Capitolo 11

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Ho passato altri due giorni di ansia e depressione. Non posso continuare così e soprattutto non voglio. Intendo non voglio continuare a vivere, più i giorni passano e più mi pesa restare a galla. Tutto quello che ho dovuto sopportare fin ora è davvero troppo, secondo me è un segno, è come se la vita mi dicesse "Lo capisci o no che non meriti di vivere? Quante ancora devo fartene passare per fartelo capire?". Tranquilla vita, ho capito. Tolgo il disturbo.

Mi ha scritto Francesco stamattina, dice che arriva domani al mare quindi andrò a salutarlo. Ha aggiunto che quest'anno ci saranno anche dei suoi amici e io sono già asociale di mio, figuriamoci se voglio conoscere gente nuova. Poi a quale scopo? Tanto presto non ci sarò più.

L'unica persona per cui mi dispiace andarmene è Sara. Lei è il mio punto di riferimento, c'è sempre stata per me e mi ripete di tenere duro e andare avanti, mi ha dato la forza in questi ultimi anni quando le cose peggioravano sempre più. Il problema è che non mi voglio abbastanza bene, anzi non me ne voglio per niente, altrimenti farei qualcosa per tirarmi su e cambiare le cose. Sarà stupida come cosa ma ormai nemmeno mi interessa. Passare altri anni come questi ultimi proprio non ce la faccio, preferisco morire. E' meno doloroso.

"Ari svegliati sono le sette" con queste parole mio nipote mi scuote per un braccio tentando di svegliarmi.

Perché devo alzarmi? Ah già... Oggi arriva Francesco.

"Si ora vengo" gli rispondo con ancora gli occhi chiusi.

Indosso le infradito e mi avvio in cucina dove mia madre è intenta a preparare la colazione. Quando mi vede per poco non si rovescia il pentolino del latte addosso. Le comunico che per la prima ed ultima volta andrò al mare anch'io, solo per salutare il mio amico milanese. E' così felice che nemmeno le interessa se mangio, mi ricorda invece che ho mezz'ora per prepararmi. Metto un costume qualsiasi, tanto rimango vestita che odio denudarmi in spiaggia davanti a decine di sconosciuti. Salgo in macchina e andiamo. La spiaggia è come tutti gli anni un mortorio, trascurata e spoglia, la gente però sembra non curarsene e ne arriva davvero tanta. Spero arrivi presto Francesco, già mi sono stancata tra mia madre che continua a dirmi di spogliarmi e mio nipote che vuole che lo segua in acqua. Dopo un'oretta passata a strapparmi le doppie punte finalmente lo vedo in lontananza, era ora. Vado da lui.

"Ciao Fra!" gli dico dandogli una pacca sulla spalla.

"Ciao Ari" risponde lui abbracciandomi.

Dopo aver salutato anche i suoi genitori ci sediamo sul suo asciugamano e gli chiedo di raccontarmi come ha passato quest'ultimo anno. Dice che si è lasciato con la ragazza con cui stava da sette mesi perché una settimana fa è stato a Riccione con altri amici, gli stessi che arrivano domani, lei si è ingelosita e hanno litigato. Poi mi chiede di Elena perché sarebbe contento di rivederla, gli rispondo che le parlerò. Io invece gli racconto brevemente dell'intervento e dell'ultima delusione ma non sembra capire la gravità della mia situazione. Pazienza, quando apprenderà della mia scomparsa capirà. Sto per tornare a casa quando mi chiede di andare anche domani al mare per conoscere i suoi amici, non ne ho per niente voglia ma accetto visto che ci tiene così tanto. Mi sorride e lo saluto.

"Ari sveglia sono l.."

"Si, sono le sette, ora mi alzo" dico interrompendo mio nipote che anche oggi ha deciso di farmi da sveglia.

Mi vesto subito e scendo a bere un bicchiere di the. Mia madre mi vede dalla cucina e tutta contenta mi dice che ormai sta diventando un'abitudine quella di venire al mare. No mamma, mi dispiace, probabilmente sarà l'ultima. Mi mancano da salutare mia sorella, mio cognato e mio nipote piccolo, poi il mio tempo qui è finto. Chissà come la prenderà...

Al mare aspetto Francesco che arriva un po' più tardi del giorno prima e vado subito a salutarlo.

"Dai adesso ti presento i miei amici, dovrebbero già essere in spiaggia" mi dice con un sorriso smagliante.

Vicino a te non ho pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora