IX

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"Che succede?"

"Siamo al magazzino e ci hanno fottuto tutto, droga, armi tutto e in più c'è qualcuno."

"Cazzo arrivo, giuro che faccio una strage, cazzo." Gli rispondo riattaccando.

"Kayla, ancora?" Mi chiede Will sospirando.

"Quando si entra non si esce Will, lo sai."

"Come cazzo fai a non capire che devi smetterla." Mi dice iniziando ad alzare il tono di voce.

"Fattene una ragione, papà se l'è fatta." Gli rispondo prendendo le chiavi della moto che avevo in tasca, porto lo sguardo su Nash e lo guardo osservare me e Will confuso.

"Sono arrivate le mie valige?" Gli chiedo e lui annuisce indicandomi le valige posate dietro il divano, mi avvicino ad esse e poso il pollice su una facendo rivelare l'importa digitale, l'apro tirando fuori due pistole calibro 38 con il silenziatore integrato, sento lo sguardo di tutti posato su di me ma li ignoro, non mi vergogno di essere in una gang, possono pensare qualsiasi cosa sono cazzi loro, carico le pistole e prendo anche altri caricatori, infilo il tutto nelle tasche dei Jeans e chiudo la valigia.

"Dove vai?" Mi chiede Elizabeth.

"Ti ripeto quello che ti ho detto prima non sono cazzi tuoi." Mi sistemo la camicia e vedo Will guardarmi preoccupato.

"Tranquillo, torno come sempre." Gli sorrido cercando di rassicurarlo.

"Mi chiedo ancora come papà te lo abbia concesso." Mi guarda e sospira.

"Sai anche tu cosa hanno fatto per me, non uscirò dal giro solo perché a te non sta bene, loro sono la mia famiglia Will, più di quanto lo è questa." Le rispondo in modo brusco.

"Tu non esci da qui finché non ci dici dove vai." Mi dice Elizabeth mettendosi davanti alla porta cercando di impedirmi di uscire.

"Spostati non devo darti nessuna spiegazione di dove vado o di cosa faccio."

"Sono tua madre certo che devi."

"Tu non sei mia madre, non hai il diritto di farti chiamare madre." Le dico con disprezzo.

"Una madre protegge sua figlia, una madre ama sua figlia anche se non le assomiglia, una madre non fa quello che hai fatto tu a me e ora non provare a fare la santa davanti a tutti perché tu non sei santa. Se proprio vuoi saperlo Will è a conoscenza di tutto e dico proprio tutto."

"Di cosa parli?" Mi chiede il mio gemello, noto il terrore sugli occhi di Elizabeth e sorrido.

"Chiedilo alla tua cara mammina, io ho da fare."

"Kayla." Mi richiama Will e io mi giro a guardarlo.

"Penso sia ora che tu lo dica anche a loro." Mi dice e io lo guardo scuotendo la testa.

"Tu sei fuori di testa Will, perché dovrei, sono spariti per sette anni, non un messaggio, non una chiamata, una lettera, un piccione, perché devo raccontargli la mia vita?" Gli chiedo scoppiando in una risata sarcastica.

"Non è colpa loro Hayes aveva dieci anni e." Lo interrompo subito.

"Anche io avevo dieci anni! Anzi è iniziato tutto da prima e lo sai!" Gli dico guardandolo male.

"Io lo so ma loro no, ed è giusto che loro sappiano quello che lei ti ha fatto." Tiro un sospiro scocciata dalla situazione.

"Parla Kayla." Will insiste sulla questione e sospirando annuisco.

"Ne parliamo dopo ora devo andare." Gli dico per poi sorpassarlo ed uscire di casa, salgo sulla moto e parto velocemente sgommando, arrivo al magazzino, parcheggio la moto e capisco subito che qualcosa non va, c'è troppo silenzio, prendo le pistole e mi avvicino silenziosamente alla porta del magazzino, entro lentamente trovandomi davanti Marcus e Jacob legati ad una sedia, mi avvicino velocemente a loro slegandoli.

"Che cazzo è successo?" Gli chiedo mentre li aiuto ad alzarsi.

"Gli Angel of the night." Mi risponde Jacob sospirando, sento un forte rumore e mi giro a guardare verso la porta.

"Sono ancora qui." Gli dico puntando la pistola proprio verso la porta dalla quale entra Will.

"Dio Will che cazzo ci fai qui?" Abbasso la pistola tirando un sospiro di sollievo.

"Ti abbiamo seguita, devi smetterla di cacciarti in queste situazioni cazzo, hai diciassette anni, sei troppo piccola per questa merda." Mi dice avvicinandosi velocemente a me.

"E non ero troppo piccola per tutta l'altra merda che ho passato?" Lo spingo indietro puntandogli le mani sul petto. 

I'm backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora