Capitolo 22

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Dopo il disguido con Diego la situazione è stata un po' tesa tra noi, volevo mandargli una foto anche io ma ho lasciato perdere quindi non potrò sapere cosa pensa di me. Non per il momento almeno. In che senso si sente preso in giro da me? Per cosa crede che gli scriva tutti i giorni, perché non ho nulla da fare? Vorrei fargli cambiare idea ma ho la sensazione che qualsiasi cosa gli dica rimarrebbe della sua, è moto testardo. Nonostante i dubbi che mi assillano continuo a scrivergli cercando di essere il più tranquilla e simpatica possibile, sto cercando di piacergli e non abbandonerò mio intento. Non lo lascerò perdere, non posso.

Da quando gli è riniziata la scuola ci sentiamo pochissimo, già dal primo giorno non appena finisce di pranzare studia, per ore, e non riemerge prima delle sei del pomeriggio. In più due volte a settimana va in palestra e quindi lo sento direttamente dopo cena e per finire in bellezza va a letto sempre entro le dieci. Mi sono accorta di aspettate un suo messaggio più di ogni altra cosa al mondo, sto sempre col cellulare in mano e non lo poso nemmeno quando vado al bagno. Mi dispiace che ci sentiamo di meno, mi ero abituata a passare la giornata a messaggiare con lui mentre ora devo accontentarmi di poche ore tra il pomeriggio e la sera. Ho trovato molto singolare che un ragazzo stia così tanto tempo sui libri, evidentemente è un secchione. Per quanto riguarda la palestra immaginavo che si allenasse, spero solo non sia uno di quelli fissati, quelli che fanno un'alimentazione tutta particolare e niente dolci sennò ingrassano, quelli che vanno agli allenamenti sempre e comuque pure con la febbre, quelli che esagerano coi pesi per fare i grossi e poi si striano i muscoli. Non li sopporto quelli.

Il mio istruttore di guida ha prenotato l'esame, tra pochi giorni. L'ansia inizia a salire, ho paura di non superarlo.

Giorno dell'esame pratico. Doroteo mi ha detto di presentarmi alla scuola guida appena dopo mezzogiorno, ci sono altri due ragazzi con me per la patente. Spero che mi metterà per prima così mi tolgo il pensiero. Arrivata al luogo stabilito incontro i ragazzi che faranno la prova con me, sono gemelli e hanno diciott'anni. A vederli sembrano molto piccoli e se penso che Diego ha la loro stessa età mi fa strano, troppo strano. Il fatto è che lui sembra più grande quindi non noto così tanto la differenza di età. Passo due ore persa in questi pensieri mentre a turno guidiamo per gli ultimi accorgimenti e consigli per la prova. Il primo ad andare è uno dei due ragazzi, passa l'esame e scopro che in precedenza era già stato bocciato e ciò mi crea non poca tensione. Per non essere l'ultima vado io per seconda, mi fa fare un giro tranquillo, Doroteo intanto parla a raffica all'esaminatore e questo è un bene almeno lo distrae. Mi fa fare una partenza in salita ma quando parto un pazzo che andava velocissimo mi supera suonando il clacson. Ops. Dopodiché arriva il momento del parcheggio, sono tranquilla perché non ne ho mai sbagliato uno. Fino ad oggi chiaramente. Quando mi accorgo di essere stortissima chiedo se devo rifarlo ma mi dice di lasciar perdere. Ormai sto quasi per piangere quando mi fa accostare in una viuzza vicino a dei capannoni, segno che la mia occasione l'ho avuta. Non ho il coraggio di guardarlo mentre critica il mio parcheggio e la presunta precedenza che non ho dato al tipo che andava a 200km/h e che ho visto soltanto quando mi ero già immessa nella circolazione.

"...tuttavia guidi molto bene, rispetti i limiti, sai usare le rotatorie, sei molto attenta."

Su, dammi l'ardua sentenza.

"Tieni" e mi allunga la patente.

Non ci credo, ormai ero convinta di aver fallito. La firma credo che sia venuta la più tremolante nella storia delle firme tremolanti, ma non importa. E' andata. Avverto Diego ed è contentissimo per me, quando vedrò Sara darò la notizia anche a lei.

Si pensa sempre 'Oh quando avrò diciott'anni cambierà tutto' e invece non cambia niente. Stessa cosa per la patente, almeno per me. Non posso guidare, devo aspettare un anno. Ma dico io, potevano avere una Panda i miei? Vabbè, aspetterò, sono abituata. Per ora ciò che mi preme di più è aspettare di andare da Diego. Mancano poco meno di tre mesi e sono sempre più elettrizzata, allo stesso tempo un po' mi deprime la consapevolezza dei giorni che ancora mi separano da lui, dal suo profumo, dal suo sorriso. Ma sono ottimista stavolta, in fondo ci sentiamo ogni giorno, sarebbe peggio se non avessimo contatti. Mi accontento, mi accontento eccome, anzi è già più di quanto immaginassi.

E poi, improvvisamente, una sera capita qualcosa che avevo sempre temuto. I primi di ottobre, una sera normalissima in cui sto normalissimamente cazzeggiando col mio cellulare, esso decide di abbandonarmi. Si spegne e non si riaccende più. Morto, defunto, trapassato. Il panico prende il sopravvento e inizio a piangere. La preoccupazione è una sola: come farò adesso a sentire Diego? Certo, a qualsiasi persona normale i genitori comprerebbero un cellulare nuovo, non a me, non nella situazione economica in cui la mia famiglia verte. L'unica chance che ho è sperare che possano ripararlo, è ancora in garanzia per fortuna. E fin qui va bene ma fino all'avvenuta riparazione come faccio? Scendo al piano di sotto in lacrime, conscia del fatto che mio padre mi insulterà e mi dirà di arrangiarmi.

"Ahahahahahahah sapevo che l'avresti rotto! Stai sempre lì a mandare messaggini a quel tipo! Ti sta bene, stupida. Adesso stai senza" commenta simpaticamente mio padre.

"Domani dobbiamo portarlo dove l'ho comprato" gli dico lasciando da parte il nervosismo e sperando che mi accompagni.

"Sisi come ti pare, intanto stai senza, almeno per un po' la smetti di messaggiare tutto il giorno che ti stai rimbambendo da quanto ci parli" risponde.

"Ma non hai tipo un cellulare vecchio che puoi prestarmi nel frattempo che riparano il mio?" gli chiedo con una flebile speranza.

"No e anche se ce l'avessi non te lo darei di sicuro. Arrangiati" e dicendo ciò se ne va.

Lo sapevo. Ora come faccio a parlare con Diego?

Vicino a te non ho pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora