che quando mi riconosce fa una faccia confusa.

"Ciao Kayla che ci fai qua?" Mi chiede confuso ma facendomi comunque un sorriso.

"A mio malgrado ci vivo." Gli dico sforzando un sorriso.

"Cosa?" Mi chiede ancora più confuso di prima.

"Già a mio malgrado dovrò vivere con voi, sempre meglio di vivere con quella arpia di Elizabeth ma avrei preferito vivere con i miei amici ora mi fai entrare o devo restare qua fuori per tutta la notte?" Gli rispondo in modo brusco e lui si sposta per farmi entrare.

"Matt chi è?" Chiede Nash probabilmente dal salotto.

"Tua sorella." Gli risponde il ragazzo chiudendo la porta.

"Matt fai il serio, è la pizza?"

"No seriamente è tua sorella, a quanto pare vivrà con noi." Gli risponde Matthew e poco dopo vedo Nash comparire davanti a me.

"Vivrai qua? Sul serio?" Mi chiede con voce talmente speranzosa che mi fa alzare gli occhi al cielo.

"A mio malgrado si, sai papà non voleva che vivessi da sola quindi ha chiesto ad Elizabeth di ospitarmi ma sai, non mi voleva vicino alla sua figlioletta tanto perfetta, ora qualcuno mi mostra una camera libera? Ah e tra poco mi porteranno le valige fateli pure entrare e indicategli la strada per la mia camera." Gli dico in modo freddo e distaccato.

"Che cazzo siamo i tuoi camerieri?" Mi dice Cameron uscendo dalla cucina a torso nudo con solo dei pantaloncini da basket.

"No ho già i miei camerieri tranquillo, ma se ti serve un lavoro non esitare a chiedere sarebbe bello vederti obbedire come un cagnolino." Gli rispondo con aria di sfida e lui si avvicina minacciosamente a me.

"Che vorresti fare? Picchiarmi? su dai provaci, poi ti sei scavato la fossa da solo ragazzino." La tensione che c'è tra noi può essere tagliata con il coltello infatti Nash mette una mano sulla spalla di Cameron come per calmarlo.

"Non ti tocco solo perché sei femmina." Mi dice allontanandosi, sposto il mio sguardo su Nash.

"Allora? Andiamo? Sai vorrei fare una doccia." Gli dico in modo freddo e distaccato.

"Si vieni ti accompagno, se avessimo saputo che venivi io e Hayes avremmo preparato una camera, sai per farti sentire più a casa." Mi dice facendomi segno di seguirlo mentre inizia a salire le scale.

"Non serve tanto sono solo due settimane e poi i miei gusti sono cambiati, non sapete cosa mi piace." Gli rispondo con freddezza seguendolo.

"Che ti è successo? Questa non sei tu, non sei la mia sorellina che amava i colori pastello mentre odiava il nero perché gli ricordava il male." Mi chiede guardandomi e giurerei di averlo visto con gli occhi lucidi anche se solo per un secondo.

"Quella bambina delle elementari è cresciuta, ha preso per mano tutte le sue paure, i suoi problemi e li ha portati lontano per poi schiacciarli violentemente e farli sparire dalla sua vita."

"Perché sei venuta a Miami?"

"Papà è dovuto partire per lavoro e non voleva lasciarmi da sola a casa visto che non sono ancora maggiorenne."

"Capisco, comunque questa è la tua camera, spero ti piaccia, nell'armadio ci sono le lenzuola e nel mobiletto in bagno gli asciugamani." Mi dice indicandomi la porta della mia camera, annuisco ed entro nella stanza chiudendogli la porta in faccia subito dopo. 

I'm backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora