Apro lentamente gli occhi e mi guardo intorno confusa e stordita, la stanza è buia e fredda, sono sopra uno squallido materasso da due soldi, fino e sporco.
"Ti sei svegliata finalmente." Quella voce la riconoscerei ovunque, il sangue mi si gela nelle vene e mi viene la pelle d'oca.
"Pensavi di liberarti così facilmente di me?" Scuoto la testa accennando una risata sarcastica.
"Non sei in grado di affrontarmi e quindi mi rapisci Elizabeth?"
"Avresti chiamato quei cagnolini che ti porti sempre dietro." Afferma guardandomi, cerco di alzarmi ma sono legata.
"Da sola non ce la faresti a rapirmi, non sai niente di questo mondo." La guardo male e lei si avvicina lentamente a me.
"Fortunatamente essendo in una gang tu hai molti nemici, molte persone ti vogliono vedere morta, contattare un capo di una tua gang rivale non è stato facile ma convincerlo al contrario è stato molto più facile." Si avvicina a me e mi guarda attentamente negli occhi, gli sputo in faccia schifata ma lei mi tira uno schiaffo, cerco di muovermi per saltarle addosso e strapparle i capelli uno ad uno ma per sua sfortuna sono legata.
"Passerai qui qualche giorno in cui riceverai lente e dolorose torture poi ti toglieranno di mezzo senza pietà." Detto ciò esce dalla stanza lasciandomi sola, al buio e al freddo.
Non so quanto tempo sia passato, mi hanno tolto tutto, orologio, vestiti, telefono, tutto, qualcuno entra nella stanza e allora alzo lo sguardo verso dalla porta, la persona che entra mi fa sgranare gli occhi, mia madre e il un signore fanno capolino nella stanza, l'uomo lo riconosco subito, uno delle ragioni dei miei incubi.
"E tu ti definisci una madre? mi vergogno di essere tua figlia!" Le urlo contro con tutto il fiato che ho in corpo ma da parte sua ricevo solo un ennesimo schiaffo e mi sento impotente proprio come quando ero piccola.
"Tu non sei mia figlia sei solo un'errore doveva nascere solo tuo fratello ma invece eravate in due quando ho saputo che eri una femmina ero felicissima perché avrei potuto vestirti, truccarti e creare una piccola me. Poi sei cresciuta e ho visto che eri sempre più diversa da me e in quei momenti ho capito che saresti dovuta morire! Non eri degna di nascere! Eri uno sgorbio!, Un errore! Secondo te perché mi ubriacavo e ti picchiavo? Perché così potevo ucciderti senza saperlo, mi ti sarei tolta di mezzo mentre non ero cosciente e non mi ricordavo nulla, ma poi ogni mattina dopo ti trovavo nel tuo letto che dormivi beata, come se non fosse successo niente!" Mi urla contro come se non fosse mia madre, come se le avessi rovinato la vita.
"E te ne vanti? Ti vuoi vantare di quanto tu sia stata una madre di merda? Guarda sono sicura che se ci fosse un premio per la peggiore madre della storia tu lo vinceresti ad occhi chiusi." Scuote la testa facendo una risata inquietante.
"Ti ricordi il mio caro amico Mark?" Mi chiede facendo uno sorriso altrettanto inquietante, il respiro mi si mozza in gola insieme alle parole, i ricordi di quella me di otto anni mi tornano addosso e mi sommergono fino a togliermi quel poco respiro che mi era rimasto.
Sto guardando la il mio cartone preferito quando sento qualcuno suonare al campanello.
"Kayla vai ad aprire tu!" Urla mamma da piano di sopra le rispondo un "Va bene" e scendo dal divano andando davanti alla porta, appena la apro mi trovo davanti un uomo con i capelli neri e la barba.
"Ciao piccola io sono un amico di tua mamma mi fai entrare?" L'uomo mi sorride in uno strano modo che non capisco.
"Papà dice che non devo mai far entrare gli sconosciuti in casa."
"Va bene allora vai a chiamare la mamma e falla venire qui così ti dice lei che posso entrare ok?" Annuisco e chiudo la porta per poi correre di sopra, busso alla porta aperta della camera di mamma e papà attirando l'attenzione della mamma.
"Dimmi."
"Di sotto c'è un signore, dice di essere tuo amico e chiede d'entrare, papà dice che non devo fare entrare gli sconosciuti."
"Lui non è uno sconosciuto, l'ho chiamato perché io devo uscire e non potevo lasciarti da sola, fallo entrare." Mi rimprovera a voce alta, annuisco e scendo le scale correndo.
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I'm back
RomantizmLA STORIA É REVISIONATA Kayla Scott sorella di Nash Scott, Hayes Scott e Will Scott, ha 17 anni, i suoi genitori sono separati, ha sempre vissuto con il padre a New York i suoi fratelli l'hanno abbandonata per stare con la madre che si è risposata...