Capitolo 9

1.6K 185 64
                                    

Primo agosto. E' passato qualche giorno dal secondo tentativo di Andrea di 'esplorare nuove terre', spero non abbracci la politica del 'non c'è due senza tre' ma se anche fosse non glielo permetterei. Ho intenzione di parlargli seriamente la prossima volta che ci vedremo: o cambia atteggiamento o cambia ragazza.

I miei sono al mare con mio nipote, come ogni santo giorno, mentre io sono a casa a non fare niente, come ogni santo giorno. Il caldo sta diventando opprimente, non lo sopporto, mi chiedo come faccia la gente ad andarsene in spiaggia e stare ore sotto il sole cocente. Mi viene caldo solo a pensarci.

Accendo il mio amato ventilatore e cerco di rilassarmi un po', ho troppi (brutti) pensieri per la testa e sento che la depressione non mi sta lasciando affatto. Apro Facebook per distrarmi e trovo un messaggio, fatto alquanto singolare dati i miei innumerevoli (appena cento) amici, nessuno dei quali mi scrive. E' di Beatrice, una ragazza che esce nella compagnia di Andrea e la conosco perché ha frequentato il primo anno di superiori in classe con me, per poi cambiare scuola. Cosa dovrà dirmi?

«Ciao Ari... So che sei una brava ragazza e mi sembra giusto informarti di alcune cose che ho sentito. Ieri sera al bar c'era anche Andrea e stava parlando con gli altri di te, gli chiedevano come vanno le cose tra voi e ha risposto che non state insieme, che è single e può fare quello che vuole. Infatti stava bevendo come se non ci fosse un domani e poi è uscito a farsi una canna, lo vedo spesso farsele e non solo quelle... Qualche sera fa l'ho visto pure sniffare qualcosa, erano solo le otto e aveva una faccia stranissima, gli ho chiesto di te e mi ha risposto che dopo cena vi vedevate. Non so, magari ne sei al corrente e ti va bene così.. ma il fatto che dice di essere single pensavo dovessi saperlo, tra l'altro l'ho sentito dire "è una stronza"»

Wow. Beh ora capisco il perché della sua espressione persa, era fatto. Sapevo che beveva ma non delle canne e men che meno della droga! Forse per lui non ero così amica da raccontarmi queste cose o forse ha iniziato da poco, non so. Comunque è irrilevante, la vita è la sua e può rovinarsela a suo piacimento. Il problema è che sbandiera di essere single dal momento che non lo è e poi denigrarmi dicendo che sono stronza non lo tollero. Cosa gli ho fatto di male? E' perché l'ho respinto? Ringrazio Beatrice di avermi informato e controllo nel suo profilo se ha tolto la relazione con me. No, c'è ancora. Coerenza, dove sei?

«Ciao ho bisogno di parlarti, possiamo vederci stasera?» mando ad Andrea.

Dopo pochi minuti arriva la risposta.

«No ho da fare» risponde.

Già, devi drogarti.

«E' importante. Non trovi nemmeno dieci minuti?» rispondo.

Attendo minuti e poi ore, nessuna risposta. Non so se insultarlo subito o più tardi. Perché ho perso tempo con uno così? Se rimanevamo amici e basta non era meglio? No lui ha insistito, lui era sicuro. Fino all'altra sera affermava di non aver cambiato idea, ora dal giorno alla notte dice di essere single. Notevole. Voglio dirgli in faccia cosa penso del suo comportamento.

Ho raccontato tutto a Sara ed è sconvolta, mi incita ad insultarlo. Ha ragione ma non mi abbasserò ai suoi livelli. Poi mi propone di uscire con lei per non pensarci, non ne ho tantissima voglia ma accetto.

Io e Sara stiamo passeggiando sul lungomare, c'è tantissima gente, siamo in piena estate ormai e i ragazzi la sera affollano questo tratto di strada che nel week-end è chiuso al traffico. Ho fatto bene ad uscire, lei riesce sempre a farmi stare meglio. Dopo una bella camminata ci sediamo su un muretto per riposarci e osserviamo la gente che passa. Tutto tranquillo finché tra la gente non scorgo una testa di una spanna più alta delle altre. Mi irrigidisco.

"Oh quello là è Andrea?" chiedo a Sara scuotendola per un braccio e indicando un punto in mezzo alla gente.

"Uhm... Si, credo proprio di si" risponde.

Non ci sono dubbi, ora che è più vicino lo distinguo chiaramente. Vicino a lui c'è un tizio che non conosco e ai lati dei ragazzi ci sono due ragazze che ridono come delle oche. Mi alzo e gli vado incontro, sono furiosa. Appena mi vede quasi rovescia il contenuto della birra che si stava scolando mentre la ragazza al suo fianco ha un enorme punto di domanda che fluttua sopra la sua testa. E le tette di fuori.

"Ciao Andrea" lo saluto "Copriti amore che prendi una bronchite" dico rivolta alla bionda.

Andrea si scusa con la ragazza e mi tira per un braccio verso il muretto.

"Che ci fai qui?!" mi chiede scorbutico.

"Che ci fai TU qui, avevi detto di avere da fare. Ti riferivi ad un appuntamento a quattro a quanto vedo!" gli urlo contro.

"Abbassa il tono! E comunque non ho voglia di parlare" risponde lui.

Intanto l'amico ci raggiunge mentre le due bionde rimangono in disparte e mi lanciano occhiatacce.

"Andrea vieni?" gli fa l'amico, ma sembra più un ordine che una domanda.

Andrea mi guarda malissimo poi risponde all'altro che li raggiunge subito.

"Quando vado a casa mi fermo sotto casa tua. Se vuoi parlarmi mi trovi lì più tardi, altrimenti amen" e fa per andarsene.

"Verso che ora?!" gli urlo dietro.

"L'una" risponde senza girarsi.

Torno da Sara e le racconto l'accaduto. Sono sconvolta, mi metto a piangere, non pensavo che potesse farmi una cosa simile. Sara cerca di calmarmi, ma senza risultato, così mi riaccompagna a casa. Quando arrivo guardo l'ora e sono le 00.42. Mi siedo appogiando la schiena contro le sbarre del cancello e aspetto l'una.

Non riesco a smettere di piangere, ho paura. Ho paura dell'abbandono. Stasera anche lui mi abbandonerà e io rinizierò a stare male come prima. Soffro di depressione e ansia, ogni nuovo brutto evento mi butta ancora più in giù nell'abisso dove mi sono lasciata cadere più di un anno fa. Faccio un passo in alto e cinque in basso, così non va. Non è proprio il momento giusto per un'altra delusione, anzi, è il più sbagliato. Stavolta non so se risalgo più.

Sono fuori casa a piangere. Andrea dice che è finita, anzi che non è mai iniziata, che non prova niente, per la precisione non ha mai provato niente e che devo farmene una ragione. E tutti quei discorsi sul fatto che ci tiene a me e che non avrei perso la sua amicizia e che sentiva che avrebbe funzionato? Li ha detti così, dice. Bene, benissimo. Per lui non eisto, mi ha solo presa in giro, anche lui, come tutti. Piango e non gli fa né caldo né freddo.

Me ne torno a casa con un vuoto dentro che mi divora e il cuore spezzato per l'ennesima volta. Mi ero messa in gioco nonostante tutto quello che ho passato, nonostante fino a un mese fa pensassi di farla finita, mi sono fidata di quello che mi diceva, gli credevo. Ho lasciato che provasse a salvarmi ma evidentemente mirava ad altro. Volevo lasciare le cose com'erano perché sapevo che non avrei retto un'altra delusione, un altro abbandono. Ora.. ora non so cosa farò. Sono nel fondo del baratro. Un altro passo in giù ed è la fine. Non riesco a quantificare i brutti pensieri che mi attraversano. Mi sento come dopo l'episodio col mio ex: sola, inutile, sbagliata, e desiderosa di non vivere più.

Vicino a te non ho pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora