capitolo 7

58 5 0
                                    

Poi mi svelò un segreto...

James:"anche io una volta ero un ballerino."

"Perchè hai lasciato?" ribadisco con tono interrogativo.

James:" bhe... è una storia lunga"

"E non ti va di raccontarmela? "

Lui all'inizio non mi rispose, e continuò a ballare , ora aveva uno sguardo perso, e io iniziai a credere che forse avevo sbagliato a fargli quella domanda.

Poggiai la testa sul suo petto, su quel petto così caldo, così possente che mi faceva sentire a mio agio e mi faceva sentire protetta.

Dopo un pò , lui mi alzò la testa...

James:"vabbene , te lo racconto, mi fido di te"

Io gli sorrisi, e ci andammo a sedere sul divano, uno di fronte all'altro,

iniziò a parlare...

James:" io iniziai a fare danza all'età di sette anni, e lasciai all'età di sedici anni, per il semplice fatto che credo sia stato io a causare la morte dei miei genitori, io avevo il saggio di danza , ci tenevo , e chiamavo in continuazione mia madre, poiché era tardi, iniziò lo spettacolo , ma di loro neanche l'ombra, ci restai male , e alla fine dello spettacolo, iniziai a gridare e a dire cose orrende su di loro, e sul loro comportamento , il mio telefono suonò , ma io non risposi , perchè era mia zia , ed ero troppo nervoso tanto da non voler parlare con nessuno, quindi corsi a casa, e sali di sopra per farmi una doccia , e mi sdraiai sul letto, e in men che non si dica crollai in un sonno profondo , il mattino dopo, sul mio telefono c'erano minimo sessanta messaggi , tutti da parte di mia zia..."

James stava piangendo, così lo abbracciai fortissimo.

Dopo l'abbraccio riprese a parlare.

James:"ne lessi uno , mi cadde il mondo addosso, volevo morire il messaggio diceva:'James , devi correre subito in ospedale , i tuoi genitori hanno avuto un incidente, e vogliono vederti, potrebbero morire, perchè sono a rischio di morte'.

Volevo morire, ero distrutto, e mi ripetevo continuamente, che ero un deficiente, indossai le prime cose che mi vennero per le mani , e corsi subito a prendere il mio motorino, e con le lacrime agli occhi raggiunsi i miei, mi ripetevo, che se io non gli avrei potuti vedere almeno un'altra volta, non me lo sarei perdonato mai e poi mai, arrivato in ospedale corsi dalla dottoressa che si trovava allo sportello, e chiesi di mio padre e di mia madre , dandogli nome e cognome di entrambi,una volta saputo il piano e la stanza, corsi per le scale, e le facevo a quattro a quattro, fortunatamente, ancora erano in vita, mi faceva uno strano effetto vederli in quel modo, entrambi erano in delle condizioni pessime, parlai, con loro , non volevo che se ne andassero, non volevo che mi lasciassero solo, avevo ancora bisogno di loro, gli chiesi scusa più volte,stavo per dirgli che gli volevo bene , ma ormai era troppo tardi, mi sentivo un verme, non potevo fare niente per loro."

Dei singhiozzi leggeri uscivano dalla sua bocca, e delle lacrime dai suoi occhi, mi faceva troppa tenerezza, per questo lo rinchiusi in un abbraccio fortissimo , e all'orecchio, gli sussurrai...

" Non preoccuparti non è colpa tua, mi dispiace molto, bhe... anche io non ho più mia madre, l'ho persa all'età di tre anni, e ci soffro , proprio come tu soffri per loro"

Lui mi guarda , e mi abbraccia fortissimo, lasciandomi dei piccoli baci sulla fronte.

Poi accesi la TV , perchè nessuno parlava , e li un saggio di danza, di una scuola famosissima, si stava svolgendo, lo guardai attentamente, con gli occhi spalancati e lui sopraggiunse in seguito...

James:" è la tua vita vero?"

"Di chi stai parlando?"

James:"bhe ... della danza"

"Sì, hai indovinato"

Trascorsi due minuti, lui si alzò e andò verso lo stereo, abbassò la TV , e mi si avvicinò con fare importante.

James:"mi concede questo ballo?"

Io gli sorrisi.

"Certo"

Ballammo di nuovo, ma questa volta per un ora , due , non so quanto sia passato, ma io avrei voluto che quell'arco di tempo mai è poi mai fosse finito.

"Balli così bene!"

James:"neanche tu scherzi"

Poggiai la mia testa sul suo petto, e iniziammo a ballare, ininterrottamente, dopo poco, lui con il dito indice, mi alzò il mento, e mi lasciò un profondo bacio sulle labbra , io non opposi resistenza , ma anche io iniziai a baciarlo, fantastico, semplicemente F-A-N-T-A-S-T-I-C-O.

anche per lui la danza era importantissima, ma non voleva nemmeno sentirne parlare, non so perché si comporti in questo modo, ma alla fine anche lui ha paura di aprirsi, dopo tutto non siamo poi così tanto diversi.

Eravamo abbracciati, quando ad un certo punto , si sente dalla cucina, il mio telefono squillare, io corro di là per rispondere, ma qualcuno mi afferra dal braccio, era James.

James:"non andare"

" No dai devo andare se è mio padre? "

Quando vidi il numero, immediatamente risposi,rimasi di là per quasi un quarto d'ora, e si sentivano dei pianti dalla cucina,così James si iniziò a preoccupare, e corse in cucina da me.

James:"con chi parli?"

Io lo guardo, ma non rispondo, e gli feccio cenno di andare di là perchè in seguito glielo avrei detto.

Lui fece si con la testa , si voltò di spalle,e andò in soggiorno, nell'attesa che io arrivassi.

Sulle note della musicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora