Capitolo 2

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Mi sveglio per colpa del cellulare che vibra. Mi chiedo chi possa essere ma può essere solo Sara.

E' ancora giugno, i giorni passano fin troppo lentamente e tutti uguali e sono sempre più depressa. Fa caldo ed entra troppo sole dalla finestra, mi alzerei ad aprirla e ad accostare le tende ma mi sento troppo debole. Il cellulare invece è di fianco a me, sul comodino, così mi allungo un attimo e lo afferro. Apro il messaggio e rimango un attimo sorpresa. Non è Sara. E non è nemmeno una delle 'amiche' che avevo prima di stare male. E' Andrea. Wow. Che vuole?

«Ciao Ari come stai? :) ormai dovresti aver finito la convalescenza, dai che quando stai meglio ti porto al Mac!!»

Essendo quasi mezzogiorno ed essendo mesi che non vado al McDonald's, che adoro, mi sento fin troppo propensa ad accettare. Però un attimo, lui è tra quelli che da quando stavo male e non riuscivo più a camminare mi ha praticamente abbandonata, non mi ha più scritto per sapere come sto o cose simili, tranne un messaggio prima dell'operazione dove mi augurava buona fortuna. Non so, mi ero promessa di lasciarlo perdere come tutte le altre 'amiche' che amiche non sono in quanto nel momento del bisogno non c'erano. Però lui è il mio unico amico maschio, lo conosco da due anni, anche se non si fa sentire spesso mi sono sempre divertita in sua compagnia. E ho proprio bisogno di un amico. E di uscire un po'. E di mangiare al Mc. Ok ho soprattutto bisogno di un panino del Mc, ma per andarci mi serve qualcuno e Sara in questo periodo è sotto esame e non esce mai. Gli rispondo.

"Ciao :) si sto meglio ora, quando vogliamo fare?"

Pochi minuti dopo ricevo la risposta.

"Ti va bene giovedì?"

Accetto. Gli darò un'altra possibilità, gli voglio bene, credo davvero che la nostra amicizia possa tornare ad essere quella di una volta.

Passo la giornata a pensare cosa mettermi, anche se ancora è domenica, ma non esco né mi trucco da più di un mese e vorrei curarmi un po' per l'uscita. Mentre sono concentrata sui vari abbinamenti di vestiti mi scrive Sara, dice che è contenta che esca un po' e secondo lei faccio bene a dargli un'altra possibilità, dice che per come lo conosce è un bravo ragazzo. Mi sento meglio, quando ho l'appoggio di Sara sono tranquilla.

In questi giorni cercherò di alzarmi e camminare per non sembrare un rottame giovedì. Spero non mi faccia troppo male la schiena, ma al massimo prenderò degli antidolorifici. O comunque posso fingere di stare bene, in fondo lo faccio sempre e mi credono pure.

Vicino a te non ho pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora