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*Pov's Nash*

Esco a cercare Kayla ma di lei non c'è nessuna traccia, sembra sparita però la moto è ancora qua, decido di rientrare in casa e guardo i ragazzi.

"Kayla è sparita."

"Che?" Mi chiede Hayes confuso.

"La moto è qua fuori ma di lei non c'è traccia."

"Credi che dobbiamo chiamare la sua gang?" Mi chiede Matt e io annuisco pensando a dove potesse essere andata, Matt va a bussare alla casa affianco che è dove vivono quelli della Gang.

"Che succede?" Mi chiede Marcus, gli spiego la situazione e si mettono a fare delle ricerche per rintracciare il GPS dell'orologio di Kayla.

"Niente, di lei non c'è traccia, inizio a preoccuparmi, dovreste chiamare Chad e Will, penso che Kayla sia nei guai." Afferma Jacob, Hayes prende il telefono e corre subito a chiamare papà e Will, entrambi preoccupati salgono sul primo aereo e ci raggiungono.

E' passato un giorno dalla scomparsa di Kayla, Will e Papà sono appena scesi dall'aereo e li stiamo aspettando in aeroporto.

"Che diavolo è successo?" Papà è il primo a parlare, ha i capelli spettinati e lo sguardo spaventato, preoccupato.

"Non ne abbiamo idea Chad." Gli dice Grace.

"Kayla ha litigato con Cameron è uscita di casa e io sono uscito dopo di lei per parlare ma non c'era traccia, era sparita." Gli spiego la situazione sospirando frustrato.

"Ovviamente non possiamo contattare la polizia." Afferma papà e lo guardo confuso.

"Ma che dici? certo che dobbiamo!" Esclamo confuso.

"No non possiamo, Kayla è in una Gang e sicuramente c'entra un'altra gang."

"Esatto, papà ha ragione." Lo appoggia Will.

*Pov's Kayla*

Sono due settimane che sono chiusa qua, ho capito chi mi ha rapita è una gang rivale, non ricordo il loro nome ma ricordo bene il nome del capo, Josh Torres. Ho trovato un piccolo sasso e con quello segno i giorni sul muro per capire quanto tempo è passato almeno non impazzisco, in queste due settimane Mark e mia madre si sono divertiti tanto con me, non ho visto nessuno della gang a parte Josh che ogni giorno mi viene a portare da mangiare.

La serratura della porta scatta e due sono le possibilità o è Mark o è Josh spero sinceramente sia il secondo almeno non mi fa del male, anzi devo dire che l'ho rivalutato, non è un mostro, mi ha portato una maglia da indossare e una coperta per la notte e ogni giorno quando mi porta il cibo mi cura le ferite fatte da mia "madre".

"Ei." La voce di Josh arriva alle mie orecchie e tiro un piccolo sospiro di sollievo anche se impercettibile, si avvicina a me e mi libera le mani per mangiare ma continua a tenermi legata dai piedi.

"Mangia, poi vediamo le ferite." Non rispondo e inizio a mangiare in silenzio.

"Una domanda, ogni giorno alla stessa ora suona una sveglia sul tuo telefono ma non può essere disattivata, potrei sapere cos'è?"

"Devo prendere delle medicine, mi servono per una caduta che ho fatto agli allentamenti."

"E dove sono?" Mi chiede ancora.

"Nella tasca destra del giubbotto." Non dice nient'altro ed esce tornando poco dopo con le pasticche, me le porge insieme ad un bicchiere d'acqua.

"Grazie."

"Di niente, come ti senti?"

"Devo essere sincera?" Gli chiedo e lui annuisce in silenzio.

"Una merda." Sospiro.

"Perché tua madre ti vuole morta?"

"Perché non sono come lei e poi non può essere definita madre, una madre protegge i figli, li ama e li cura non li picchia, non cerca di ucciderli, non li fa rapire e non li fa stuprare." Mi guarda ed è come se fosse scattato qualcosa in lui, si avvicina a me e mi libera le caviglie.

"Ti porto a casa." Cerco di alzarmi ma non ce la faccio, le ferite inferte da mia madre mi fanno vedere le stelle e provare dolori allucinanti, Josh vede la mia difficoltà e mi prende in braccio a mo' di sposa, usciamo dalla camera e Josh mi fa sedere nella sua macchina poi rientra dentro e prende le mie cose, sale anche lui e parte ma non prima di avermi messo la cintura.

"perché mi liberi?" Chiedo di getto mentre guardo fuori dal finestrino. 

I'm backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora