Capitolo 12

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"Ari, non vieni nemmeno oggi?"

Apro gli occhi e subito la luce che filtra dalla finestra me li fa richiudere. Li stropiccio e mi giro verso la porta della camera. In piedi c'è mio nipote che con aria speranzosa mi chiede se oggi ho intenzione di andare in spiaggia.

"No, sto a casa... Andate pure" rispondo per poi rimettermi a dormire.

Mi sveglio che sono le dieci passate e vado in terrazzo al fresco. Anche ieri sono rimasta a casa, mi è arrivato il ciclo e di stare al mare proprio non se ne parla. Non ho fatto altro che pensare a Diego, anche se mi concentro su qualcos'altro la mia mente torna subito su di lui, tempo cinque minuti. Quegli occhi, quelle labbra, li ho sognati tutta la notte. Devo calmarmi. Intanto non so nemmeno se è fidanzato, e per come la vedo io uno così bello non può non esserlo. Anche se non lo fosse c'è comunque da tenere in considerazione che forse ha già una cotta per qualcuna, o peggio, che ne sia innamorato. Escluse queste due ipotesi rimane il problema che abita distante, molto distante, credo ci siano sui 400 chilometri da qui a Milano. E questa è una cosa che non può cambiare. Come non può cambiare il fatto che abbia due anni in meno di me, perché mai dovrebbe essere interessato a una ragazza più grande? Non so nemmeno perché stia pensando a queste cose, non ha alcun senso. Non c'è la benché minima possibilità che si interessi a una come me...

Per fortuna i miei pensieri sono interrotti dal cellulare che vibra. Mi è arrivato un messaggio.

«Ehi ma non ci sei nemmeno oggi? Ci manchi» è Francesco.

«Scusa Fra ma sto male sennò sarei lì» gli rispondo.

Wow qualcuno che sente la mia mancanza, quasi non ci credo. Beh... tra poco molti sentiranno la mia mancanza, almeno quella fisica.

Nel pomeriggio mi arriva un altro messaggio.

«Sono due giorni che non ti fai viva... domani vieni, vero? :)» stavolta è Stefano.

Non so cosa rispondergli. Non ho molta voglia di andare ma di vedere Diego... Basta, non devo pensarci. Non così tanto. Però voglio vederlo.

«Si si tranquillo» gli rispondo.

Non sono quasi riuscita a dormire all'idea di rivedere Diego. Alle sette ero già in piedi, vestita e truccata. Adesso sono le otto e aspetto che mia madre e mio nipote siano pronti. Ho messo dei pantaloncini blu e un costume a fascia a pois bianchi, sopra una canotta bianca. Mi sono messa il mascara e un filo di eyeliner, la prima volta che mi ha visto avevo probabilmente le sembianze del mostro di Loch Ness perciò ho cercato di essere più carina oggi, anche se lo specchio non è molto d'accordo.

Arrivo in spiaggia e non vedo nessuno, vado allora verso il bar e infatti li trovo riuniti intorno a un tavolino. Appena lo vedo da lontano il cuore mi batte all'impazzata, faccio un bel respiro e vado da loro. Quando sono lì subito gli sorrido e lui mi sorride di rimando, poi dico un 'ciao' generale e mi siedo vicino a Francesco. Dio che sorriso che ha, è a dir poco stupendo. Lo sto già fissando quando vengo interrotta.

"Allora Ari?" mi dice Stefano.

"Allora cosa?" chiedo spaesata.

"Sai giocare o no?"

"A cosa?" devo essermi persa la prima domanda... ero persa negli occhi di Diego.

"A briscola! Te l'ho chiesto due secondi fa" risponde lui.

Che imbarazzo, sto facendo la figura della tonta. Una volta chiarito che ci so giocare formiamo le coppie e iniziamo. Io sono con Stefano mentre Diego con Francesco. Anche se ci sarei voluta stare io, ma dettagli. Vinciamo tre partite, Stefano continua a battermi il cinque e Francesco si lamenta di aver pescato solo carte senza valori e mai un carico.

"Dai Ari adesso giochiamo io e te!" e così vinco anche con Francesco contro gli altri due.

Mi aspettavo che cambiassimo ancora coppia e sarei finalmente stata con Diego, così avrei potuto scambiarci qualche parola, invece arriva Giacomo che stava prendendo il sole e ci invita ad entrare in acqua.

Per andare dove è bassa Francesco mi porta in braccio perché avendo ancora il ciclo non posso bagnarmi. Quando mi mette giù noto che Diego ci sta guardando con aria interrogativa.

"Ma non togli i pantaloncini?" mi chiede.

Oddio mi ha rivolto la parola. Devo rispondergli, cosa gli dico? E' imbarazzante dirgli che ho le mie cose e poi...

"Eh... Secondo te perché l'ho portata in braccio?" mi precede Francesco.

No, dovevo rispondergli io, finalmente ci avrei parlato! Uffa...

"Ah! Hai le...?" mi chiede Diego.

"Ehm... Si, sai com'è..." gli rispondo imbarazzatissima.

Ma guarda te se la prima volta che ci parlo è per confermargli che ho il ciclo. Sento le guance che scottano e sicuramente non è per il sole, Diego però mi sorride e va verso gli altri che anche oggi giocano a palla. Sto poco in acqua perché gli schizzi continuano a bagnarmi i pantaloncini, quando esco vado sotto il mio ombrellone e lo guardo ininterrottamente. E' troppo bello. Poco dopo mia madre raccoglie le cose ed è ora di andare, i ragazzi sono ancora in acqua quindi mi limito a fargli ciao-ciao con la mano dalla riva. Diego ricambia il saluto e sento di nuovo un tuffo al cuore.

Ok, ho appurato che mi fa ancora lo stesso effetto della prima volta, se non addirittura di più. Ha degli occhi bellissimi, ho notato che al sole hanno anche delle sfumature verdi intorno alla pupilla, contornati da delle ciglia lunghe e nere. Le sue labbra sono qualcosa di stupendo, carnose e rosse, viene voglia di fiondarcisi sopra e non staccarsi più, quando ride poi assumono una dolcissima forma a cuore. Ho anche osservato che ha delle bellissime mani, con dita lunghe e affusolate, chissà quanto sarebbe bello sentirle sul mio corpo...

Ma che mi viene in mente? Scaccio questi ultimi pensieri e mi metto a dormire col sorriso stampato sulle labbra, per la prima volta dopo anni.

Vicino a te non ho pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora